Un bar a Reggio Emilia, una splendida compagna, Serena, e una meravigliosa bambina, Mia. Questa è la vita di Andrea Panciroli, in arte il Pancio. Questo gli basta. Ma si sa, quando si ha un talento, questo prima o poi viene fuori e il suo ha avuto un vettore fondamentale, quello dei social. Proprio lì, infatti, milioni di seguaci hanno visualizzato i suoi primi video, proprio lì milioni di followers commentano innamorati le stramberie virali presenti sul web. Tanta modestia, tanta ironia e infinita spontaneità, lo rendono il personaggio che tutti conosciamo e che fa ridere con le lacrime dal nord al sud della penisola. E anche fuori dai suoi confini. Il pancio è la combo perfetta nell’era dei social. Il suo accento fa il resto.
Scopriamo Andrea Panciroli su Il Giornale Digitale.
Partiamo dal principio. Oltre a il Pancio, chi è Andrea Panciroli?
Ho un bar mio in cui faccio il barista. Non dico dov’è perché non mi fa piacere pubblicizzarlo in questo modo. Ho sempre fatto il lavapiatti e il barista. È solo questo, poi ho iniziato a fare video.
Come sono nati il tuo personaggio e la tua pagina?
Sai quella canzone di Rocco Hunt, “Nu Juorno Buono“, che ha vinto il Festival di Sanremo? Ecco, con un gruppo di miei amici di Reggio Emilia, dove vivo, visto che è un periodo un po’, ecco, di m***a per l’edilizia, abbiamo rivisitato la canzone di Hunt, creando “Nu Juorn e merda”. Dopo quella canzone, più o meno a febbraio, l’abbiamo un po’ messa nel cassetto, per poi pubblicarla ad aprile, raggiungendo un milione di visualizzazioni in due giorni. Da lì in poi, tutto quello che facevamo diventava virale. E ti parlo di “noi” perché è un gruppo di amici che insieme a me si occupa di tutto.
Secondo te, quali sono i motivi per cui ha riscosso e riscuote tanto successo?
Il Pancio è simpatico e autoironico. Ma se avessi avuto davvero successo nella vita non sarei qui a fare il barista. Quelli che hanno avuto successo sono altri. Sono un papà e un barista, non mi sento una web star. Questo comunque è un lavoro, già al mio livello è molto impegnativo. Arrivano sempre tantissimi messaggi da gente che mi vuole bene e mi segue e mi sento davvero fortunato per questo. Le critiche sono pochissime, magari mi è capitato di sentirmi dire “la tua pagina è un po’ volgare”, ma mai nulla di più.
Qual è il video virale che più ti ha sconvolto? Quale il più divertente?
Tra quelli che ho commentato, quello della ragazza che ha uno pseudo rapporto con un cane, che ho scelto perché è una roba da brivido. Me l’hanno inviato in tanti, aveva già milioni di visualizzazioni, allora l’ho preso e fatto mio. Su alcuni poi ci ridi su, guardando altri ti viene proprio da piangere. Io ho trent’anni, ho visto i primi social network tipo Badoo, quando era quasi da sfigati stare lì su. Adesso è normale, non puoi ignorarli, devi aprire gli occhi e l’unica cosa che puoi fare è dire la tua e prendere le distanze da determinate cose, soprattutto quelle fuori dal normale, come questa. Il Gufo secondo me è uno dei più divertenti, oppure quello del ragazzino che beve la Coca Cola. Non c’è troppo parlato, come nella maggior parte dei video americani, e sono più veloci e immediati, mentre gli altri da commentare sono molto più difficili, perché ogni volta devi inventare una storia nuova.
Se in futuro dovessi spiegare a tua figlia la tua attività sui social, come lo faresti?
Le direi “amore mio, nel 2014, quando sei nata, c’era tanta crisi, papà faceva il barista e i soldi non bastavano, quindi mi è andata bene una cosa, tra le diecimila che ho provato, e ho visto che qualcosina saltava fuori. La pappa costa, amore mio, e il resto pure, quindi se riesci a fare soldi tanto meglio. Legalmente, senza rubare, spacciare o altro (ride)”.
Quale pensi sia il problema dei fruitori del mondo del web?
Che so’ Renzi? Ma veramente mi stai facendo questa domanda? Facendo un attimo il serio, il problema della società moderna è, a mio modesto parere, l’istruzione che viene data. Oggi dovrebbero insegnare già da bambini a usare i social network. Ti puoi rovinare la vita facendo un video scemo e pubblicandolo sul web, per questo a scuola dovrebbero insegnarti quali sono i paletti entro cui stare e su cosa costruire la tua vita. Tra pochi anni il CV di una persona sarà rappresentato dalla sua bacheca di Facebook, o da quello che si trova su di lei sul web, per questo tante volte, magari a tredici anni, quando vuoi fare lo scemo con gli amici, come tutti abbiamo fatto, rischi che un video pubblicato diventi virale e diventi all’improvviso lo zimbello d’Italia.
La tua critica spietata ai video virali che scegli, invia messaggi in maniera ironica e, diciamo
così, folkloristica. In cosa crede il Pancio e cosa vorrebbe dire al mondo del web?
Vivere i social network come un divertimento e uno strumento, non come la vita reale, come sempre di più oggi stanno diventando. Bisogna prenderli un po’ più come li prendiamo noi adulti attuali, mantenendo una certa distanza, senza fomentare odio o parlare a caso.
Anticipazioni sul prossimo video…
Guarda, non lo so, li faccio proprio “cotto e mangiato”. Immagino che chi li veda da fuori capisca che non c’è proprio un grande lavoro di montaggio, visto che faccio tutto attraverso il telefono. Spero solo di andare forte.
Un saluto da il Pancio ai lettori de Il Giornale Digitale.
Un saluto a tutti i lettori de Il Giornale Digitale, da parte di Adam Kamdon.