Tante volte l’abbiamo pensato, che ci piacerebbe cucinare anche a casa quel piatto squisito assaggiato al ristorante, o che, sarebbe bello, sperimentare la ricetta tipica della tradizione gastronomica di un’altra regione. E va bene che la ricetta a furia di girovagare tra siti, blog e forum si trova, ma mancano poi gli ingredienti giusti e i suggerimenti di chi l’ha già fatta. Chef stellati, esperti del settore che saprebbero sicuramente rivelare il particolare giusto perché la cena sia speciale.
Ci hanno pensato Tommaso Cremonini, Carlo Alberto Danna e Giulio Mosca a mettere insieme tutto questo nella start-up Fanceat, che porta a domicilio menù gourmet da gustare tra le mura di casa. Un box completo di indicazioni, ingredienti e l’occorrente per mettersi ai fornelli, dando vita così a una cena stellata in compagnia.
Per chi non vuole sbagliare ci sono anche le foto ricette con i passaggi da seguire e le video ricette per chi vuole un supporto in più; bando a preparazioni lunghe ore, massimo 30 minuti e il piatto sarà in tavola. I menù tra cui scegliere sono tanti e vari: dal sushiliano alla passeggiata nel bosco, dal montanaro vegetariano al sapore di mare, passando per sapori d’oriente e creatività vegetariana. Si inizia con l’antipasto e si finisce con il dessert: ogni menù porta la firma di uno chef stellato, con ristorante di riferimento. Il viaggio all’insegna del gusto è garantito e nel nostro appuntamento con Food experience ci siamo fatti guidare da Giulio Mosca, co-fondatore e direttore creativo di Fanceat.

Fanceat offre cibo gourmet a domicilio in tutta Italia ed è una start-up dell’Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino.
Vi inserite quindi nel panorama ampio del food delivery con prodotti di qualità, quelli che tradizionalmente le persone gusterebbero in un ristorante stellato.
Come nasce l’idea di Fanceat? Da dove deriva il vostro nome?

Il nome deriva dall’unione delle parole fancy (di classe, stizzoso, creativo) e eat (mangiare).
Abbiamo lavorato molto sul naming, io in particolare. Volevo trovare qualcosa che allo stesso tempo fosse in grado di essere appealing e creativo per il mercato italiano, ma che non ci chiudesse le porte per mercati esteri.

Siete tre soci giovanissimi: come e quando si sono incrociate le vostre strade nel mondo del food?

Tommaso e Carlo Alberto si sono conosciuti prima. Avevano entrambi l’idea di provare a fare impresa nel mondo del food, spinti dalla comune passione per il cibo e l’imprenditoria.
Poco dopo sono arrivato io, ci siamo conosciuti ad un evento per start-up dove i fondatori cercavano componenti da aggiungere al team.
Appena ho cominciato a lavorare con loro mi sono subito appassionato al progetto e siamo diventati molto amici. Da lì a sei mesi abbiamo fondato Fanceat!

Quali sono gli step per ordinare la cena con Fanceat?

Ci si collega al sito, si sceglie il menù, si decide quando e dove riceverlo e lo si attente con impazienza.
Siamo focalizzati sull’alta cucina, ma non ci chiudiamo su determinati stili culinari. Spaziamo dal sushi alla cucina tradizionale piemontese.

Il cliente riceve a casa propria un kit, che cosa succede a questo punto?

Tutte le ricette sono studiate per essere preparate dal cliente in davvero poco tempo, senza il bisogno di particolari doti culinarie.
Ci sono gli ingredienti (alcuni pre lavorati per abbreviare i tempi) e le istruzioni. A noi piace chiamare Fanceat il LEGO del cibo perché, proprio come i famosi mattoncini, stimolano la creatività assemblando i vari pezzi contenuti nella scatola.

Credits: fanceat
Credits: fanceat

Nel kit a domicilio, per chi vuole, è possibile anche ordinare una bottiglia di vino…

Sì, il vino è appunto opzionale. Insieme al sommelier del ristorante noi suggeriamo un’etichetta che il cliente può scegliere di acquistare o meno.

Chi sono i vostri clienti tipo? Da quale regioni e città arrivano per ora le rcihieste maggiori?

Consegniamo e lavoriamo in tutta Italia. Siamo più forti su Torino perché essendo di qui il passaparola si è mosso più rapidamente.
Sono però in grande crescita gli acquisti dal sud Italia perché i nostri clienti vogliono provare piatti tipici della cucina regionale non di appartenenza.
Non vediamo l’ora di prendere ristoranti al sud per poter offrire lo stesso servizio ai clienti delle città del nord e offrire esperienze sempre più uniche consegnando l’alta cucina di tutta Italia.

Quali sono gli “ingredienti” che rendono speciale una cena con Fanceat?

Innanzitutto le materie prime. Quelle sono fondamentali. I ristoranti con cui lavoriamo scelgono solo il meglio e questo fa la differenza.
Il tocco magico invece sono le pre lavorazioni, ingredienti preparati dal ristorante che il cliente non riuscirebbe a fare a casa per motivi di tempo o esperienza.
Un esempio di pre lavorazioni sono: salse, creme, dolci, carni cotte a bassa temperatura.

Quanto influisce secondo voi la “cultura” della cucina di qualità proposta nei programmi TV sul cliente?

Sicuramente il grande successo di programmi televisivi basati sulla cucina ci aiuta a stare sulla cresta dell’onda. Tuttavia crediamo che mangiare sia una cosa magnifica, se si riesce poi a preparare piatti creativi e diversi dal solito è ancora meglio!

Per concludere, c’è una food experience che vi è rimasta nel cuore?

Non ce n’è una in particolare. Tuttavia da quando faccio questo lavoro, mi approccio al mondo del cibo in modo diverso, sono molto più istruito.
Ho avuto modo di mangiare in decine di ristoranti di alto livello potendone apprezzare e comprendere a pieno il valore.