Se una volta il campionato italiano era meta ambita da ogni campione, oggi invece i grandi giocatori preferiscono sempre più giocare altrove, in campionati come la Liga, la Premier League o la Bundesliga, che negli ultimi anni hanno sicuramente offerto uno spettacolo migliore. I campi della Serie A invece, vengono sempre più calcati da giovani promesse del panorama mondiale e ragazzi di belle speranze, per lo più argentini, brasiliani o giocatori provenienti dell’est Europa, che arrivano in Italia sperando di far fortuna, diventare grandi e poi emigrare verso campionati più ambiti. Giovani per lo più stranieri, perchè quelli italiani in Serie A non hanno vita facile, e forse troppo spesso vengono mandati in serie minori a farsi le ossa, oppure addirittura venduti all’estero. Se quindi una volta i campioni arrivavano in Italia già “belli che fatti”, ora invece l’Italia e le squadre italiane, i campioni li devono crescere e formare. Una Seria A molto più green, capace di sfornare veri e propri talenti “fai da te”, in grado di diventare potenzialmente dei campioni. Ecco tutti i migliori giovani che sono sbocciati in questa nuova stagione giunta ormai quasi al giro di boa.

Marco Sportiello

Classe 1992 per il portierone dell’Atalanta, il quale aveva esordito in Serie A lo scorso anno collezionando 3 presenze. Quest’anno invece, complice la partenza del portiere titolare Consigli al Sassuolo, l’Atalanta ha voluto dar fiducia a Sportiello senza tornare sul mercato. Una scelta che si rivelerà più che azzeccata, poichè il portiere atalantino si è distinto in questa prima parte di stagione per grandi interventi e prestazioni. Ad oggi è il titolare inamovibile, e molto probabilmente lo sarà per molti anni ancora. Ha collezionato 16 presenze subendo 21 reti.

Alessio Romagnoli

Classe 1995, uno dei migliori prospetti italiani in circolazione. Difensore alto e potente. Mihajlovic lo ha voluto alla sua Sampdoria per far rifiatare il capitano Gastaldello, e invece dopo qualche giornata il centrale proveniente dalla Roma, ha tolto il posto al più esperto compagno di squadra relegandolo alla panchina a forza di prestazioni più che buone. Un goal all’attivo nella partita vinta con il Chievo Verona per 2-1 e dieci gettoni stagionali per il difensore dell’under 21 italiana.

Daniele Rugani

Una vera e propria rivelazione dell’Empoli di Sarri, Daniele Rugani non ha deluso le aspettative nel momento del salto di qualità dalla serie B alla A. Classe 1994, cresciuto nel vivaio della squadra toscana, è alla 14esima stagione con la maglia dell’Empoli. Lo scorso anno metà del suo cartellino è stato acquistato dalla Juventus, sempre attenta a questi giovani italiani di belle speranze. Alto, forte fisicamente e abile nel colpo di testa, Rugani ha fatto meglio del collega Romagnoli sopracitato, collezionando ben 16 presenze e due reti, e senza quasi mai sfigurare.

Felipe Anderson

Arrivò la scorsa stagione alla Lazio con grandi aspettative dei tifosi biancocelesti. Nonostante fosse giovanissimo, classe 1993, la Lazio sborsa 9 milioni di euro in una trattativa lunghissima e tortuosa, per portare a casa il brasiliano. Delude le aspettative alla prima stagione, non riesce ad ambientarsi, e quindi iniziano ad arrivare i primi fischi, per quello che sembra essere un vero e proprio flop di mercato. Serviva solo un pò di pazienza, infatti quest’anno alla corte di Pioli, l’ala brasiliana sembra essere rinata. Le 14 presenze su 16 partite testimoniano la crescita di Anderson, che l’altr’anno invece aveva collezionato solamente 13 presenze nell’arco dell’intero campionato. Presenze condite dalla bellezza di 3 goal bellissimi e fondamentali. Il primo nella vittoria contro il Parma, il secondo e il terzo a San Siro contro l’Inter nell’ultima di campionato.

Mateo Kovacic

Che avesse qualità e fosse un grande talento lo sapevamo tutti, ma fine all’inizio di questa stagione, Mateo Kovavic doveva ancora dimostrare ai tifosi interisti quanto valeva. Prestazioni altalenanti per il croato nei precedenti due campionati, quest’anno invece, prima con Mazzarri poi con Mancini, sembra essere finalmente maturato, e si è preso in mano l’Inter. Sicuramente rappresenta infatti uno dei giocatori di più talento, ed è uno dei pochi in grado di cambiare la partita, in una squadra che ancora non riesce a girare come vorrebbe il suo allenatore. Classe 1994 ha giocato tutte le partite segnando ben 4 goal, l’ultimo contro la Lazio da stropicciarsi gli occhi, con un tiro al volo sotto l’incrocio dei pali dell’incolpevole Marchetti.

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Paulo Dybala

Zamparini lo acquistò nell’estate del 2012 per la cifra record di 12 milioni di euro. I tifosi del Palermo non sapevano che da lì a qualche anno, Dybala sarebbe diventato uno dei migliori attaccanti della Serie A, con importantissimi margini di crescita. Classe 1994, quest’anno ha collezionato 16 presenze segnando ben 7 goal, componendo insieme a Franco Vazquez uno dei tandem d’attacco più forti del campionato. Se i risultati del Palermo fino ad oggi sono sorprendenti, il merito è anche del centravanti argentino che sogna un giorno di poter esordire con la maglia della Nazionale, che non ha mai indossato, nemmeno nell’ under 17 e nell’ under 20. E chissà che non sia quella azzura invece di quella albiceleste.

e poi…

Una menzione però la merita anche chi, non si è ancora consacrato, ma potrebbe presto seguire la strada intrapresa dai colleghi. Bonazzoli attaccante dell’Inter classe 97, Bernardeschi trequartista della Fiorentina, e Hysaj terzino sinistro dell’Empoli, entrambi classe 94. E poi ancora Coman della Juventus classe 96, Sturaro del Genoa classe 93, Martinez del Torino classe 93, Vrsaljko e Zaza del Sassuolo rispettivamente classe 92 e 91, Verdi dell’Empoli classe 92, Nico Lopez del Verona e Widmer dell’Udinese entrambi classe 93. Menzione a parte invece per Scuffet classe 96, portiere dell’Udinese, Keità Balde Diao, attaccante della Lazio classe 95, e Iturbe classe 93 che la Roma ha pagato 22 milioni di euro, i quali dopo la grande stagione scorsa, quest’anno stanno assaporando poco o nulla il campo o non si stanno ripetendo come da aspettative. Insomma, se i campioni in Italia non vengono più, sicuramente non mancano quelli che potrebbero diventarlo molto presto.