Rallentamento dell’economia e momentanea abolizione di promozioni statali per l’acquisto di nuovi veicoli. Il Brasile, da qualche tempo a questa parte, sta conoscendo il significato della parola crisi, che in Europa ha mietuto parecchie “vittime” tra aziende, imprenditori e semplici lavoratori. Il Gruppo FCA, con in testa l’amministratore delegato Sergio Marchionne, per il 2015 si aspettava un importante impennata delle vendite relative ai mezzi, in virtù di una crescita commerciale ben visibile fino allo scorso dicembre. Purtroppo, però, questa previsione sarà di difficile realizzazione. Con il nuovo anno, infatti, le cose sono cambiate in peggio sia per i cittadini brasiliani che per le industrie, con il segno negativo che inizia a capeggiare quasi ovunque. Fiat, così, si trova a far fronte a una situazione preoccupante, nata anche dai dati allarmanti messi a confronto rispetto al 2014. Nel solo mese di giugno, l’azienda automobilista ha venduto circa 26.000 veicoli, il 30.7% in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno appena trascorso. Non va meglio, nemmeno, per la divisione dei Veicoli Commerciali Leggeri (LCV), con quasi 68.000 mezzi acquistati dagli utenti.
Nello stesso mese di giugno dello scorso anno, lo stesso dato faceva registrare un +29% sulle vendite, tra la soddisfazione della casa leader nel settore veicolare. Ma non è finita qui: la distribuzione delle auto targate Fiat, da gennaio a fine giugno, è stata di circa 169.000 vendite, con un -31,4% se si considera il simile dato relativo a 365 giorni fa. Insomma, un problema non di poco conto per la casa automobilistica più apprezzata in Brasile che non si attendeva di certo questa situazione che può mettere a repentaglio l’obiettivo finale illustrato dai vertici FCA. Per fortuna, anche se appare una magra consolazione, il commercio delle nuova Jeep Renegade, abbinata all’esordio del marchio, è da considerarsi positivo, con quasi 8.000 SUV venduti nel giro di poco più di due mesi, grazie alla produzione nello stabilimento di Pernambuco che attira molti appassionati. Ma tutto questo, comunque, non basta.
Se dovessero essere confermate queste statistiche commerciali, FCA si ritroverebbe a fine 2015 con più di 200.000 veicoli invenduti rispetto alle previsioni di Sergio Marchionne che, malgrado il momento preoccupante, non cambierà gli obiettivi da raggiungere dell’azienda in Brasile, come confermato alla presentazione della nuova Fiat 500 avvenuta dieci giorni fa. Il dirigente FCA, infatti, spera ancora in una sferzata nei prossimi mesi, anche perché, almeno in questo caso, la colpa non è da attribuire all’azienda, bensì allo Stato brasiliano che, da un giorno all’altro, ha limitato e poi eliminato gli incentivi statali che aiutavano i cittadini, altresì, ad acquistare nuove auto. Il dato delle vendite annuali stimato dall’importante gruppo, solo nella Nazione sudamericana, è rappresentato da ben 700.000 unità, attualmente ben lontano dall’essere raggiunto anche per un’economia, quella brasiliana, che dopo mesi di ripresa, sta gradualmente scendendo verso picchi pericolosi, soprattutto per il futuro. La ripresa, comunque, potrebbe avvenire dal mese di settembre in poi, quando le Olimpiadi 2016 di Rio De Janeiro, che richiameranno l’attenzione di tutto il mondo, molto probabilmente faranno tornare alla ribalta il Brasile e, indirettamente, anche le aziende più importanti che operano in quell’area, tra cui la Fiat.
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