La storia che andiamo a raccontare oggi è una storia di sacrificio, amore e passione. Per chi stesse pensando alla trama di una nuova soap opera, vi diciamo subito che vi state sbagliando. E’ l’amore per la cucina, un amore trasmesso dalla famiglia, un amore che ha spinto la nostra Angelina, dopo aver lasciato Torino ed essersi trasferita a Londra dopo un periodo un po’ buio, ad reinventarsi, a creare un blog, Angelina In Cucina, che oggi conta più di 50.000 fan, e, addirittura, a scrivere anche un libro, Io NON sono a dieta.
Noi de Il Giornale Digitale l’abbiamo contattata e abbiamo parlato con lei del suo amore per la cucina, dei suoi pensieri e dei suoi progetti.
Chi era Angelina prima di essere una foodblogger e chi è oggi Angelina?
Prima di diventare una foodblogger, ho studiato ragioneria a Torino, la mia città, e, dopo aver conseguito il diploma, ho intrapreso la strada del Segretariato Notarile, che mi ha portato anche a vivere a Bologna, una città che amo per il suo calore umano e la cucina, per 2 anni. Poi, sono ritornata a Torino, dove ho lavorato per un call center per 3 anni, dopo i quali non mi hanno rinnovato il contratto. E’ stato un periodo buio: ero stata anche lasciata dal mio fidanzato. A quel punto mi sono chiesta che fare e ho pensato a Londra, quasi come una scelta obbligata. Il 9 Gennaio 2011 con i miei 20 kg di bagaglio sono giunta a Londra. Oggi sono una foodblogger e lavoro in una gelateria italiana. Imparerò anche a fare il gelato artigianale, un qualcosa che non conoscevo affatto.
Com’è nata l’idea di aprire il tuo blog?
La cucina è il mio hobby da sempre, è nel mio DNA. Mia mamma è bravissima a cucinare e mia nonna, pugliese d’origine, era assolutamente unica. Ho iniziato perché i miei lavoravano e, quindi, sin da piccola, ho dovuto cucinare per me. Molte ragazze oggi hanno perso l’amore per la cucina, la voglia di cucinare, si interessano poco, a differenza degli uomini che si impegnano sempre di più. Il mio blog non era programmato. Seguivo altri blog, ma c’era sempre qualcosa che mi spingeva a creare qualcosa di mio e, così, in un normale pomeriggio, ho creato la mia pagina facebook, dove condivido ciò che amo, i miei pensieri e ciò che, in un certo senso, è affine al mondo della cucina. Amo moltissimo l’arte legata al cibo, è qualcosa che mi appassiona totalmente, dalle semplici intagliatore della frutta a dipinti con gelato o caffè. Non mi fanno impazzire i lavori in pasta di zucchero, belli,si, ma non mi appassionano.
Il mondo della tv è sempre più vicino a quello della cucina: oramai numerosi programmi culinari sono presenti nei palinsesti televisivi. Cosa ne pensi? Ti è stato offerto un lavoro in tv e, se no, lo accetteresti?
Ritengo che oramai tale mondo sia saturo e che le cose realmente interessanti siano davvero poche, perché hanno fatto vedere di tutto e si osa davvero poco. Un programma che mi ha appassionato è stato Unti e Bisunti, perché, essendo lontana dall’Italia, mi faceva sentire vicino alla mia terra, raccontava, in modo avvincente, i posti attraverso le persone, c’era sentimento, essenziale in cucina. Raccontava lo street food, di cui sono pazza e di cui Londra è piena. Ho visto, ad esempio, una puntata su Genova con un mio amico genovese, Tomaso, e lui ha confermato che tutto era fedele. Non ho ricevuto offerte e non so se accetterei. Se accettassi, vorrei raccontare qualcosa, ad esempio la cultura culinaria di Londra (come è successo a Casa Alice), che poco si conosce, ma che esiste.
Il programma di maggior successo nel campo culinario è, sicuramente, Masterchef. Cosa ne pensi?
Non mi piace. Lo trovo poco educativo e poco didattico: vedo solo insulti e piatti che volano. E’ una sfida al massacro, non è qualcosa che mi piace. Inoltre, non insegnano le ricette e c’è un disprezzo nei confronti del cibo.
Ho lavorato in un ristorante, The Spice Market, all’interno di un Hotel, e lo chef strillava ma non ai livelli di Ramsey: urlava per educarti, per darti le basi. Ciò che odio ancor di più è la versione per bambini: non è concepibile.
La tv, allo stesso tempo, è contraddittoria: se, da un lato, propone numerosi programmi di cucina, dall’altro propone dei canoni fisici non giusti, portando a numerosi casi di anoressia e bulimia. Cosa ne pensi?
Io credo che esistano persone magre, che mangiano molto, e restano magre, ma sono doni di natura. Il problema è che il sistema non va: non è bello ciò che si vede in tv o nei giornali, queste modelle super magre che, più che sane, sembrano malate. Non è più bella una donna con le forme e le curve, come una Monica Bellucci? La cosa brutta è che dicono di mangiare sano e bene, ma, in realtà, non è così. Purtroppo, come ho detto, il sistema non va, nella sua globalità: oggi i negozi di abiti vendono solo alcune taglie.
Il 2014 è stato un anno importante per te, perché hai pubblicato il tuo primo libro, Io non sono a dieta. Come racconti questa esperienza? C’è qualche novità nell’aria?
E’ un lavoraccio che ti fa passare la voglia di farne un altro (ride). E’ stato faticoso: abbiamo lavorato io, che ho scritto, e il mio amico genovese Tomaso, di cui ho già parlato, che ha curato grafica e impaginazione. Ho imparato tutto tramite i tutorial e ho pubblicato tramite il sistema dei Self-Publishing, cosicché i diritti restassero miei. Per ora non c’è alcuna novità, ma vorrei pubblicarne uno sulla cucina inglese, per far conoscere questa cultura che molti credono non esista.
In conclusione, qual è una ricetta cui sei particolarmente affezionata?
Ti direi sicuramente una ricetta di mia nonna. Le nonne sembra abbiano dei trucchi per far sembrare tutto più buono, ma la base è che la cucina è amore e passione, per questo loro sono le migliori. Due ricette cui sono affezionata sono una torta di ricotta e le torte che lei preparava per i compleanni dei nipoti. E’ una ricetta semplice: un pan di spagna, bagnato nel Alchermes, un liquore che gli da anche un colorito rosso, farcito con crema pasticciera aromatizzata al limone e guarnito con cioccolato e panna. Alla fine, decorava tutto con dei confetti e delle candeline. Era un piatto semplice, ma un piatto che rappresenta un amore puro.