Maggio si sta concludendo, e i mesi caldi sono alle porte. Tra un impegno e l’altro, tutte le famiglie e i gruppi di amici pensano e cercano di organizzare le loro vacanze estive, ma, è innegabile, la crisi economica ha condizionato e condiziona tutt’ora la possibilità stessa di partire per un viaggio, così come la scelta della meta, del periodo, e dei soldi investiti. Cosa potremmo aspettarci, dunque, per le vacanze di questo 2015?
Per capire al meglio come andrà questo mercato diamo un’occhiata ai dati ISTAT su viaggi e vacanze in Italia e all’estero confrontati con lo scorso anno. Gli italiani che, nel 2014, hanno effettuato un viaggio con pernottamento nei mesi estivi dell’anno passato sono stati 63 milioni e 632 mila, in calo del 9,5% rispetto al 2013 – anno in cui erano 70 milioni e 350 mila. E i numeri di questo 2015 continuano a scendere. Già da questi pochi dati è chiaro che molte famiglie passeranno giugno, luglio e agosto in città, abbandonando il desiderio di viaggiare, per fare (economicamente) spazio a esigenze di vita più quotidiane.
Meno soldi da spendere per le vacanze quindi? Probabilmente sì, ma ISTAT fornisce un dato che spiazza: diminuiscono del 23,6%, infatti, le vacanze di breve termine (cioè quelle al di sotto della durata media dei viaggi di 5,8 notti), a favore dei viaggi per vacanze lunghe (che rappresentano la scelta di circa 29,9 milioni di italiani).
Inoltre, nonostante si registra un calo di oltre il 15%, gli italiani che trascorreranno le loro ferie nel Bel Paese sono oltre i tre quarti del totale di coloro che si metteranno in viaggio. E sempre per via della crisi economica che ci attanaglia da anni, il noto motivetto musicale “stessa spiaggia, stesso mare”, potrebbe essere utilizzato come colonna sonora del turismo 2015. I nostri connazionali, infatti, nel 69% dei casi prediligono la meta scelta l’anno passato, che probabilmente è una spiaggia nostrana. Per quanto riguarda viaggi all’estero, invece, le destinazioni europee preferite sono Francia e Spagna; mentre quelle extra-europee più richieste sono il Marocco e la Tunisia.
L’arrivo della bella stagione, del caldo e della stanchezza accumulata durante l’anno, fanno propendere i connazionali a orientarsi sulle destinazioni di mare, che, infatti, superano per la prima volta dall’estate scorsa, la scelta di viaggio nelle città d’arte. Quasi un italiano su due nei prossimi tre mesi alloggerà in una destinazione marittima, mentre le città d’arte scendono al 42% delle preferenze.
Questo (anche) perché nel 48% dei casi le persone vanno in vacanza per riposarsi, il 14% per prendersi cura dello spirito e del corpo, il 3% per prendersi cura degli altri. Il restante 35% degli italiani che vanno viaggiano lo fanno per divertirsi.
I fattori che influenzano il turismo nel 2015
Una parentesi a parte va fatta per tutti quei fattori che vanno a influenzare e ad incidere sulle decisioni dei turisti italiani e di tutto il mondo. La crisi economica del 2009 ha lasciato ancora grandi ferite nei cuori e nei portafogli della popolazione, ma non c’è solo questo. Svariati eventi politici – come la primavera araba, la cattura e morte di Bin Laden e Gheddafi, la crisi Ukraina, gli scontri sociali in Grecia, gli innumerevoli attacchi terroristici – e catastrofici eventi naturali – alluvioni, terremoti, tsunami – sono stati fattori di rilevante importanza nel crollo del mercato dei viaggi dal 2008 ad oggi. Tutti questi accadimenti, sommati uno dopo l’altro, hanno creato un clima di fiducia-sfiducia nel viaggiatore, che si ripercuote inevitabilmente sulle sue scelte.
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