Se fino a qualche mese fa risollevare le sorti della moda capitolina sembrava un’impresa ardua, ora si può tracciare un bilancio della manifestazione, che è riuscita tra alti e bassi a rilanciare le sfilate della capitale. AltaRoma si è infatti conclusa nel migliore dei modi, con il trionfo dei giovani, la presenza di nomi importanti della moda italiana e internazionale, ma soprattutto con la scommessa positiva da parte del governo: un milione e mezzo di euro per AltaRoma, se il piano industriale che verrà presentato a ottobre sarà all’altezza, sollevando dunque lo standard qualitativo. La chiave del successo per la moda capitolina consiste nella creazione di un sistema con le altre città italiane, tra cui Milano e Firenze e non più la vittoria dei singoli. “La collaborazione tra queste città non dovrà più essere occasionale ma continuativa” ha affermato con fermezza Silvia Venturini Fendi nella conferenza stampa di bilancio dell’edizione. “La città, nonostante vicende istituzionali assai difficili e drammatici fatti di cronaca, ha vissuto 4 giorni da protagonista grazie alla moda, restituendo al mondo un’immagine sana, produttiva, creativa, colta e innovativa“.

Azzedine Alaia Fonte: corriere.it
Azzedine Alaia Fonte: corriere.it

Il contributo di Valentino e Azzedine Alaia non è stato poi indifferente: entrambi hanno aperto angoli incantevoli della città, fondendo la moda e l’arte in un unico binomio vincente, in grado di catturare l’attenzione internazionale, mettendo in rilievo quella che è la grande bellezza della città eterna. Valentino è tornato infatti a sfilare a Roma con una collezione Haute Couture che è riuscita a incanalare e a raccontare attraverso tessuti, linee e luoghi incantevoli l’unicità della Capitale. Azzedine Alaia fonde invece la moda con l’arte della Galleria Borghese, in una mostra di “sculture soffici” che rimarrà aperta al pubblico fino a ottobre. La presenza dei grandi stilisti di fama internazionale è uno dei punti fermi su cui si dovrà lavorare, alzando dunque lo standard di AltaRoma, che ha tutte le carte in regola per affermarsi come kermesse riconosciuta a livello internazionale, proprio come Milano Fashion Week o Pitti Immagine.

AltaRoma dovrà dunque puntare sull’internazionalizzazione, lavorare su progetti ambiziosi senza sbavature, non rimanendo confinata, ma aprendosi con ambizione verso l’esterno. L’asso nella manica c’è eccome, perché la kermesse capitolina si proietta già in partenza nel futuro, puntando sui giovani attraverso progetti in grado di evidenziare le nuove promesse della moda. Anche questa stagione Who’s On Next, il progetto di fashion scouting ideato da AltaRoma in collaborazione con Vogue Italia e dedicato ai giovani talenti della moda Made in Italy ha decretato tre vincitori all’interno di varie categorie del fashion design: Lee Wood nella categoria abbigliamento, Nicolò Berretta per la Shoewear e Lolita Lorenzo per le borse. Una possibilità unica per affermare il proprio talento e accendere i riflettori sulle proprie creazioni, seguendo quel percorso che ha portato anche Stella Jean, MSGM o Nicholas Kirkwood al successo grazie alle passate edizioni del talent scout.

Fonte Foto: Vanity Fair
Fonte Foto: Vanity Fair

AltaRoma ha dato però spazio anche a numerose scuole di moda che hanno presentato nel corso della manifestazione le collezioni realizzate dai propri studenti. Originalità, creatività e innovazione è il trinomio emerso dalle creazioni viste sulla passerella dell’Accademia Italiana, dell’Accademia dei Sartori, dell’Altieri moda e arte e dell’Accademia delle Belle Arti, che ha visto la presenza di numerosi giovani stilisti con un altissimo potenziale, su cui è necessario puntare per riconfermare anche in una prospettiva futura il primato dell’Italia nel campo della moda. Per quanto riguarda invece i grandi nomi che hanno riempito gli spazi del Palazzo delle Esposizioni con le loro collezioni o hanno riservato degli eventi privati ai propri ospiti durante i giorni di AltaRoma, non sono mancati Renato Balestra con le sue sfumature di grigio per l’autunno inverno 2015-2016, Raffaella Curiel con la sua collezione ispirata ai Tudor con modelle vestite come per una festa cinquecentesca, Sandro Ferrone, Rani Zakhem con le sue donne luminescenti e il tributo a Marlene Dietrich, Sabrina Persechino, Ettore Bilotta e Luigi Borbone con una collezione fatta di kimono e robe manteau. La sfida per il prossimo anno è già partita e ci si lascia alle spalle questa edizione vincente, con la speranza di un calendario più fitto e un impegno sempre più grande per inserire Roma nell’Olimpo della moda.

[Credits Cover: Getty Images]