Dopo un tira e molla durato mesi, è arrivata la notizia che molti tifosi dell’Inter aspettavano: non sarà più Walter Mazzarri a guidare la compagine nerazzurra. Ma non è tanto quest’annuncio che ha fatto felici i supporters quanto il ritorno a San Siro di un vecchio idolo della curva Nord quale Roberto Mancini.
L’ex calciatore di Sampdoria e Lazio torna ad allenare nella società con cui ha vinto di più dopo oltre sei anni di esilio. All’Inter Mancini ha conquistato in quattro stagioni tre campionati vinti (uno a tavolino), due coppe Italia e due supercoppe italiane. Un palmarès niente male per un tecnico che ha cominciato ad allenare da soli quindici anni e che ha raccolto successi anche lontano dai patri confini, specificatamente in Inghilterra guidando il Manchester City ed in Turchia portando il Galatasaray agli ottavi di Champions League facendosi sfuggire però anche il titolo nazionale andato al Fenerbahce.
Di sicuro adesso Roberto Mancini dovrà dimostrare tutto il suo valore visto che, a differenza di sei anni fa, non avrà la macchina più veloce del paddock. L’Inter attuale deve fare i conti con la realtà: Juventus, Roma e Napoli viaggiano su ritmi che sembrano essere irraggiungibili e per acciuffare il terzo posto che vale la qualificazione ai preliminari di Champions League, servirà un’impresa titanica. Comunque la compagine milanese può avvalersi di alcune individualità sopraffine come Handanovic, Icardi, Hernanes e Kovacic ma il nuovo allenatore dovrà lavorare maggiormente sull’aspetto psicologico. Sotto questo punto di vista la squadra nerazzurra è apparsa molto fragile ed incapace di reagire. Contro il Cagliari l’Inter si è sfaldata dopo essere rimasta in dieci mentre contro Fiorentina e Parma dopo aver preso il primo schiaffo non ha mostrato neanche un briciolo d’orgoglio che avrebbe potuto raddrizzare la gara.
Per Mancini però, non mancheranno anche i problemi sotto l’aspetto tecnico: per un anno e mezzo questa squadra non ha avuto un briciolo di gioco e spesso la manovra è stata gestita in maniera disordinata e provinciale. Con tutto il rispetto per le squadre cosiddette provinciali, l’Inter è un’altra storia: ha una certa storia da difendere e non poteva più andare avanti così. Il compito di Mancini sarà risollevarla, riportando allo stadio le migliaia di tifosi delusi dall’ultima gestione e proponendo un calcio più divertente. Ma per le vittorie sarà ancora presto, ci vorrà ancora tempo. Il tecnico jesino dovrà fare i miracoli dimostrando di valere anche se non avrà la squadra più forte.