Le loro strade si erano già incrociate, ma questa volta hanno deciso di fare un pezzo di viaggio insieme. Perché il trio Fabi Silvestri, Gazzè è nato proprio dopo un viaggio, quello in Sud Sudan. Un posto molto caro a Niccolò Fabi che ha voluto coinvolgere i due amici musicisti nel mondo della ONG Medici con l’Africa Cuamm, di cui è attivista.
“Dopo diversi anni che non ci frequentavamo assiduamente è inevitabile che ognuno di noi abbia raccontato quello che era successo, le cose importanti che ci erano accadute in questo tempo– ha commentato Niccolò Fabi durante il live a Napoli dello scorso 28 novembre- e una delle cose più importanti per me è stato l’incontro con l’organizzazione non governativa di Padova che si chiama Medici con l’Africa. Ne ho verificato la serietà, la cura e mi è sembrato naturale condividerlo anche con loro all’inizio di questo progetto insieme“.
“Il viaggio in Sudan è stato l’inizio del nostro reicontro per capire a che punto eravamo arrivati dopo 20 anni di carriere individuali. E in questo viaggio sono accadute tante cose, da lì è partito tutto e una volta tornati in Italia abbiamo capito cosa avremmo potuto fare insieme” ha continuato Max Gazzè.
Nasce così Il padrone della festa, un album a sei mani, uscito lo scorso 16 settembre e divenuto in pochi mesi un grande successo discografico. Disco d’oro dopo sole 2 settimane dall’uscita e stabile ai vertici delle classifiche di vendita, il progetto musicale messo in atto dai tre cantautori romani mette d’accordo pubblico e critica. In questi 12 brani Fabi Silvestri e Gazzè sono abili nel condividere le loro esperienze e peculiarità, in un mix di suoni e parole.

In maniera naturale Il Padrone della Festa è approdato in un intenso tour che sta toccando i palazzetti non solo delle principali città italiane, ma anche europee.
Tanti i sold out per i tre cantautori amici che in quasi tre ore toccano tutte le corde: dall’intimismo, all’energia, dalla forza, all’emozione. Sul palco sono accompagnati da Adriano Viterbini e Roberto Angelini – chitarre e slide- , dal polistrumentista Dedo (Massimo De Domenico), da Piero Monterisi alla batteria; Gianluca Misiti è alle tastiere mentre Josè Ramon Caraballo Armas alle percussioni e tromba.
Trenta brani in scaletta: si inizia con Alzo le mani, la prima traccia dell’album, per poi passare ad Occhi da orientale di Daniele Silvestri, a Una buona idea di Niccolò Fabi a Il Timido ubriaco di Max Gazzè.
E poi è un continuo rimbalzare tra vecchi e nuovi successi in cui Fabi, Silvestri e Gazzè mostrano una forte empatia che arriva dritta al pubblico. Pronti a interpretare l’uno le canzoni dell’altro danno vita a una vera e propria jam session che li riporta idealmente indietro nel tempo, a quando, come raccontano i tre musicisti, si saliva sul palco pronti a improvvisare, insieme.

Questa volta dal palco provano a scendere, con la voglia di ricreare l’atmosfera di una grande festa. Ne sono idealmente i “padroni”, ma aprono subito le porte della loro casa a chiunque voglia entrarci. Perché credono nell’insieme, nel collettivo, che come dicono a conclusione dei loro concerti, vince sempre sul singolo.
Come tutti i viaggi, anche quello di Fabi, Silvestri e Gazzè ha un punto di arrivo. Il 31 dicembre infatti, si esibiranno a Rimini per il concerto di Capodanno e poi da gennaio ognuno riprenderà il proprio percorso per lavorare individualmente.
Il Padrone della festa è stato un laboratorio musicale, unico e irripetibile. Che ci lascia con una grande certezza: abbiamo bisogno di musicisti come loro.
[Fonte Photo Cover: ilgiornale.it]