“Gelosa cara amica mia” cantava il grande Lucio Battisti nell’omonimo brano. Ma anche Antonello Venditti ha cercato di raccontarsela nel lontano 1991, quando intonava uno dei suoi più fortunatissimi singoli raccolto nell’album Benvenuti in paradiso, “Amici mai“. Intrisi di ambiguità, i testi dei due intramontabili cantanti racchiudono parole che ci inducono inevitabilmente a riflettere su un interrogativo più o meno comune che continua a tormentarci: esiste l’amicizia tra uomo e donna?
La risposta sembra essere difficile. Ognuno di noi, nel tempo, ha maturato delle esperienze differenti che ci hanno portato ad affrontare il punto di domanda mantenendo pareri discordanti. Ciò non ha fatto altro che alimentare confusione su confusione senza riuscire a trarre una risposta netta e decisa che possa essere universalmente soddisfacente.
In realtà, la risposta è molto più ovvia di quel che si pensi. Per intenderci meglio, bisogna partire dalle origini, quando l’uomo e la donna venivano distinti in maniera radicale. Il primo, per indole, è sempre stato un “incurabile” cacciatore, la seconda “preda” da cacciare, appunto. Così, sin dai tempi più remoti, l’uomo non è mai riuscito a tenere a freno il suo innato istinto sessuale, differentemente dalla donna che invece ha sempre dimostrato maggiore controllo e raziocinio al riguardo. Ecco perché da un punto di vista fisiologico sono considerati troppo diversi per riuscire ad allacciare un rapporto di amicizia autentico ed esclusivo.
A dirlo è anche un studio condotto dai ricercatori della University of Wisconsin-Eau Claire, che ha analizzato più di 400 persone, coppie di amici maschi e femmine, tutti adulti eterosessuali di età compresa tra i 18 e i 52 anni, dimostrando che il problema di una mancata amicizia fraterna tra due individui di sesso opposto risiede proprio negli uomini che, spesso e volentieri, sopravvalutano l’eventuale attrazione provata nei confronti delle amiche donne, trasformando inconsciamente i loro comportamenti in “opportunismo sessuale“.
Nella sua essenza l’amicizia è un sentimento “puro”, una relazione tra due persone fatta di reciprocità, fiducia, complicità, sincerità, rispetto, stima ammirazione e lealtà. Di fatto queste componenti sono fondamentali in un rapporto amicale, ma quando si parla di amicizia tra uomo e donna, a volte (oltre all’attrazione sessuale a cui l’uomo raramente rimane indifferente) si sconfina in qualcosa di più grande e profondo.
Molto spesso, uno dei motivi che ci spinge a cercare un’amicizia esclusiva con gente di sesso opposto rientra di fatto nella sfera sentimentale. Un amore mancato o una penante delusione d’amore potrebbero essere la causa generatrice di una scelta così ambigua e discutibile, specialmente quando i coinvolti vengono posti dinanzi alla realtà dei fatti, ossia il riconoscimento di un mancato equilibrio dei due piatti della bilancia. Ecco perché talvolta il sentimento di uno dei due nella relazione viene sublimato e accuratamente celato, per non “rovinare” il rapporto e non perdere l’altro/a.
Facile a dirsi, ma assolutamente difficile metterlo in pratica. Amare il proprio/la propria migliore amico/a (soprattutto quando è legato/a ad un’altra persona) potrebbe voler dire soffrire tremendamente in assoluta solitudine e segretezza, costringendo se stessi e i propri sentimenti a rimanere celati dietro ad un’imbarazzante maschera di cera. Ma in fondo si sa, anche le corazze più resistenti hanno sempre un punto debole, sono scomode e difficili da sostenere. Quindi, data l’imprevedibilità dei sentimenti, non si può affermare con nessuna certezza che un rapporto di amicizia non possa sfociare in altro nel futuro, anzi, le probabilità che ciò accada sono molto alte. Prima o poi, chiunque si ritrovi a condividere un sentimento così forte verrà posto davanti a un bivio: accettare il fatto di amare l’amico/a o tacere i propri sentimenti per non rovinare il rapporto duraturo.
L’amicizia è sempre a un passo dall’amore ma solo in rarissimi casi corrisponde da ambo le parti. Così è stato e così sempre sarà.