Il calcio: gioco che prevede un possesso di palla per fare gol. Semplice, almeno all’apparenza. Il ragazzetto che si avvicina allo sport, e in particolar modo a questa “maledetta” palla di cuoio, non sa che proprio nel mondo pallonaro esistono frasi, gesti stupidi che farebbero impallidire chiunque, figuriamoci un bambino di 10 anni. E’ strano, ancora oggi dopo 14 anni dall’inizio del nuovo millennio, udire frasi che fanno male alla coscienza, prima che al calcio in generale. Prendete Carlo Tavecchio, candidato a diventare il nuovo presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio, che durante la presentazione della sua nomina ha imperniato il discorso sulle cose da cambiare in Figc, sui giovani e tante altre promesse. Peccato, però, che durante l’ultima battuta, incentrata sul perché in Italia ci sono troppi stranieri, il “distratto” Tavecchio abbia proferito dei concetti molto discutibili.

“Le questioni di accoglienza sono una cosa –ha affermato il navigato dirigente- quelle del gioco un’altra. L’Inghilterra individua dei soggetti che entrano, se hanno professionalità per farli giocare, noi invece diciamo che ‘Opti Poba’ è venuto qua che prima mangiava le banane e adesso gioca titolare nella Lazio e va bene così”. Dichiarazioni gravi, che hanno causato polemiche a non finire, con la Fifa di Joseph Blatter irritata di quanto successo anche per la campagna che, ogni giorno, promuove per la lotta al razzismo. Tavecchio, così, dopo le rituali scuse alla quale siamo abituati dopo gaffe di vario genere, ha perso punti e credibilità nei confronti di alcuni club che, senza batter ciglio, l’hanno abbandonato per la corsa a Via Allegri. Un autogol clamoroso che ha fatto tornare in corsa Demetrio Albertini, appoggiato da quasi tutti i grandi club e dall’Assoallenatori, capitanata da Renzo Ulivieri, alla corsa per la poltronissima in Federcalcio.

Non c’è solo l’Italia, comunque, al centro della scena per episodi che nel calcio, ma non solo, non dovrebbero accadere mai e poi mai. Voliamo in America, alla “Guinness International Champions Cup”, competizione amichevole che si disputa tra alcune società più importanti del mondo. Prima di Real Madrid-Roma, uno spiacevole fatto ha interessato due calciatori: Seydou Keita da una parte e Pepe dall’altra. Il maliano, infatti, prima dell’inizio del match ha lanciato una bottiglietta contenente dell’acqua verso il nazionale portoghese, reo di averlo sputato durante il classico saluto pre-gara tra i componenti delle due compagini. Ma non è tutto. Stando a quanto raccontato dal centrocampista della Roma, ai tempi della sua esperienza al Barcellona, il difensore delle “Merengues” avrebbe rivolto frasi a sfondo razziale, definendolo scimmia.

Un comportamento da condannare per un calciatore della fama di Pepe, non nuovo, comunque, a comportamenti sopra le righe. Adesso, dopo aver raccontato questi due episodi, gli ultimi in questo periodo, pensiamo ancora al bambino che vuole conoscere il mondo del calcio. Cosa potremmo rispondere? “Il calcio è formato da persone che sputano e offendono anche con esempi denigratori?”. Siete sicuri che vorrà calciare ancora quella palla di cuoio? Io non ne sarei certo.

Foto: maltatoday.com