In realtà non ha bisogno di presentazioni, perché da solo si presenterebbe meglio di come possa fare chiunque altro. E non ne ha bisogno anche perché pezzetti di lui li conosciamo già attraverso le sue perle: LePerlediPinna è la pagina, prima, e il brand poi, che Andrea Pinna ha creato con tanta arguzia e un mare di sarcasmo e ironia.

Oggi, minimizzando, il suo mestiere è scrivere perle, ma questo giovane cagliaritano, con la passione per la moda, domina il suo piccolo impero fatto di numerosi e ambiziosi progetti oltre che importanti collaborazioni.

Scopriamo insieme qualcosa in più sul creatore di LePerlediPinna.

Partiamo dal principio. Chi è Antonio Andrea Pinna?

Antonio Andrea Pinna è un ventottenne cagliaritano con tanti interessi e forse un po’ troppo sarcasmo. Particolare, come individuo, e con una vita che oscilla tra le crisi di nervi e le risate più chiassose.

Sei stato in grado di creare una piccola “monarchia” assoluta, come tu stesso la definisci. Oggi sei quello che volevi essere ieri? E quale sarebbe stato, altrimenti, il tuo piano B?

Non sono assolutamente quello che vorrei essere. Chi si sente arrivato lo è davvero, ma al capolinea. Diciamo che sono un privilegiato: scrivo battute per vivere, e lo faccio in maniera indipendente, da casa e con un apprezzabile successo. Il mio piano B esiste e sta prendendo forma: mi piacerebbe lavorare nella comunicazione, ma per terzi. Cioè offrire ad aziende e privati la mia “predisposizione” alla comunicazione, la mia dimestichezza con i social network e, perché no, la mia ironia.

Ironia, sarcasmo, irriverenza: questi sono i trucchi del tuo mestiere. Per quale motivo pensi che LePerlediPinna abbiano un impatto così importante sulla gente?

Il segreto de LePerlediPinna credo sia il dire le cose come stanno, e con la stessa cruenza con cui vengono pensate. Io non ho filtri. Vedo una cosa, non mi piace, e dico che fa schifo. Molti si arrabbiano ma in tanti apprezzano. Nessun giro di parole, nessun eufemismo, buonismo o indoratura della pillola. È d’impatto, poco diplomatico, ma efficace.

Hai letteralmente inventato il tuo mestiere, come i tempi richiedono. Cosa senti di dire alla generazione attuale, sempre meno ambiziosa e disillusa nei confronti dei sogni?

Do sempre lo stesso consiglio da 3 anni ormai: non pensate solo a quello che vi piace ma a ciò in cui siete bravi. Per esempio io volevo fare lo stylist. Poi ho scoperto di essere bravino a scrivere battute, ed eccomi qua. Lo stylist ora lo faccio per me stesso.

Al bar, a letto guardando il soffitto, mentre sei al volante o magari sotto la doccia. Come nascono le tue Perle?

Posso dire che ormai sono automatizzato. Cioè penso a scrivere “perle” e a cercare l’ispirazione per farlo, continuamente. Ovunque, a qualunque orario. Serve un’attenta analisi della realtà che ci circonda per scovare vizi, abitudini e modi di fare da prendere in giro sui social.

Il tuo occhio nei confronti della società è decisamente critico. Dunque qual è la maggiore critica che muovi nei confronti della gente e di questo paese?

L’apparenza. Un ragazzo che pensa di conquistarti con delle foto in cui si è “inventato” un fisico che non possiede sarà un futuro lestofante, un imbroglione, un idiota. La tragedia della mia generazione credo sia spacciarsi per ciò che non si è e autoconvincersene.

A parte immaginare un mondo senza leggins leopardati, cosa pensi che serva per essere felici?

Per essere felici credo si necessiti di un obiettivo e di impegnarsi per raggiungerlo. Dopodiché, ogni piccolo passo verso di esso è un tozzo di felicità. E, oltre questo, un’accettazione generale di come si è, puntando a migliorare, ovviamente, ma di base c’è bisogno di volersi bene, nonostante tutto.

Salutaci con la tua Perla preferita…

Vorrei tornare a quando t’incontrai per la prima volta, e andarmene.