“Perché perché, la domenica mi lasci sempre sola, per andare a vedere la partita di pallone”, cantava Rita Pavone in una delle sue più celebri canzoni. Celebre perché esprimeva un’idea condivisa da tante donne, che ancora oggi rimane sempre attuale. “Toglietemi tutto ma non il calcio”, il pensiero dell’Italia pallonara, quella per lo più di sponda maschile. La domenica c’è la Serie A, e guai a chi decida di organizzare qualche evento particolare proprio l’ultimo giorno della settimana. Alle mogli non rimaneva che sperare in qualche posticipo o anticipo, o perché no, alla pausa delle Nazionali. Ma c’è un periodo dell’anno che invece rende felici la maggior parte delle donne italiane. È quello che va da fine maggio a fine agosto, quando caldo, passeggiate, shopping, vacanze e matrimoni sono all’ordine del giorno. Niente più totocalcio, scommesse con gli amici, fantacalcio, domeniche senza voce allo stadio. Ebbene si, la Serie A chiude i battenti, saluta vincitori e delusi e da appuntamento alla prossima stagione, per la gioia delle mogli e lo sconforto dei mariti.

Chiude i battenti, ma lo fa lasciando tanti verdetti. Tante sorprese, tanti risultati inaspettati. Partendo dai delusi, Cagliari, Cesena e Parma salutano la Serie A. Chi lascia più dignitosamente sono gli emiliani, ultimi in classifica, ma che hanno vissuto una stagione davvero pazzesca. Penalizzazioni, Cassano, Ghirardi, Taci, Manenti, poi il fallimento. Tanta solidarietà per i ducali, capaci di onorare nonostante tutto il campionato fino alla fine, ottenendo anche vittorie prestigiose come quella contro la Juventus al Tardini. Serie B? Serie D? Prima categoria? Questo ancora non si sa, fatto sta che i giocatori emiliani rimasti alla base, e i tifosi, meritano di essere salutati solo con un lungo applauso. Ci sono poi i delusi di lusso. La Roma conquista il secondo posto e l’accesso diretto alla Champions, un risultato però che non soddisfa i giallorossi, una squadra che era stata costruita per vincere lo scudetto, e che invece si è ritrovata a lottare fino alla penultima giornata per ottenere il secondo. E poi il Napoli, partito con l’obiettivo minimo di conquistare l’accesso in Champions, ritrovatosi all’ultima giornata addirittura in quinta posizione. Poco da fare per i partenopei, faranno ancora i preliminari, quest’anno però di Europa League.

foto di www.theguardian.com
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E poi ancora la Sampdoria. I blucerchiati hanno disputato un’ottimo campionato, ma dopo essersi ritrovati a ridosso della Champions League per gran parte della stagione, hanno subito un calo fisico impressionante, superati anche dai rivali cittadini del Genoa, e terminati fuori dalla zona Europa League. Un’umiliazione per chi sentiva la qualificazione ormai in tasca. E ora l’accesso in Europa sarà legato solamente all’ottenimento o meno del Genoa della licenza Uefa. E infine le milanesi. Inzaghi, Mazzarri e Mancini. Fuori da ogni traguardo raggiungibile, praticamente per l’intero campionato. Uno di quelli anonimi, da dimenticare in fretta e lasciare alle spalle.

E poi ci sono i vincitori. Juventus, Lazio, Fiorentina, Genoa, ed Empoli su tutte. La Vecchia Signora ha vinto campionato e Coppa Italia ed ora attende la tanto agognata finale di Champions a Berlino contro il Barcellona. Un anno che ha visto Allegri superare la montagna Conte, ed entrare di diritto nel cuore degli juventini. E poi la Lazio, una squadra allenata da un allenatore, Stefano Pioli, arrivato tra lo scetticismo, e che invece si è rivelato la sorpresa più bella di questo campionato. Terzo posto e finale di Coppa Italia conquistati. Un entusiasmo così a Roma, sponda Lazio, non si vedeva da tempo.

foto di www.sportal.it
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Una classifica a parte invece, quella dei marcatori. In testa ci sono Verona e Inter, Toni e Icardi primi a pari merito con 22 reti, come nel 1996 Signori e Protti e nel 2002 Hubner e Trezeguet. La differenza sta nell’età. Sono 16 gli anni che dividono Toni dall’argentino. Solo terza in questo caso la Juventus, con Tevez a quota 20, che nell’ultima giornata si è fatto ipnotizzare da Rafael, facendosi parare un calcio di rigore. È tempo di verdetti, ma è tempo anche di addii. Finisce qui la storia d’amore mai sbocciata veramente tra Benitez e il Napoli. Lo spagnolo ha vinto anche la Supercoppa italiana quest’anno, ma non ha mai conquistato i suoi tifosi. Se ne va, direzione Real Madrid molto probabilmente. Se ne va Benitez e se ne va Inzaghi, che lascia il Milan dopo 14 anni da giocatore e allenatore, ma i tifosi sperano sia solo un arrivederci, nonostante la fallimentare stagione. Lascia anche Mihajlovic la panchina della Sampdoria, che molto probabilmente verrà presa da Zenga.

foto di calcionewstime
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E poi chissà quale sarà il futuro di Tevez, Icardi, ma soprattutto di Higuain. Le sirene estere sono tante, e senza Champions sarà difficile trattenerlo a Napoli. Dybala è già della Juventus, Nainggolan è in attesa di un segnale della Roma per il suo riscatto, Vidal è attratto dalle sirene inglesi, Felipe Anderson è cercato da mezza Europa. E Pogba? Solo il tempo ci saprà dire tutto questo. Campioni che vanno e campioni che arriveranno, ormai in Serie A alla partenza dei grandi giocatori ci abbiamo fatto l’abitudine. I fuoriclasse ce li costruiamo in casa, e chissà che il prossimo anno non possa sbocciare qualche nuovo talento. Ma alla fine di tutto questo, non ci rimane che dire: “Arrivederci e grazie cara Serie A, ci si rivede a fine agosto”, adesso però, è tempo di esami, ombrelloni, lettini, sole, mare e shopping. E per una volta le mogli saranno contente.

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