E’ sbarcato ieri a Milano Carlos Bacca, l’acquisto chiave del mercato del Milan. I rossoneri hanno speso 30 milioni di euro pur di strapparlo al Siviglia di Emery e regalarlo a Mihajlovic. E’ proprio da lui che ripartono le speranze dei rossoneri per la prossima stagione. L’entrata nella società dell’investitore cinese Mr. Bee, ha portato nuova linfa al club rossonero, che sul mercato la sta facendo da padrone, e spera di tornare grande in tempi brevi. Queste le parole del giocatore colombiano all’arrivo a Malpensa: “Il mio obiettivo è fare del mio meglio, segnare tanti gol e riportare il Milan al top e anche a giocare la Champions”. Già, la Champions, quella che Carlos Bacca non ha mai giocato, ma soltanto sfiorato. Avrebbe potuto giocarla la prossima stagione con il Siviglia, con cui l’aveva conquistata vincendo l’Europa League da protagonista, ha scelto invece il Milan. Sa che questa squadra può tornare grande, e sa anche che questo succederà presto. Anche perché Carlos Bacca di anni ne ha già 28, è nel pieno della sua maturità, e ora vuole dare tutto al Milan. Una storia particolare quella dell’attaccante colombiano, sbarcato in Europa quattro anni fa, al Club Bruges proveniente dall’Atletico Junior, una squadra che militava nella Primera A colombiana.

Soltanto 7 anni fa, Carlos Bacca era uno come tanti, uno sconosciuto, vendeva il pesce con il padre al porto di Barranquilla, in Colombia, e per portare qualche soldo in più a casa, faceva anche il controllore sugli autobus del posto. La sera invece, coltivava la sua vera passione, il calcio, nella squadra della sua città natale. L’esordio tra i professionisti avvenne all’età di 22 anni, troppo tardi per un ragazzo colombiano, che probabilmente non aveva mai creduto di poter arrivare in Europa, diventare uno dei migliori attaccanti in circolazione, ed indossare la maglia del club più titolato d’Europa. L’opportunità di mettersi in mostra gliela diede il professor Comesaña nell’Atletico Junior. Mancavano 20 minuti alla fine di un match di campionato che era bloccato sullo zero a zero. Quando Comesaña decise di farlo entrare, tra lo stupore dei tifosi che lo fischiarono perché non capivano il cambio. Nessuno conosceva Bacca, ma al talento colombiano bastò toccare la palla una volta per segnare e azzittire i fischi. Questo è il giorno che ha cambiato la vita di Carlos Bacca. Da quel momento entrò a far parte del mondo del professionismo, e smise di lavorare sull’autobus di linea tra Barranquilla e Puerto Colombia.

Rimase all’Atletico Junior fino al gennaio 2012, segnando 51 reti in 97 presenze, quando a casa Bacca, arrivò una chiamata inaspettata dal Belgio. Era il Club Bruges. L’Europa gli aveva finalmente aperto le porte. Due anni intensi, 54 partite e 31 goal, una Champions League sfiorata perdendo i preliminari, e i primi goal in Europa League. Il primo anno giocò poco, il secondo fu invece quello della consacrazione. Poi la Spagna, la Liga, il Siviglia, Unay Emery lo vuole a tutti i costi, e per 7 milioni di euro, Carlos Bacca si trasferisce nella penisola iberica. Il resto è storia nota. Centravanti, trequartista, falso nueve, il colombiano sa fare tutto. Un giocatore completo, tanta fisicità e testa, abbinati ad una classe sopraffina. Bravissimo con entrambi i piedi, capace di fare reparto anche da solo.

Quando segna si inginocchia ed alza le mani al cielo, a ringraziare Dio, che gli ha dato la possibilità di arrivare fin qui. “Credo in Dio e lo amo con tutto il mio cuore. Lui mi ha dato le qualità per giocare a calcio e per questo ogni volta che segno alzo le braccia al cielo. Agli inizi della mia carriera, ebbi qualche incidente che poteva farmi smettere di giocare. Ho commesso gravi errori. Dio, però, mi ha mostrato la strada. Mi è costato tanto arrivare fin qui, ma ne è valsa la pena. Ho lottato sempre per essere un buon calciatore”, le parole di Bacca in una vecchia intervista. Adesso è pronto per iniziare una nuova avventura, lo farà con la maglia del Milan. Ha scelto il numero 70, un numero che portava anche in Colombia, ma che non aveva potuto scegliere in Spagna, dove i numeri vanno dall’1 al 25. Numero 70, come il minuto in cui fece il suo esordio al Mondiale brasiliano proprio contro il Brasile, a Fortaleza. La sua unica apparizione in quel Mondiale, quando il mondo del calcio ancora non lo conosceva bene. Un anno dopo invece, Bacca è campione in carica dell’Europa League, e gioca nel Milan, al fianco di un altro grande giocatore come Luiz Adriano, e chissà che non avrà l’opportunità di ammirare da vicino anche un grande campione come Zlatan Ibrahimovic.

[Credits Cover: Shaun Botterill/Getty Images Europe]