Quando si parla di una città, che sia italiana, europea, mondiale, le riflessioni devono essere profonde, in base a quello che accade ogni giorno. L’Italia è un Paese straordinario che, come tutte le altre nazioni, vive un periodo difficile, dovuto specialmente alla crisi economica, che in alcuni casi, tocca anche la sicurezza. La tragedia avvenuta giovedì scorso all’interno del Palazzo di Giustizia di Milano deve far riflettere tutti, a partire dalle istituzioni, dalle autorità competenti che non possono più far finta di nulla dinanzi ad avvenimenti gravi che mettono in pericolo la vita dei cittadini. Ma quello che è accaduto nella città lombarda, proprio a pochi giorni dall’inizio dell’Expo, è solo l’ultimo caso di episodi legati alla criminalità, protagonista nell’ultimo periodo anche nella città di Catanzaro. Il capoluogo della regione Calabria, viene bagnato da due mari, lo Ionio e il Tirreno, caratteristica che lo rende unico nel suo genere, inteso come bellezza e con quel pizzico di dolcezza che non guasta mai.

Fino a poco tempo fa si viveva bene. Solo qualche notizia di cronaca degna di nota, qualche polemica in generale che, tuttavia, non guastava la reputazione della città dei “Tre colli”, vogliosa di guardare al futuro con una speranza positiva. Proprio quel futuro che, al giorno d’oggi, somiglia a un quadro interamente colorato di nero in tutto e per tutto a causa di accadimenti spiacevoli. Negli ultimi giorni, rapine, intimidazioni, sequestri di materiale esplosivo, hanno trasformato Catanzaro in una piccola Gotham City, con abitanti alle prese con paure, mai comparse, se non di recente. Onesti commercianti che vengono presi di mira con ordigni piazzati nei pressi dei loro esercizi, facendo svanire la possibilità di condurre una vita tranquilla dopo sacrifici durati una vita. E ancora. Tentati furti avvenuti nel bel mezzo del centro storico in un tranquillo sabato sera, con malviventi capaci di fuggire senza nessun ostacolo, oppure “colpi” a mano armata in supermercati, di fronte ad anziani e ragazzi terrorizzati da scene incredibilmente brutte e difficili da cancellare dalla mente.

Ma la causa di questa inversione di tendenza a chi si deve addebitare? Quali sono i motivi di tutto questo? La crisi economica già citata poc’anzi ci ha messo del suo, con molte famiglie che non riescono ad arrivare alla fine del mese guadagnando solo pochi soldi dovuti a lavori saltuari e poco retribuiti. E allora, anche rubare poche centinaia di euro appare come l’unica soluzione possibile per andare avanti, con tutte le conseguenze del caso. Ma, il tanto “famoso” periodo economico difficile non può essere il solo valido motivo di questa involuzione della città di Catanzaro. La politica, in questo caso quella locale e regionale, non fa altro che danneggiare i cittadini, con decisioni discutibili. In un capoluogo di regione, ad esempio, dotato da un bellissimo centro storico, è incredibile notare la mancanza di attrattive che, indirettamente, creano quel clima triste che va a colpire bar e locali. Ogni mese, a Catanzaro, un negozio abbassa la saracinesca per gli affitti degli immobili dal costo esorbitante e per il calo della clientela che, vedendo uno spoglio e “freddo” Corso Mazzini, preferisce i più innovativi centri commerciali presenti in periferia.

Catanzaro, poi, è anche quella parte d’Italia dove si inaugurano piazze, spazi pubblici in posti deserti, nelle quali l’unica cosa che si può trovare è la classica palla di fieno che rotola per le strade. Tante parole, dunque, da parte delle istituzioni, ma fatti pari allo zero, considerato, successivamente, l’aumento della criminalità che, ogni giorno, prende piede in tutte le zone che vanno da Nord a Sud. I cittadini sono stanchi di questa situazione. Sono stanchi di essere presi in giro, di vedere la propria auto rubata in una tranquilla giornata. Sono stanchi di “ammirare” passerelle di esponenti della politica, di ascoltare parole confortanti solo quando accade un episodio negativo, di leggere comunicati pieni della parola “legalità”, di vedere abbandonata la propria città. Una volta Catanzaro poteva contare su idee, tante idee, era tranquilla. Non si viveva come a New York, come a Parigi, ma aveva un suo perché. Nel 2015, invece, somiglia a quelle zone disagiate stile “Bronx”dove la parola d’ordine è “attenzione”. E siamo sicuri che basterebbe il solo sistema di videosorveglianza?
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