A volte ritornano, e non potrebbe essere altrimenti quando di mezzo c’é un amore così grande, più grande dell’amore della sua città natale, più grande del richiamo di quella Bari che lo aveva fatto diventare grande. “Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”, cantava Venditti in una sua celebre canzone, e mai frase fu più azzeccata. Ha scelto Genova Cassano, ha scelto Genova e la Sampdoria, la sua città adottiva quella che gli aveva dato una seconda possibilità, e che adesso gliene ha data un’altra in un nuovo periodo di difficoltà. Quasi un deja vu, come in quella estate del 2007, quando Cassano non si presentò al meglio della forma, dopo mesi di inattività e qualche chilo in eccesso dovuto alla vita sfrontata nella città madrilena. Otto anni dopo però, Cassano guadagnerà quattro volte di meno, 700.000 € annui, fino ad arrivare a 800.000€ in caso di raggiungimento di un prestabilito numero di goal, assist e presenze. Presenze alla quale è legato anche il rinnovo contrattuale. In aggiunta, un accordo scritto privato contro le Cassanate, perché la lite con Garrone nel 2010 è una ferita ancora aperta per molti tifosi blucerchiati, e la Sampdoria vuole tutelarsi e avere la possibilità di rescindere il contratto del talento di Bari vecchia, nel caso qualcosa non vada per il verso giusto.

Ma Cassano quella lite non se l’è mai perdonata, e ad oggi, a 33 anni, non è più il ragazzo 25enne testa calda che sbarcò a Genova dal Real Madrid per rimettersi in gioco dopo anni di errori. Ora è un uomo, che dopo aver sognato per anni di tornare a Genova, ha realizzato finalmente il suo sogno. Ferrero è stato chiaro: “Non lo prendo per due anni, ma per farne la nostra bandiera: dimostrerà di essere un grande uomo”. Parole rivolte anche al suo nuovo allenatore, Walter Zenga, che inizialmente si era totalmente opposto ad un suo ritorno. Ripensamento convinto, o accettazione di una scelta societaria? Questo non lo si sa, fatto sta che l’arrivo di Cassano può calmare le acque del porto di Genova, agitate dall’eliminazione precoce della Sampdoria dall’Europa League, contro il modesto Vojvodina, e che non ha di certo fatto iniziare in discesa il percorso blucerchiato di Zenga.

Ferrero tempo fa disse che i remake non gli piacevano, che non facevano al caso suo. Eppure questo film, già campione d’incassi anni fa, un sequel lo meritava eccome, e tirarsi indietro adesso sarebbe stata una pazzia. La prima volta l’avventura di Cassano si concluse con 115 partite, 41 gol e 39 assist vincenti. Numeri che aggiunti a quelli di Giampaolo Pazzini, portarono la Sampdoria a giocarsi i preliminari di Champions League, persi ai supplementari contro i più esperti tedeschi del Werder Brema. Poi Cassano scelse Milano, prima la sponda milanista, poi quella interista, per rilanciarsi in un grande club. Scelte sbagliate che lo portarono a diventare merce di scambio per l’arrivo di Belfodil all’Inter dal Parma. La storia con i ducali è poi cosa nota.

Il ritorno di Cassano a Genova è inoltre non solo una questione di cuore, ma anche un affare economico importante per la Sampdoria, che un giocatore con la sua classe a queste cifre, non lo avrebbe mai potuto trovare. Che piaccia o meno, come giocatore e come uomo, Fantantonio darà la possibilità a Zenga di giocare in svariati modi. Esterno destro o sinistro, falso nueve, o addirittura rifinitore dietro la coppia d’attacco Eder-Muriel, il talento barese è disposto a sacrificarsi in ogni ruolo pur di tornare a giocare, e a far esultare Marassi con le sue giocate. La testa giurano sia cambiata, Zenga e i tifosi lo sperano, Ferrero invece sembra esserne già convinto, che Cassano possa chiudere la sua carriera proprio qui, all’ombra della Lanterna.

[Credits Cover: Twitter U.C. Sampdoria]