Il 2015 non si è chiuso positivamente per l’Italia. La crisi economica, alcune scelte politiche del Governo, almeno questa volta, non rientrano in un annoso problema che colpisce tutto il mondo, o quasi. Da molti, forse troppi, anni, la Penisola è alle prese con il grattacapo che ha un nome ben specifico: smog. Cinque lettere, ma dal significato inquietante che va a colpire l’ambiente, ormai caratterizzato dalle famose polveri sottili (PM). Così, a causa dell’inquinamento dell’aria, durante le festività natalizie, grandi città come Torino, Roma, Napoli e Milano, tanto per citarne alcune, sono state costrette a vivere tra la nebbia artificiale. Il Governo, proprio per cercare di risolvere, o quantomeno limitare questa emergenza ambientale, ha anche convocato, per volere di Gian Luca Galletti, Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, una riunione straordinaria con i vari presidenti delle regioni, i sindaci delle grandi città, il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio e altri enti.

Dal confronto, molto costruttivo, sono emerse le linee da seguire in caso di sforamento dei limiti di smog per 7 giorni consecutivi. Il protocollo firmato dai presenti prevedeva: l’abbassamento delle temperature degli impianti di riscaldamento di almeno due gradi, potenziamento dei mezzi del servizio pubblico e limite di 20 km/h per i veicoli circolanti nelle aree cittadine. Per fortuna, come si dice in questi casi, tutto ciò non è servito grazie all’arrivo di neve, pioggia e vento che hanno spazzato via lo smog dei giorni scorsi.
Ma possibile che, nel 2016, il problema dell’inquinamento ambientale sia di difficile risoluzione? La risposta, purtroppo, è affermativa. E malgrado il progresso della società, non si riesce proprio a trovare un sistema efficace per debellare questo problema. In passato, ad esempio, specialmente nelle grandi città, gli spazi verdi venivano eliminati per far posto al cemento, con palazzi e industrie a farla da padrone per il processo di modernizzazione. Dunque, una buona colpa è anche dell’uomo che ha pensato bene di sviluppare l’economia e, forse, a far girare l’industria, senza pensare minimamente alle conseguenze.

Milano, insieme a Roma, è stata la città colpita dall’aumento dello smog. Da sempre, il capoluogo lombardo è visto come una metropoli industrializzata, nella quale lo sviluppo, sotto ogni punto di vista, è all’ordine del giorno. Proprio all’ombra della Madunina, vive un giovane. Il suo nome è Francesco Vertucci, volenteroso ragazzo che per studio e lavoro risiede a Milano da circa due anni. Francesco ci descrive la città meneghina in maniera positiva, lodando il trasporto, le attrattive e altro. Noi de Il Giornale Digitale, abbiamo voluto intervistarlo sul tema smog, invitandolo a delle serie riflessioni. Chi meglio di lui, dopo quasi 1000 giorni di residenza, ci può descrivere le sensazioni che ogni milanese prova in quei giorni in cui l’aria è malsana.
Francesco, come vivi la situazione smog a Milano?
Vivo la situazione a Milano con un certo fastidio, l’aria è spesso pesante e irrespirabile specialmente in questi giorni. Non è una piacevolissima sensazione.
Secondo te, la colpa è solo dei veicoli che circolano sulle strade oppure le industrie sono la causa principale dell’inquinamento ambientale?
Perché questo fastidio? Milano forse è l’unica città con un sistema di trasporti eccezionale, efficiente e capillare ai livelli delle grandi metropoli europee. Ora è in progetto l’estensione della linea metropolitana anche a Monza, motivo in più per essere fiduciosi. Sinceramente faccio fatica a capire una così alta presenza di automobili in città. Probabilmente non è solo colpa delle auto e probabilmente i controlli circa le emissioni delle industrie non sono così regolari, altrimenti non si spiegherebbe tutto ciò.
Lo sviluppo economico degli anni scorsi è, dunque, risultato deleterio per l’ambiente?
Lo sviluppo economico è fine a sé stesso e a mettere fumo negli occhi (se non bastasse) ai turisti se poi la vivibilità è resa difficile da un ambiente non salubre.

Ha fatto bene il Sindaco Pisapia ad attuare il blocco del traffico?
il blocco del traffico dovrebbe essere occasione per ragionare e fare un esame di coscienza su come ogni cittadino può rendere migliore la sua città. Molti hanno preferito prendersi una multa salata pur di non adeguarsi e utilizzare i mezzi pubblici.
Se fossi il numero uno di Milano, quale sarebbe la tua soluzione per combattere questo problema?
Bacchette magiche non esistono ma iniziative ragionate possono portare ad una diminuzione delle emissioni. Per quanto riguarda le industrie non ci sono altri mezzi oltre ai controlli serrati e multe salate per chi esce fuori dal seminato però si potrebbe fare molto di più per incentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici: penso al prezzo degli stessi (€1,50 a tratta). Probabilmente alto un po’ per tutti. Chi fa maggior uso delle auto sono sicuramente i lavoratori, avvicinare le aziende ad ATM per particolari convenzioni su prezzo del biglietto e dell’abbonamento può essere una soluzione. Eliminare le barriere architettoniche troppo spesso presenti e agevolare l’utilizzo dei mezzi pubblici agli invalidi. Rinnovare il parco dei bus attualmente presenti, aumentare la frequenza e la sicurezza all’interno degli stessi può essere un’altra soluzione da non scartare. Molto si può fare ma tutto dipende dalla volontà delle persone, lavorare alla sensibilizzazione degli animi sull’importanza di rispettare il pianeta deve essere una priorità per un primo cittadino.