Quelle parole dal retrogusto amaro: le ultime bestemmie in TV si sono udite in una delle cornici più inusuali, la Messa di Papa Francesco nella piazza antistante la Reggia di Caserta. Tv2000 – la TV della Conferenza Episcopale Italiana – ha mandato in diretta la celebrazione del Papa nella città campana con un sottofondo di parolacce e bestemmie che hanno costretto il regista ad eliminare il sonoro per alcuni minuti. I due telecronisti, don Filippo Di Giacomo e Monica Di Loreto, sono stati immediatamente ripresi e anche al termine della celebrazione si sono ripetutamente scusati con i telespettatori per l’episodio che ha inquinato la Messa del Papa con parole pesanti e senza filtro.
L’ultimo episodio di una lunga serie. Il Papa era nuovo a queste sonorità, ma quanti conduttori si sono ritrovati a buttare fuori dallo show – e non sempre lo hanno fatto – il personaggio di turno dal turpiloquio facile? Uno degli episodi più clamorosi è certamente la bestemmia di Massimo Ceccherini all’Isola dei Famosi 2006, cacciato dal reality e rimasto in ombra in TV per anni e anni dopo l’accaduto. Ancora, altro reality, altra bestemmia: Roberto Da Crema, concorrente de La Fattoria, inciampa verbalmente in diretta e ripercorre i passi del predecessore isolano. Nel 2011 si udirono bestemmie in diretta nello studio di Forum e Rita Dalla Chiesa dovette sospendere il programma. Il matrimonio di Valeria Marini, trasmesso su Rai1, venne accompagnato da una bestemmia sfuggita di bocca e persino Gordon Ramsay ha turbato i telespettatori con una bestemmia in italiano contro un concorrente di Hell’s Kitchen. Ancora, Davide Ballardini, allenatore del Bologna, venne espulso per una giornata per via di un’espressione blasfema pronunciata senza controllo. La lista dei gieffini bestemmiatori è poi quantomai lunga: dal GF10 al GF12 si contano 6 concorrenti dalla parola incontrollata, espulsi dal programma per “cattiva condotta”.
La TV si dimostra attenta e pronta a sanzionare i personaggi più irrequieti con oscuramenti ed espulsioni dallo schermo, anche perché non potrebbe esimersi dal farlo, a meno di farsi portavoce del cattivo esempio, con tutto ciò che ne conseguirebbe. Ma esiste realmente una sanzione?
La risposta è “no”, non per chi bestemmia in TV almeno. Nel nostro ordinamento la bestemmia, depenalizzata dall’art. 57 del Decreto Legislativo n.507 del 1999 che l’ha ridotta ad “illecito amministrativo”, è punita con una sanzione amministrativa pecuniaria, al pari di un eccesso di velocità. Questo vale nel caso in cui si bestemmia in luogo pubblico, per strada, al bar, in treno. Se la bestemmia passa per la TV non c’è sanzione. Sembra un paradosso, visto anche l’effetto emulazione che una bestemmia televisiva può generare, ma al di là dell’espulsione dallo show teatro del turpiloquio, il personaggio “incriminato” non subisce altra condanna.
Cosa diversa per i social network. Come riporta l’Avv. Eugenio Gargiulo in un articolo su Oggi.it, bestemmiare sui social network contro la religione cattolica è punito con una sanzione amministrativa da 51 a 309 euro. Se si apre o gestisce una pagina o un gruppo su Facebook che inciti alla bestemmia, la condanna puo’ andare da sei mesi a cinque anni di reclusione. Le sanzioni esistono, ma chi protesta? Ad indignarsi per le espressioni triviali libere di correre in rete non sono solo i “papaboys”, ma una comunità intera che della libertà d’espressione va fiera, ma del rispetto ancor di più.