Un calciomercato diverso, più scoppiettante del solito mercato invernale degli scorsi anni caratterizzato per lo più da scambi e dai pochi soldi. Sarà stato l’addio alle comproprietà o forse maggior liquidità nelle casse delle società di serie A ma fatto sta che diverse compagini si sono rinforzate investendo e attuando un certo restyling all’interno delle proprie file.
Mancano quarantotto ore alla fine del calciomercato ed indubbiamente, ad ora, è stata l’Inter a farla da padrona- Podolski e Shaqiri sono stati i colpi ad effetto, non dimenticando altre operazioni secondarie che potrebbero fare la fortuna del club nerazzurro nelle prossime stagioni. Movimenti voluti a tutti i costi da Roberto Mancini deciso a rilanciare definitivamente l’Inter dopo gli anni disastrosi del post-Triplete, conditi da sconfitte inopinate e prestazioni poco soddisfacenti.
Anche il Milan ha deciso di cambiare, specialmente nel reparto avanzato: via Torres, dentro Cerci e Destro. La punta spagnola, autentico oggetto misterioso in Italia, ha già punito Real Madrid e Barcellona da quando è tornato all’Atletico Madrid mentre Cerci non è ancora riuscito a graffiare così come tutta la compagine rossonera che in questo 2015 ha collezionato più figuracce che punti. Mattia Destro potrà dare qualcosa in più a questo Milan? Ai posteri l’ardua sentenza.
Le due grandi squadre della serie A non sono ancora praticamente intervenute sul calciomercato: Roma e Juventus hanno solo eseguito operazioni in uscita o piccole operazioni in entrata come Sturaro, che lunedi si accaserà in bianconero. Non è impensabile che però negli ultimi giorni entrambe possano arrivare ad una punta: la Juventus ha nel mirino Osvaldo, ormai in rotta con l’Inter mentre i giallorossi acquisteranno un sostituto di Destro, come ha fatto capire Rudi Garcia nelle scorse ore.
Ma intanto un’altra cessione impoverisce il calcio italiano: il funambolico Cuadrado lascerà a breve la Fiorentina per raggiungere Josè Mourinho al Chelsea. Non era possibile rifiutare un’offerta proveniente dall’Inghilterra di ben 32 milioni. Un altro grande talento lascerà il nostro paese e questo fa capire quanta strada bisogna fare per riuscire a ricucire lo strappo con gli altri paesi europei. A differenza di Cerci, non crediamo che il colombiano tornerà presto in Italia, se non magari tra dieci anni o poco meno. Ci siamo mai chiesti il perché?