Capodanno, il momento in cui è tempo di lasciarsi alle spalle gli ultimi 365 giorni e pensare a dei buoni propositi per l’anno a venire. L’avvocato John Cage, tra i protagonisti della serie tv Ally McBeal, diceva che “se ripensando all’anno passato non versi lacrime né di gioia né di dolore vuol dire che è stato un anno sprecato”; una tradizione, quella del pianto, che bisognerebbe forse aggiungere alle tante già presenti in tutto il mondo per festeggiare l’arrivo del nuovo anno. A proposito di Capodanno infatti è proprio vero il detto “Paese che vai, tradizioni che trovi”. Vestiti di colori diversi, piatti tipici, perfino date diverse.

Facendo uno strano “giro del mondo”, si parte dall’Estremo Oriente; in Giappone infatti ci si prepara a celebrare Toshigami, la divinità del nuovo anno, dedicandosi alle pulizie domestiche. I festeggiamenti invece hanno luogo per tre giorni, dal 31 al 3 gennaio, periodo chiamato Shogatsu durante il quale si ringraziano gli dei che proteggono i raccolti e si dà il benvenuto agli spiriti degli antenati. Si espongono decorazioni di rami di pino e bambù (kadomatsu) e decorazioni di fili di paglia (shime-kazari) all’ingresso delle case. Allo scoccare della mezzanotte le campane dei templi buddisti rintoccano 108 volte, tanti rintocchi quanti sono gli elefanti di Bonō per confessare tutti i peccati degli uomini.

Per quel che riguarda invece la Cina, il Capodanno o Festa della Primavera, non coincide con il nostro; la data, che segue il calendario lunare, può variare dal 21 gennaio al 19 febbraio. I festeggiamenti si prolungano per 15 giorni e terminano con la festa delle lanterne, festa nazionale dal 180 a.C. Durante il Capodanno cinese ci si veste di rosso, colore propiziatorio e che, secondo l’antica leggenda locale, pare che impaurisse, assieme a forti rumori, il mostro mitologico chiamato Nian, che una volta ogni 12 mesi usciva dalla sua tana per divorare gli esseri umani. Influenzati da questa leggenda, ogni anno i cinesi festeggiano la festa della primavera con fuochi d’artificio, canti e danze rumorose per spaventare Nian. La festa si chiude con il corteo della maschera di Leone che rappresenterebbe il Nian.

Sempre in Oriente, da non tralasciare è la tradizione di Singapore; a Marina Bay, luogo designato ai festeggiamenti, si assiste a giochi di luce e fuochi d’artificio, Il vero spettacolo però sono migliaia di desideri scritti su carta che si liberano nel cielo.

Singapore, Marina Bay [Fonte Photo: www.vk.com]
Singapore, Marina Bay
[Fonte Photo: www.vk.com]

In Australia ogni anno, nel bel mezzo dell’estate, Sidney dà appuntamento a circa 2 milioni di persone in costume ed infradito, con bottiglie di Champagne e tantissimi fuochi d’artificio. Un display enorme fa la sua apparizione sul Sydney Harbour Bridge, sullo sfondo della celeberrima Opera House: allo scoccare della mezzanotte inizia uno spettacolo pirotecnico di circa 20 minuti che illumina a giorno la baia.

Australia, Sidney [Fonte Photo: www.chains.com.br]
Australia, Sidney
[Fonte Photo: www.chains.com.br]

Per quel che riguarda il continente americano, a nord negli Stati Uniti New York, con le sue mille luci, è divenuta la più ambita meta mondiale per i festeggiamenti di San Silvestro. A Times Square una sfera di cristallo del peso di 5.386 chili scandisce gli ultimi 60 secondi dell’anno. E sulle note di “New York, New York” di Frank Sinatra si dà il benvenuto ai 12 mesi venturi.

A sud invece in Messico per tutta la giornata si accende e si spegne il fuoco gettando tra le fiamme pietre o mestoli di legno mentre in Brasile ci si veste tutti di giallo, il colore dell’oro, del sole e della luce. Il capofamiglia getta il contenuto di un bicchiere di vino all’indietro per allontanare la sfortuna da casa. Dopo la mezzanotte si cavalcano le prime 7 onde dell’anno per rendere omaggio a Yemanjá, la divinità che protegge i mari e i bambini. In Guatemala, ma è tradizione di quasi tutti i paesi sudamericani, si mangia un chicco d’uva allo scoccare di ogni ora, dalle 12 fino a mezzanotte, con il rito di esprimere un desiderio per ogni chicco.

Brasile, Capodanno in spiaggia [Fonte Photo: www.enational.ro]
Brasile, Capodanno in spiaggia
[Fonte Photo: www.enational.ro]

Avvicinandosi all’Europa, in Russia il Capodanno si festeggia per ben due volte: il 31 dicembre secondo il calendario gregoriano e il 13 gennaio secondo quello giuliano. Il 31 si fa l’albero e si aspetta la mezzanotte scandita dalla Torre Spasskaja del Cremlino per ballare e mangiare in particolare le prugne secche farcite di nocciole ricoperte di panna acida. Le portate del cenone sono accompagnate da champagne e vodka ghiacciata. Durante gli ultimi 12 secondi, prima dello scoccare della mezzanotte, tutti restano in silenzio, pensando con intensità a tutto ciò che si desidera per il prossimo anno: al dodicesimo rintocco è solito aprire la porta di casa per far entrare l’anno nuovo.

Nei Paesi dell’Europa le tradizioni sono molteplici; in Spagna si mangiano i buñuelos (sfogliatine ricoperte di zucchero) oltre ai 12 chicchi d’uva allo scoccare della mezzanotte: dopo aver fatto tintinnare i bicchieri per tre volte consecutive, si brinda pronunciando la formula “Arriba, abajo, al centro y pa’ dentro” e bevendo tutto d’un sorso.

Spagna, 12 acini d'uva [Fonte photo: www.delasrozas.es]
Spagna, 12 acini d’uva
[Fonte photo: www.delasrozas.es]

In Germania si trascorre il Capodanno mascherati come fosse Carnevale, si brinda al nuovo anno con il Feuerzangenbowle, bevanda a base di vino, cannella, chiodi di garofano, buccia d’arancia e rum. Durante la serata si offrono noci, nocciole e uvetta a tutti; nelle regioni protestanti si consuma l’aringa affumicata, che sembrerebbe essere anche un ottimo toccasana per far passare la sbronza.

In Inghilterra si usa fare un veglione di Capodanno, nel quale è tradizione mangiare il tacchino ripieno di castagne e il Christmas Pudding, un tipico dolce al cucchiaio che, molto spesso, è arricchito con monete d’argento. Durante la notte di San Silvestro gli inglesi si divertono partecipando a diversi giochi, dal pescare con le mani la frutta secca che galleggia su un liquore infiammato al saltare dentro un cerchio composto da 13 candele rosse disposte sul pavimento senza spegnerne nemmeno una o, infine, mangiare una mela che si trova sospesa ad un filo senza spegnere la candela inserita nell’altra estremità.

Inghilterra, Christmas Pudding [Fonte photo: www.Twitter.com]
Inghilterra, Christmas Pudding
[Fonte photo: Profilo Twitter Typically British To]

Perfino in Danimarca ci si dà al divertimento; i danesi la notte di Capodanno fanno una strage di piatti. All’indomani tutti si ritrovano a raccogliere i cocci di questa notte brava. L’amicizia è il motivo di tale gesto scaramantico. Sembra infatti che il numero di amici su cui si potrà contare per l’anno venturo sia direttamente proporzionale al totale di piatti ridotti in frantumi.

In Grecia invece il giorno di Capodanno si festeggia San Basilio che porta doni ai bambini. Una volta superata la soglia di casa, ogni ospite deve rompere un melograno, gettandolo per terra: più chicchi si spargeranno, più fortuna avranno i proprietari di casa. A tavola si gusta la vassilopita o torta di San Basilio, un pane dolce che nasconde al suo interno una monetina d’oro o d’argento: chi la troverà, avrà un anno fortunato e prospero. A proposito di dolci, i più gettonati sono i kurabiedes (frutta secca e dolcetti) e i melomakarona (biscotti con ripieno di miele o sciroppo) accompagnati dalle le kalanta, le tradizionali canzoni greche.

Grecia, Vassilopita [Fonte Photo: www.pinterest.com]
Grecia, Vassilopita
[Fonte Photo: www.CakeChooser.com]

Un lungo giro per arrivare a casa nostra, in Italia. Per le tradizioni del Bel Paese ci vorrebbe probabilmente un intero libro visto che ogni regione, se non ogni città, ha delle tradizioni tipiche. Tra le più famose certo si devono ricordare il saluto al nuovo anno con cotechino e lenticchie che, secondo credenza popolare, porterebbero soldi nonché panettone e pandoro. Il Pandoro è l’evoluzione di un dolce veronese detto Natalin. Fu creato nel 1800 da Domenico Melegatti e la sua forma tipica con le stella ad otto punte fu ideata dal pittore Angelo dall’Oca Bianca; si può guarnire con crema pasticcera, panna o gelato. Il panettone lombardo, un dolce alto, ripieno di canditi e uva passa ha anche la sua variante “bassa” piemontese con glassa di nocciole. Per i più scaramantici non bisogna dimenticare l’intimo rosso, l’agrifoglio, il vischio e magari anche una candela accesa per tutta la notte.

[Fonte Photo: www.guidecucina.pianetadonna.it]