Ho pianto leggendo le lettere di Werther al suo amico Guglielmo. Mi sono immedesimata in lui e il mio Guglielmo era un’amica su WhatsApp. Ho pianto anche sulle mie di lettere, perché scrivere, buttare tutto fuori, in certi momenti è l’unica cosa da fare.
E proprio la letteratura, di amori impossibili, ne contiene di ogni sorta. Come lei la musica, l’arte. Come lei ne plasmiamo noi, nella nostra mente. Plasmiamo storie che potevano essere ma non sono state. Storie che non saranno mai. E il punto in cui arriviamo, quello di cui viviamo, è solo un gigantesco “e se…”. E a quel “se” ci aggrappiamo in ogni momento. Quel “se” diventa l’evasione, il sogno proibito, la speranza. E poi la tortura, l’agonia, il dolore. Quel “se” diventa una vita parallela, quella che si osserva e attende invano, ma non si vive.
L’amore non corrisposto è amore?
Amore non corrisposto, amore inappagato, amore impossibile: le variabili sono numerose, il risultato sempre lo stesso. Ma, a mio parere, l’unica vera variabile dovrebbe essere proprio la parola “amore”. Perché l’amore non è una cosa che esiste, l’amore è una cosa che si fa. L’amore non è idealizzare, fingere, compensare mancanze, l’amore è amare.
E sì, c’è chimica, complicità, intesa. Nella vita queste sensazioni si provano più volte. Ma cosa rende così unico, esclusivo e vicino all’ossessione, l’oggetto di quel desiderio che non potrà essere esaudito?
Se da soli proprio non riusciamo, ci pensa la psicologia a fornire risposte su questa condanna che uomini e donne, da sempre, si autoinfliggono. Perché, spesso, quello che crediamo sia nel cuore, in realtà, è solo nella testa.
“Alla base ci può essere il desiderio di conquistare una persona che consideriamo irraggiungibile. Quindi a scattare è il fascino del proibito perché conquistare l’altro diventa una sfida. A giocare un ruolo altrettanto importante è poi il senso di unicità perché la persona amata viene idealizzata“, afferma la psicologa Immacolata Mennillo a d.repubblica.it. Insoddisfazione e desiderio di conquista, il sogno che l’ordinario si trasformi in straordinario: sono queste le solide fondamenta dell’amore inappagato. È questo quello per cui ci si strugge, spesso per molto tempo, lasciando che le opportunità di essere felici ci passino accanto, spesso ci scuotano, senza alcuna risposta.
Come superarlo?
La strada più semplice e istintiva è l’autocommiserazione. Piangersi addosso, sentirsi niente solo perché essere amati poteva farci sentire tutto, e così non è. E poi ce n’è una migliore, ovviamente. Perché se gli amori impossibili sono una bugia, le soluzioni a tutti i problemi sono un’assoluta verità. E quella strada siamo proprio noi.
Ripartire da se stessi, lavorare sulla propria consapevolezza, cercare la felicità: il primo passo per abbandonare gli amori tossici è proprio focalizzare su se stessi ogni tipo di attenzione di cui si è capaci.
“In amore non ci sono regole e chiunque può infatuarsi senza essere corrisposto“, dice la psicologa. Si deve comprendere e accettare che quando ci sono di mezzo i sentimenti, non esistono perché e per come. Nulla si può spiegare. Nulla si può forzare. L’amore lo provi o non lo provi. Il rischio di non essere corrisposti è reale e non si può fare nulla per evitarlo. Non esiste prevenzione per questa malattia.
E una volta corso il rischio, una volta ammalatisi di questo sentimento unilaterale, proprio allora si deve ripartire, senza indugiare. Come? Non accettando meno di quello che si è in grado di dare. Non accettando meno di quello che si merita. E un amore impossibile è meno di tutto questo. È niente.
Perché quel “tutto” tanto agognato è solo un’idealizzazione, un paradiso idilliaco costruito dalla nostra mente, la favola che ci si aspetta. Perché, soprattutto noi donne, cresciamo illuse dalla storia del principe azzurro e del lieto fine.
E la mia non è l’apologia della disillusione. Il mio è un invito a essere, piuttosto, illuse e consapevoli. Perché il principe azzurro esiste, dobbiamo crederci. Solo non tutte quelle che crediamo siano favole, alla fine, lo sono.
E avremo superato il dolore, solo quando riusciremo ad essere incondizionatamente e sinceramente felici per l’altro, nonostante non ci sia posto per noi nella sua felicità. Quella felicità assoluta che solo l’amore corrisposto può dare. Perché non esiste amore sul confine tra gioia e dolore. L’amore è gioia pura. Prendere atto di quel confine, esserne coscienti, è utile, anzi necessario.
L’amore è una scelta. Ed è vero quello che ha il coraggio di essere.