Con il cinema la scintilla è scoccata a 17 anni, per caso. Da allora Carmine Recano non si è fatto mancare ruoli impegnativi e fedeli all’amore che non cela, quello per la sua Terra e il Sud Italia. Con un fascino non ostentato e una grinta non invadente, Carmine si è fatto strada a passi discreti nel cinema come nella moda: difficile non ricordarlo come testimonial della campagna 2012 di Dolce & Gabbana girata in Sicilia. Ferzan Ozpetek lo ha voluto per ben tre volte nei suoi film, da Le Fate Ignoranti a Mine Vaganti, ma il battesimo cinematografico di Carmine si deve ad Aurelio Grimaldi con Un nuovo giorno. Di recente in TV con due fiction di successo per la Rai – Un’altra vita e La strada dritta – Carmine tornerà al cinema a marzo con I Milionari. Un’intervista a suon di risate quella con questo attore dalla solarità manifesta, condita da una buona dose di umiltà professionale. Le sue dichiarazioni a Il Giornale Digitale.
A Marzo ti vedremo ne I Milionari di Alessandro Piva. Un progetto impegnativo e di denuncia. Ci racconti di cosa tratta?
Il film ricostruisce la storia di un clan potente che ha dominato la scena campana per un ventennio e denuncia una realtà complessa, come quella di Secondigliano, dove i modelli di riferimento sono spesso personalità violente. Ricostruisce un impero economico, il dopo-terremoto quando i clan si sono arricchiti con i soldi pubblici per ricostruire la città negli anni ’80. Viene raccontato il codice criminale alla base dell’organizzazione ed evidenzia come la sete del potere abbia più valore della vita stessa.
Rispetto ai ruoli da te interpretati in passato, quello ne I Milionari che tipo di impegno ha rappresentato e come ti sei rapportato con i tuoi partner di scena?
Siamo un gruppo di quattro attori napoletani cresciuti insieme. Ci conosciamo da 16 anni perché abbiamo iniziato questo lavoro che avevamo 15-17 anni ciascuno. C’è sempre stato, quindi, un ottimo rapporto, conoscendoci bene, e questo ci ha aiutato ad affrontare le scene insieme. Personalmente, da attore cerco di ricostruire il percorso emotivo del personaggio e per quello che interpreto nel film ho dovuto necessariamente farlo. Interpreto un giovane che all’età di 12 anni ha perso il padre ed è diventato il punto di riferimento della famiglia, che è tutto per lui. Lascia la scuola e sceglie la via più semplice per mantenere la sua famiglia: si arruola nel clan e inizia a rubare per sopravvivere. Una propensione al male, la sua, indotta.
Oggi sappiamo chi sei. Ma ieri? Com’è nato l’attore Carmine Recano?
Mi sono avvicinato a questo mondo per caso. A 16 anni ho accompagnato un amico a fare un provino – classica storia (ride. ndr) – e mi notano. Mi convincono a fare il provino anche io, un’intervista in video. Dopo 15 giorni mi chiamano a mi invitano a sostenere un provino su parte. Da lì è iniziata la mia avventuara. Si trattava di un film di Aurelio Grimaldi, regista di Mary per sempre, in cui protagonista femminile era Ida Di Benedetto.
E al tuo amico com’è finita?
Non l’hanno preso (ride. ndr).
Hai lavorato molto con Ferzan Ozpetek. Qual è il maggiore insegnamento che ti ha lasciato?
Il ruolo più grosso me l’ha affidato in Mine Vaganti. Ferzan riesce a trasmettere le emozioni. Ha una grande sensibilità e si attacca in maniera maniacale ai personaggi. Lavora molto sugli attori e ti insegna il modo di lavorare sul personaggio. Una grande esperienza e lui un grande Maestro.
L’anno trascorso è stato segnato dal fenomeno Gomorra La Serie, un prodotto della tua Terra che sta ricevendo un plauso internazionale. Ti vedresti ad interpretare un ruolo nella serie?
Mi farebbe piacere. Quel genere di personaggi l’ho interpretato tante volte, da ultimo ne I Milionari. Penso sia una serie ben fatta con un grande regista come Stefano Sollima. Un’operazione riuscita.
Il Sud è un tassello imprescindibile nei tuoi lavori, sia in campo cinematografico sia nella Moda, come nello spot di Dolce & Gabbana che ti ha visto protagonista. Rimani sempre legato alla tua Terra. Cosa le rimproveri e cosa, invece, le devi riconoscere?
La mia napoletanità e il grande senso di appartenenza che contraddistingue i meridionali lo devo alla mia Terra. Non so se rimproverarle qualcosa, solo il tempo me lo dirà. Sicuramente una terra di contraddizioni, ma affascinante anche per questo.
Moda e Cinema ti contendono. A quale settore sei più legato affettivamente e qual è il mondo di cui davvero non potresti fare a meno?
Sicuramente il Cinema.
Un regista con cui vorresti lavorare e un ruolo che vorresti proposto?
Non c’è un ruolo specifico. Ogni personaggio è una grande emozione. Ti interessano le storie e i personaggi. Sicuramente, se dovessi scegliere un regista con cui lavorare allora sarebbe Matteo Garrone. Mi piace il realismo con cui racconta le sue storie. Mi piace il suo modo di fare Cinema.
Quali sono i progetti su cui stai lavorando attualmente?
In realtà sono a riposo. Sto valutando diverse proposte, ma non anticipo nulla perché sono molto scaramantico (ride. ndr)
Sei bello. Quanto deve il tuo lavoro alla tua bellezza?
Non mi sono mai ritenuto bello. Poi nella vita c’è altro oltre alla bellezza. Ho sempre affrontato le cose puntando su altro.
Chiudiamo in dolcezza. Carmine e l’amore: chi è il tipo di donna che ti fa capitolare?
Bella domanda (ride. ndr). Non c’è un modello, ma sicuramente una donna intelligente, onesta, creativa, che sappia essere anche una buona madre.
Grazie a Carmine Recano da Il Giornale Digitale
[Credits photo: Luca Condorelli]