Alzi la mano chi ieri sera, alla vista delle formazioni del derby di Milano, non ha spalancato gli occhi, o rovesciato il caffè sul tavolo, guardando la formazione dell’Inter. Shaquiri in panchina nonostante la presenza in tribuna del ct svizzero Petkovic, a prendere il posto di Guarin c’è Assane Demoya Gnoukouri. E chi è? Si saranno chiesti in molti. In realtà i tifosi interisti avevano potuto vederlo all’opera già nell’incontro precedente, a Verona, dove i nerazzurri avevano vinto per 3-0. Esordio in Serie A, il 27 sulle spalle, e 15 minuti nelle gambe tra tempo regolamentare e minuti di recupero. E qualcosa si era già intravista. Ma forse nessuno si aspettava che Mancini potesse affidarsi a lui per una partita così delicata come il derby. E invece Assane Gnoukouri ha stupito tutti. Personalità, fini giocate, passaggi intelligenti, qualche volta prova anche il tiro in porta. Corre e lotta al fianco di Medel per settanta minuti prima di lasciare il posto ad Obi. Alla fine San Siro gli dedica solo applausi, e il giovane nerazzurro non può che ricambiare. In un derby senza reti, un derby di poche emozioni, molto lontano da quelli di qualche anno fa, ha brillato la stella di Assane Gnoukouri.

Gnoukouri è ivoriano, ha solo 18 anni e ne compirà 19 a settembre. Musulmano praticante e molto attento alla sua religione, due anni fa non era nemmeno tesserato per una squadra di calcio e giocava sui campi di terra battuta, fino a quando Giovanni Damiano Drago, talent scout e oggi suo procuratore, non lo nota e decide di portarlo in Europa. La prima squadra a mettere gli occhi su di lui è l’Olympique Marsiglia, con il quale sostiene un provino. Risultato positivo, ma la sua avventura finisce ancor prima di iniziare, a causa di problemi burocratici legati al permesso di soggiorno. Poco male perché è qui che l’Inter mette gli occhi sul giocatore, e decide di seguirlo. Per la stagione 2013/2014 viene tesserato dall’Altovicentino, una società di Serie D, la cui scuola calcio è affiliata proprio ai nerazzurri. A suon di grandi prestazioni l’Inter decide di portarlo a Milano, ed è qui che inizia la sua avventura con la Primavera interista. Inter che tra l’altro ha tesserato anche il fratello di Gnoukouri, Zate Wilfried Demoya, classe 2000, attaccante dei giovanissimi che proprio la scorsa settimana hanno vinto il derby contro il Milan per 4-0.

A Gnoukouri è bastato poco per stregare Mancini, che lo ha aggregato presto alla prima squadra, e complice anche la squalifica di Guarin e Brozovic, il tecnico nerazzurro ha deciso di regalargli una delle maglie più importanti della stagione. E il giovane ivoriano non ha deluso. Qualità tecniche e doti fisiche: Gnoukouri nasce come mezzala, poi nell’Altovicentino viene spostato e diventa playmaker basso davanti alla difesa. Una mossa vincente e da lì una crescita continua che lo ha portato fino alla maglia da titolare nel derby. Le gambe non gli hanno di certo tremato. E come potevano ad un ragazzo che pur giovane ha dovuto affrontare già tante difficoltà nella vita. Cresciuto in fretta per obblighi evidenti, l’Italia è stata la sua salvezza, anche perché qui, insieme al fratello ha potuto raggiungere il padre, che lavora come carrellista a Parma. L’Inter per lui ha già pronto un contratto vero e proprio, con un piccolo ritocco sull’ingaggio, ma non vuole sottoporlo a pressioni e lasciarlo crescere. Una storia di quelle che a noi piace raccontare, nella speranza di poter sentir parlare ancora a lungo di Assane Demoya Gnoukouri.

Credits Cover: www.fcinter1908.it