Anche senza la pandemia sanitaria da Covid-19 il sistema del food delivery ha riscontrato un aumento esponenziale nella domanda, a tal punto da ritrovarsi “in emergenza” di fronte alle tantissime richieste e soprattutto per quanto riguarda lo step finale: ovvero quello della consegna a domicilio.
Ovviamente era quasi scontato che questo fenomeno si potesse registrare, considerato il fatto che con le chiusure imposte dal governo le persone obbligate a restare a casa chiamassero di tanto in tanto del cibo a domicilio. Però anche prima che scoppiasse l’emergenza Coronavirus il sistema di e-commerce registrava un elevato e assiduo aumento della richiesta.
Di questo passo, e secondo dei calcoli, il delivery entro il 2030 potrebbe raggiungere i 665 miliardi di dollari in tutto il mondo. Inoltre i consumatori finali si aspettano che le consegne alla propria abitazione venissero accelerate nei tempi, considerato ciò le aziende hanno iniziato a pensare alle tecnologie automatizzate per ricoprire “l’ultimo miglio”.
Droni e Robot, i fattorini del futuro
Nel prossimo futuro la spesa è da considerarsi tech. Difatti, ad oggi si possono contare quattro nuove tecnologie di consegna automatizzata:
droni, robot con due gambe, robot con ruote e veicoli autonomi, considerati come veri e propri fattorini del domani. Secondo la ricerca effettuata da Lux Research, agenzia di consulenza e ricerca di Boston, entro il 2030 sono previste consegne che superano i 20 miliardi di pacchi all’anno.
Per il momento quelli più efficaci, e già messi alla prova negli Stati Uniti da Amazon, Flirtey, Wing e molti altri, sarebbero i droni combinati con veicoli autonomi. L’unica “pecca” riguardante i droni è la consegna nel breve raggio, ma questo può essere risolto grazie all’appoggio di veicoli autonomi in movimento.
Potrebbe essere considerata diversa, invece, la startup Starship Technologies che ha utilizzato alla Purdue University (tra i più grandi campus universitari degli USA) 30 robot per effettuare la consegna automatizzata di food. Come avviene la consegna? In maniera molto semplice: il robot giunge nel ristorante tramite un ingresso a lui dedicato, resta in attesa che l’ordine venga inserito e bloccato. Poi si mette in viaggio verso l’indirizzo di consegna. Appena giunto a destinazione, il consumatore viene avvisato e può andare incontro al “fattorino del futuro” e sbloccarlo attraverso l’app dedicata.
Grazie all’uso di questi robot a guida autonoma, sono stati effettuate più di 100mila consegne a domicilio di food solo in due anni e, di questo passo, si prevede di raggiungere 1,5 miliardi di food delivery all’anno entro il 2030.