Andrea Diprè non avrebbe bisogno di tante presentazioni. Fenomeno assoluto di Youtube, i video che lo vedono protagonista sono diventati dei veri e propri cult, e il suo personaggio una maschera comica ma allo stesso tempo irriverente che spiazza in ogni sua uscita.
![Credits photo: [francosantoro.blogspot.com]](https://www.ilgiornaledigitale.it/wp-content/uploads/2014/08/igd_bfabfec31bc58700861ba0fb146687a5.jpg)
Se dovesse presentare il fenomeno Diprè ad una persona che non lo conosce ancora come lo definirebbe?
Io sono un avvocato, una qualifica che risulta dalla burocrazia perché ho superato l’esame da avvocato, poco importa che dopo 4 anni sia stato radiato. Ciò non toglie che sono un avvocato, ho fatto due anni di pratica, ho superato l’esame scritto e orale; hanno fatto questo provvedimento disciplinare nei miei confronti ma in teoria mi potrei riscrivere ma non mi interessa. Però mi firmo avvocato, ci tengo a dirlo perché molti non ci credono. Potrei esercitare ma il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Trento ha fatto questo procedimento disciplinare per cancellarmi dall’Ordine, perché sa che in quello che faccio io non sono in sintonia con la “normalità degli esseri umani”, e quindi la loro reazione è anche normale.
Invece critico d’arte lo sono non per riconoscimenti, ma perché di fatto ho introdotto concetti nella storia dell’arte che sono più importanti di Masaccio e Van Eick messi insieme. Sono colui che ha introdotto il concetto di
“opera d’arte mobile”, cosa stupenda, gloriosa, impressionante e poi sono colui che ha capito che l’arte contemporanea non è più il quadro, la poesia, il libro, la c*******a, ma l’arte è solo nel senso femminile.
Ecco critico d’arte atipico. Qual è il rapporto con i suoi colleghi?
Guardi i critichi d’arte in questo momento sono tutti dei nerd, degli sfigati e non li considero neanche.
Invece ritengo più interessante il fatto che ho fondato il “Dipreismo”, che è una religione ma in questa fase è anche un’antireligione, perché per adesso mira a distruggere le altre religioni per poterne edificare una che sia teocratica in cui religione e politica si fondano in una nuova era. Faccio il critico, ma potevo essere un macellaio, un dentista. Sono il primo a dire che i musei sono roba da sfigati, meglio andare in un night che in un museo.
Il personaggio Diprè si conferma fuori dagli schemi…
Io sono fuori dagli schemi perché non voglio essere un “bovino”, non accetto la “bovina normalità”. Il Dipreismo non si è ancora affermato però io vivo da Dipreista, non riconosco nessuna autorità, nessun Governo.
Lei è stato uno dei precursori nell’aver intuito l’importanza dei social network e di Youtube, cosa ne pensa dell’esplosione di così tanti fenomeni sul web?
Ho scoperto Youtube per caso, per pubblicare il video di Osvaldo Paniccia. Avevo e ho due canali Sky che prima riempivo con le mie interviste ai pittori, ma dopo quello che è successo a “Mi Manda RaiTre”, ho deciso di non spendere nemmeno due euro per mandare la busta ai vari pittori intervistati, e ho iniziato a caricare i video su Youtube.
Sono ostacolato, ricevo vari boicottaggi, spesso oscurano le mie pagine. Per il resto non mi importa degli altri, dei “youtuber”; sono dei giovani, voglio vedere se questo lo faranno a 40 anni e non a 20, quando è facile.
Le pesa essere diventato un fenomeno? Lei vuole veicolare un messaggio, ma attorno a lei si è creata una maschera, un’atmosfera di scherzo, le fa piacere o la irrita?
Mi è indifferente, non ho spazi nè in politica dove mi hanno sempre ostacolato, nè nel sociale, quindi quello che faccio io che faccia ridere non me ne frega assolutamente nulla; cerco sempre di fare video nuovi, oggi ho pubblicato un video breve con il cantante Salmo. La cosa incredibile è che tantissima gente scrive “non è Salmo!”, ma mi piacciono queste cose perché aumentano la popolarità.
In alcuni casi però le reazioni del pubblico sono un po’ pericolose, penso che mi servirà qualcuno, dovrò assumere due bodyguard perché c’è gente che non ha il senso della misura. Ciò che dico non dovrebbe creare una reazione violenta.
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