Alice Basso è quella che oggi si potrebbe definire una visual storyteller di successo in ambito fashion. Ha, di fatto, catturato con i suoi scatti milioni di utenti che, tutti i giorni, attendono che Alice si racconti attraverso immagini che lasciano il segno, pur senza troppe dinamiche strategiche. Alice sembra avere un caratterino niente male. Determinata e dall’aspetto imponente, la sua immagine quasi fa a pugni con gli occhioni verdi e la dolcezza che solo una mamma può. È dal perfetto mix di questa personalità, che senza dubbio non passa inosservata, che nascono creazioni e collaborazioni fashion che portano il suo nome, i suoi colori e la sua grinta. Ce lo racconta lei nell’intervista esclusiva per Il Giornale Digitale.

Mamma, moglie, (different) modella, creativa dall’animo rock, di Venezia. Questa descrizione sembra camminare di pari passo al nome Alice Basso. La tua immagine propone, di fatto, una figura che si distingue proprio per la capacità di mettere in vetrina un mix perfetto tra stile e quotidianità. Ma al di là dei social chi è Alice Basso?

Al di là dei social sono quella che vedete. Non nascondo niente. Faccio la mamma a tempo pieno, lavoro da casa, faccio le foto per i social in poco meno di in minuto, senza tanti preparativi (chi è mamma sa che non possiamo dedicare troppo tempo a noi stesse). A volte mi capita di allontanarmi per lavoro, anche di 800km, ma la cosa che voglio e che ho sempre fatto è tornare a casa a dormire dalla mia famiglia. Al primo posto ci sono loro, poi viene il resto.

Ogni tuo scatto mette in rilievo una personalità molto forte. Quanto è importante l’espressione di sé attraverso l’abito che si indossa?

La mia espressione è l’estremo opposto di quello che sono. La gente crede di conoscermi per quella rock, grintosa, forte, cazzuta, tatuata, mai dolce. Invece sono l’estremo opposto. Quindi devo proprio confermare che l’abito non fa il monaco. Per fortuna.

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In quanto icona fashion detti uno stile inconfondibile: il tuo. A cosa non puoi mai rinunciare nel tuo guardaroba?

Non posso mai rinunciare ad un tocco di rosso. Che sia una maglia, un berretto, delle scarpe, una borsa. Ma qualcosa di rosso devo averlo, sempre.

Il tuo lavoro oggi è quello a cui ambiscono migliaia di ragazze. Lavorare nel mondo del fashion è ammaliante tanto quanto il desiderio di “fare la ballerina” per tutte le piccole donne. Tu cosa sognavi di diventare?

Da piccola sognavo di fare le autopsie, sognavo di fare il medico legale. Ho avuto anche la fortuna di fare un tirocinio di due mesi in anatomia patologica. Avevo pensato fosse proprio quello il mio lavoro, ma non sono mai andata d’accordo con lo studio. Quindi, sogno abbandonato. Ma adesso sto facendo una cosa ancora più bella che mi appaga ogni giorno.

Hai da poco realizzato dei jeans in pieno stile rock.
Modello boy-friend, macchiati di vernice rossa, bianca e nera. Sembra essere la creazione che più ti rispecchi fin ora. Come sono nati? Ce ne parli?

Sono nati con una collaborazione. Il negozio Tepepa di Riccione mi ha contattata. Abbiamo lavorato assieme e dopo qualche mese ho avuto questa proposta: customizzare dei jeans Levi’s vintage, che portassero poi il mio nome. Quindi non è stato difficile. Ho scelto il modello, ho scelto i miei colori, rosso, nero e bianco, qualche perla rossa e via. Devo dire che il risultato è stato meglio di quanto mi aspettassi. Vederli indossati anche da Ilary Blasi è stata una grandissima soddisfazione.

Alice Basso
Alice Basso

Se potessi esprimere il desiderio di creare un capo oggi, quale sarebbe?

Un paio di scarpe. Una sneakers. La mia passione.

La popolarità sui social non è sempre tutta rose e fiori. Non molto tempo fa hai raccontato di un’esperienza infelice che ti riguarda da vicino. Che consiglio ti senti di dare a chi cerca di seguire la tua strada, facendo dei social una vetrina di vita e lavoro?

Non mi sento di dare consigli. Dico solo di non seguire nessuna linea guida e di non copiare gli altri. L’essere se stessi ripaga e vince sempre. Questo è il consiglio più importante.

Sei giovanissima ma hai grinta da vendere.
Una famiglia stupenda sulla quale poter contare e altrettanta solarità. Quanto è importante riuscire a distanziare i propri affetti dalla propria celebrità?

Senza i miei affetti non sarei nessuno. La mia figlia è la mia vita.

Ci lasci con un consiglio di stile, ovviamente rock?

Se non avete abbastanza tempo per prepararvi, ricordatevi sempre che con un paio d’occhiali e un cappello potete presentarvi anche ad un matrimonio.

Grazie Alice.