Oggi, nel 2014, le nazionali di calcio di Italia e Inghilterra sono due nobili decadute. Un mondiale in Brasile da dimenticare per entrambe le squadre che, ricordiamolo, sono state eliminate nella fase a gironi da un modesto Uruguay e dall’outsider Costa Rica. Una crisi che, soprattutto in Italia, si riflette anche a livello di club visto che ormai in Europa nessuna formazione italiana sembre poter competere nelle coppe. Si difendono ancora bene le compagini inglesi che vincono tanto e che hanno nella Premier il campionato nazionale per club più competitivo del mondo. Una volta, però, anche le rispettive nazionali di Inghilterra e Italia erano nell’Olimpo del calcio e il giorno del 14 novembre è di grande rilevanza nella storia dei confronti fra le due rappresentative nazionali.
14 novembre 1934: la battaglia di Highbury
Londra. 14 novembre 1934. La nazionale italiana, da poco laureatasi campione nei Mondiali di calcio giocati in estate proprio in Italia, si reca a Londra per sfidare i signori del calcio dell’Inghilterra. I componenti della nazionale d’Oltremanica non parteciparono alla competizione mondiale perchè si ritenevano gli inventori del calcio e pertanto erano convinti di essere nettamente superiori a tutti.
La formazione allenata dal mitico ct Vittorio Pozzo si presentò con la consapevolezza di essere la migliore del mondo ma anche che difficilmente si tornava da Londra con la vittoria in tasca. La partita iniziò malissimo per la squadra azzurra. Pronti, via e c’è subito un calcio di rigore per gli inglesi. Ma il portiere azzurro Ceresoli para il penalty mantenendo l’equilibrio nel risultato. Dopo un minuto gli azzurri restano in dieci ma non per un’espulsione ma per l’infortunio dell’oriundo Luisito Monti, pestato all’alluce da alcuni giocatori inglesi. Si racconta che il giocatore azzurro, una volta accompagnato negli spogliatoi, abbia chiesto che gli venisse messo un fazzoletto in bocca per non urlare dal dolore. L’azzurro fu spedito in ospedale da Pozzo e la squadra fu costretta a restare in 10 uomini per i restanti 88 minuti. Vi chiederete: e le sostituzioni? Beh, nel 1934 questa parola non esisteva! La norma arrivò solo a partire dal 1966.
Con gli azzurri con un uomo in meno l’Italia vacillò e nel giro di dieci minuti la formazione di Pozzo prese una vera e propria imbarcata subendo la doppietta di Brook e il gol di Drake. Dopo 13 minuti si era sul 3-0 per i padroni di casa. Poi scattò qualcosa nella testa di Meazza e compagni e gli uomini in campo si trasformarono in dei veri e propri gladiatori.
Chiusero il primo tempo restando sotto di 3 gol mentre nella ripresa mandarono in confusione la nazionale di casa soprattutto dopo i due gol di Meazza nella prima metà della ripresa. Gli azzurri tentarono a più riprese la via del pareggio ma non ci riuscirono. La partita terminò 3-2 ed entrò nella leggenda del calcio italiano come la ‘Battaglia di Highbury’.
Ecco gli undici azzurri scesi in campo quel 14 novembre 1934 ad Highbury: Ceresoli; Monzeglio, Allemandi, Ferraris IV, L. Monti, Bertolini, Guaita, Serantoni, Meazza, Ferrari, Orsi.
Sotto un filmato su quel match storico.
La ‘squadra di camerieri’ espugna Wembley
Sono passati 39 anni dalla ‘Battaglia di Highbury’. L’Italia torna in Inghilterra, questa volta a Wembley. Nessuno degli interpreti che scese in campo in quel 14 novembre del 1973 era nato quando ci fu l’epico match di Highbury. Nella gara giocata a Wembley la situazione fu ben diversa da quella di 39 anni prima. Gli azzurri si difesero per tutto il match riuscendo a respingere alla grande gli assalti inglesi. La squadra fu definita dalla stampa inglese una ‘nazionale di camerieri’ sia per la tendenza di quel periodo di emigrare in Inghilterra per fare anche i camerieri (un po’ come sta accadendo in questi ultimi anni) sia per il passato di Giorgio Chinaglia che da giovane emigrò con la famiglia in Gran Bretagna aiutando il padre nel ristorante di loro proprietà.
Dopo 85 minuti di difesa la nazionale allenata da Valcareggi partì in contropiede con Chinaglia che puntò l’avversario, entrò in area e da posizione defilata tirò verso la porta, il portiere inglese respinse male e Capello riuscì a ribadire in rete. La partita terminò 0-1. Si trattava della prima vittoria calcistica della nazionale italiana in terra inglese.
Ecco il gol di Capello che regalò il successo agli azzurri. La cronaca è del grande giornalista Enrico Ameri.
“Italia 1 Inghilterra 0. La beffa è per gli inglesi”. Enrico Ameri.