L’abitudine di riportare le fiabe al cinema, in versione live action, trasformando in carne ed ossa personaggi animati, che da bambini abbiamo amato e odiato, è diventata negli anni un trend assoluto. Abbiamo visto Tim Burton deluderci con la sua Alice, Lily Collins e Kristen Stewart interpretare, in chiavi diverse, il ruolo di Biancaneve e Angelina Jolie dare un’anima alla cattiva per eccellenza, Malefica. Mancava qualcuno all’appello: Cenerentola e le sue scarpette.

Cenerentola, perché nel 2015 è ancora lecito sognare

Fortunatamente, per la gioia dei fan, Kenneth Branagh ha deciso di riportare sullo schermo il classico del 1950, di raccontare nuovamente la storia di Cenerentola, o meglio Ella, una ragazza borghese, vissuta in una famiglia ricca di valori, educata ad avere coraggio e ad essere gentile sempre, amata dalla madre e il padre. Purtroppo, la madre viene a mancare e il padre decide risposarsi con Lady Tremaine, una vedova con due figlie, Anastasia e Genoveffa, la perfetta antitesi di Ella. Dopo la morte del padre, Ella si trasforma, a causa della gelosia e della perfidia della sua nuova “famiglia” in Cenerentola, una serva.

Cenerentola, perché nel 2015 è ancora lecito sognare

Un giorno, Ella incontra nel bosco Kit, il principe che, per non intimorirla, le rivela di essere un semplice apprendista. Ella e Kit sembrano esser fatti l’uno per l’altro e Kit, per ritrovare gli occhi dell’amata, indice un ballo, aperto per la prima volta a tutte le donne, non solo quelle di estrazione nobiliare. Ella, come le impazienti sorellastre, si prepara per il ballo, convinta di poter rivedere il suo apprendista, ma la cattiveria della matrigna e l’invidia delle sorellastre la fermano ad un passo dalla partenza. Ella è disperata, ma nulla è perduto con un Bidibi-Bodibi-Bu.

Cenerentola, perché nel 2015 è ancora lecito sognare

Dopo gli scarsi risultati (artistici) di Maleficent, era giusto partire leggermente prevenuti, ma, a posteriori, si può semplicemente affermare che Cenerentola rappresenti il miglior adattamento moderno di una fiaba. Kenneth Branagh ricalca, senza stravolgere, la fiaba del 1950 ed è proprio questo il punto forte del film. La storia è quella che tutti conoscono, con il classico lieto fine. Branagh dà degli sprazzi di modernità alla favola, rendendo Ella più intraprendente e il principe più simpatico e meno pre-impostato, ma, grazie alle sue indubbie capacità, impregna il film di quella magia tipica dei film Disney del passato.

Cenerentola, perché nel 2015 è ancora lecito sognare

Il lavoro alla sceneggiatura, cui ha partecipato anche Chris Weitz, è stato sapiente, chiaro e lineare: niente è lasciato al caso, tutto è risolto nel modo migliore. Un merito enorme deve essere dato anche all’intero reparto tecnico (scenografie, effetti speciali, costumi) che, con maestria, ha ricreato fedelmente il mondo indimenticato del 1950.

Cenerentola, perché nel 2015 è ancora lecito sognare

Il cast, infine, rappresenta la ciliegina su una torta confezionata perfettamente. Lily James e Richard Madden, resi celebri da note serie tv, ricoprono perfettamente l’animo e l’aspetto di Cenerentola e del suo principe, creando un’alchimia da fiaba. Convince Helena Bonham Carter nei panni di una Fata Madrina stralunata, confermando il suo feeling con i ruoli da macchietta all’interno dei riadattamenti cinematografici Disney, dopo l’ottima Regina di Cuori nell’Alice dell’ex Tim Burton. Ad incantare tutti, però, è Cate Blanchett, che veste d’autentica diva i panni di una versione ancora più diabolica di Lady Tremaine. La Blanchett si muove con innata eleganza, riecheggiando, con abiti meravigliosi ed uno sguardo glaciale, le dive del passato, e delineando, con la sua solita ed indiscussa bravura, la personalità del suo personaggio, forse non pienamente esaminato nel film del 1950.

Applausi, dunque, per Kenneth Branagh, per aver dato giusto onore ad un capolavoro come Cenerentola e per aver riportato la magia di una fiaba nella buia sala cinematografica…Perchè, anche nel 2015, il sogno realtà diverrà…

Voto: 8 e mezzo