Quando pensiamo al calcio d’estate ci vengono in mente i Mondiali, gli Europei, la Confederation Cup o quelle amichevoli insipide di inizio stagione.

Il calcio d’estate invece è anche quello dei tornei organizzati dai comuni, dalle parrocchie o da associazioni legate al mondo dello sport. Il calcio d’estate sono soprattutto i memorial, iniziative per ricordare la scomparsa di una persona legata in qualche modo al mondo del pallone.

Il calcio d’estate è il calcio di tutti e per tutti.

E’ un calcio atteso da vecchi amici per ritrovarsi ancora una volta, è un calcio per riproporre quella squadra vincente ormai in là con gli anni, è un calcio dove finalmente tutti i pallonari del bar si riuniscono sotto un’unica maglia, è la sfida tra quartieri, è un eccesso d’agonismo quando non ce ne sarebbe bisogno, è una cena che finisce all’alba, è una notte magica per dilettanti allo sbaraglio.
Cestisti, ex calciatori, pallavolisti, atleti esemplari, ubriaconi, pseudo-allenatori, portieri occasionali, cannonieri per sbaglio e imbranati che pur di giocare fanno da sponsor: tutti insieme a inseguire il pallone e i sogni di gloria.

C’è chi sfoggia scarpini improponibili, chi fuma in panchina, chi a quarant’anni suonati ancora non sa né perdere né vincere; ci sono i bulletti che si atteggiano per fare colpo con le ragazzine del gruppo e quelli che gliene danno di santa ragione.
C’è quello più bravo che viene rispettato perché prende botte e sta zitto, e c’è il piangina che viene puntualmente beccato da tutti gli spettatori.
Ci sono i fenomeni del futsal che rimediano figuracce appena il campo si allarga, e ci sono gli stopper e i mediani che mostrano tutti i loro limiti tecnici ai tornei di calcetto.

Infine c’è lo spogliatoio, quel luogo sacro dove tutto nasce e prende forma, quelle quattro mura sospese tra realtà e illusione. Fuori può esserci il Teatro dei Sogni o terra e sassi, ma il calcio sarà sempre sopra tutto e tutti, qualsiasi siano i luoghi, gli interpreti, il pubblico e la posta in palio, perché l’incantesimo si ripete ogni volta che l’arbitro fischia e la palla si muove.

Nei secoli dei secoli.
Estate dopo estate.