Chiara Francini è un fiume in piena. Attualmente al cinema nei panni di Mercedes in On Air – Storia di un successo, con Giancarlo Giannini, Claudio Cecchetto e Katy Saunders, e prossimamente in TV nella fiction Rai Non dirlo al mio capo, con Vanessa Incontrada e Lino Guanciale, Chiara macina progetti e si destreggia con disinvoltura tra TV, Cinema e Teatro affezionando il pubblico, fedelissimo all’attrice toscana anche sui suoi profili social.
Sensuale e molto femminile, Chiara non tradisce le attese neppur in tema di gusto, stile e moda. Icona di femminilità attraverso gli scatti Instagram – ora ironici, ora ammiccanti – Chiara recentemente ha catalizzato l’attenzione dei suoi fan con uno scatto evocativo della ammaliante bellezza della Monroe, realizzato per l’Officiel Italia. Guai a definirla ‘attrice comica’. Chiara con fermezza afferma: ‘Io sono un’attrice‘, senza etichette. Nell’intervista concessa al nostro giornale ci ha conquistato con la sua schiettezza ed energia carismatica, la stessa che la afferma nel mondo dello spettacolo prima per carattere, poi per fisicità.
Alla domanda ‘cosa ti aspetti per il tuo futuro‘, Chiara senza mezzi termini e ricordando una Madonna degli anni ’80 ha risposto: ‘Voglio di più‘.

Il 28 Aprile inizierà la fiction Rai Non dirlo al mio capo, un prodotto in sei puntate dove ti vedremo nei panni di Perla. Cosa ci colpirà del tuo personaggio?
Perla è un personaggio meraviglioso. Una donna estremamente simpatica, sarcastica e caustica. Una donna profondamente umana che sa affrontare la realtà con ironia. Ha una capacità di battuta e freddura che la rende divertente, ma umana. Poco italiano come personaggio. Ricorda molto Karen di Will&Grace e Miranda de Il Diavolo veste Prada.
Quanto è vicina Perla a Chiara?
Per quello che riguarda sarcasmo, ironia e capacità di battuta si avvicina molto a me. La capacità di rispondere con sarcasmo e ironia è insita nella mia natura. L’autoironia salverà il mondo (ride, ndr.)
Un’altra vita. Come fai sbagli. Il paradiso delle signore. Tanti altri prodotti di successo per la fiction Rai che nel palinsesto televisivo è ormai una costante, negli ultimi anni valorizzata sia in termini di scrittura, sia in termini di ascolti. Un prodotto televisivo in antitesi con il filo di polemiche che spesso investono la TV italiana, appellata quale ‘trash’. Qual è la chiave di successo della fiction Rai: perché il pubblico la ama?
Il punto di forza della fiction Rai risiede nella capacità di intercettare il gusto della gente. La capacità di raccontare storie che stanno andando verso un’evoluzione della trama, ma dove la componente emotiva è valorizzata e si dà peso a quel sapore e quell’empatia tale che le fiction vengano viste da tutte le generazioni. Si sta cercando di far avvicinare i giovani alla TV e questo con la fiction succede.
Sarai interprete di un’altra fiction – Matrimoni ed altre follie – che andrà in onda in dodici puntate con Nancy Brilli e Massimo Ghini, tra gli altri attori nel cast. Quando ti vedremo e quale è il tuo ruolo nella fiction?
Non so esattamente quando andrà in onda, probabilmente a Settembre. La regia di Laura Muscardin la amo molto, con lei avevo fatto già Tutti pazzi per amore 2. Il mio ruolo è quello di Giusy, un’astronoma. Un personaggio splendido. Lei ha delle storie d’amore complicate ed è una ragazza che si divide tra una forte parte razionale e poi la testa tra le stelle, lavorativamente ma anche emotivamente. Una ragazza appassionata e buffa. Ironica e spontanea. Una fiction che con garbo e colore andrà a toccare moltissimi argomenti che la rendono moderna.

Sei anche al cinema in queste settimane con On Air – Storia di un successo, un ritratto irriverente di Marco Mazzoli incentrato sul mondo della musica e della radio. Qual è il peso e il tratto distintivo del tuo personaggio, Mercedes, mamma di Marco?
Sì, la mia è una partecipazione. Mi piace far parte anche di progetti interessanti anche se produzioni più piccole. Interpreto una donna dagli anni ’70 ad oggi, la mamma di Marco Mazzoli. Una donna che ha avuto una storia complicata, che ha divorziato e ha sofferto. Tratteggiare il percorso di questa donna è stato bello, ho anche incontrato davvero la mamma di Marco, una donna di grande sensibilità ed eleganza. Un personaggio diverso dagli altri miei personaggi accennati prima.
Il mondo della Radio non è sotto i riflettori, ma nasconde grandi talenti e sorprese. Che rapporto hai con il mondo radiofonico? Ti affascina e, se sì, valuteresti con piacere un progetto in radio tutto tuo?
Assolutamente sì, ritengo che la radio sia uno strumento fondamentale che dà la possibilità di fidelizzare il pubblico più di ogni altro mezzo. Chissà se non accadrà presto la conduzione di una trasmissione mia in radio…
Ci stai dando un’anticipazione? Quale potrebbe essere – usiamo il condizionale – il fil rouge di un tuo programma radiofonico?
Chissà. Il fil rouge potrebbe essere l’ironia, la cultura e gli strass.
Sei stata recentemente ospite in Eccezionale veramente, talent show su La7. Cosa pensi dei comici emergenti, anche dopo esserti fatta una piccola idea con i concorrenti della puntata dello show che ti ha vista al fianco dei giudici. Se pensi alla tua Scuola attoriale, pensi ci sia oggi un trend generazionale positivo o negativo?
Credo che la capacità di un comico sia quella di toccare un numero di persone più grande possibile. Credo ci sia un buon fermento in Italia in questo momento. Credo però che la capacità di un comico non sia spiegabile come non lo è la telegenia. Un insieme di proporzioni che non sono molto spiegabili razionalmente. Il successo di un comico dipende dal carisma, dal testo, dalla faccia: un insieme di cose che fanno sì che il successo venga dato dal riconoscimento del pubblico. Niente come la comicità è un’arte equa, nel senso che non esistono critiche da fare se un comico incontra il gusto del pubblico.
Spesso interpreti ruoli dove emerge la tua comicità brillante. Hai interpretato però anche ruoli drammatici. C’è in te una drammaticità inespressa? Ti piacerebbe essere valorizzata di più anche in ruoli lontani da quelli nel quale siamo abituati a vederti?
Non vedo molte attrici protagoniste che hanno la possibilità di interpretare ruoli femminili ironici e divertenti. Spesso le attrici hanno ruoli da spalla e da co-protagonista. Mi piacerebbe avere ancora più spazio, interpretare più ruoli da protagonista, di donne brillanti. A teatro ho portato la Ginzburg ultimamente, un ruolo drammatico appunto. Mi piacerebbe molto, sì, interpretare anche ruoli drammatici, ma l’Italia non dà molta possibilità di portare in scena ruoli così. Comunque la maggior drammaticità risiede proprio nei comici. I comici sono i più tristi che si possa immaginare. Egotici e problematici. Soprattutto gli attori comici maschi. Io non sono una comica. Sono un’attrice.

Tanta fiction per te, ma il tuo rapporto con la TV ti lega anche a Colorado e la passata conduzione di un programma comico ispirato al cabaret americano. Il contatto diretto con il pubblico – sperimentato in TV o a Teatro – o la cinepresa? Dove hai la tua maggiore espressione?
Sono meravigliosi entrambi. Il contatto con il pubblico è ciò che l’attore cerca. Niente ti fa avere l’istantaneità della sensazione dell’amore del pubblico come il teatro e il palco dal vivo.
Hai un ottimo rapporto con i tuoi fan sui social. Facebook è un canale che presidi moltissimo, aggiornando i tuoi fan. Quanto è importante per la comunicazione di un artista e personaggio pubblico l’uso dei social? Cosa pensi sia giusto offrire al pubblico sul web e cosa invece ritieni ‘off limits’?
Io credo sia fondamentale. Non uso alcun social media manager e faccio tutto da sola e considera che ho oltre 600.000 follower, tra Facebook, Instagram e Twitter. Credo sia fondamentale per fidelizzare il pubblico. Sono me stessa e riporto la mia personalità. I miei fans sono molto educati, ma io non mi faccio scrupoli a rintuzzare le persone. Non si aspettano che io legga tutti i commenti, ma li leggo invece proprio tutti. Credo che ognuno abbia pari dignità di risposta. Credo sia giusto e deontologico dare un’immagine corrispondente a quello che sono nella vita, una persona molto temperamentosa. Non potrei fare il contrario. È faticoso, non lo nego, ed è come essere la Direttrice del proprio giornale. Sono poche le persone di cui mi fido ciecamente e quindi preferisco gestire tutto da me. La verità è poi che nessuno si spenderebbe per me come lo faccio io per me stessa.

Outfit. Sei molto attenta allo stile e alla moda. Hai anche condotto appunto un programma di moda, Fashion Style. Qual è lo stile di Chiara nella vita quotidiana? Qual è il tuo outfit perfetto?
Stivaletto o scarpe basse. Jeans skinny o larghi. T-shirt o maglie nere o bianche o colorate, ma molto basic. Mi piacciono i colori, i cappelli, ma nella vita normale mi piace stare comoda.
Sei molto affascinante e femminile. Ultimamente il tuo scatto per l’Officiel Italia dove ricordi Marylin ha scatenato positivamente il web. La tua è una bellezza innata o un fascino ‘educato’ negli anni? Sei più ‘vittima’ della tua bellezza o ne sei artefice?
Io subire subisco poco (ride, ndr.). La mia bellezza è una compagna che mi ha fatto intravedere la capacità di catalizzare l’attenzione su di me per far vedere tutto il resto. Sono una ragazza normale, però sono molto telegenica. Anche quando faccio le foto mi diverto molto, ma per me è un gioco, forse è per questo che mi viene bene. La mia è telegenia più che bellezza. Sono piccolina, proporzionata, chiara di pelle. Non sono schiava della mia bellezza, affatto.
Ti ha mai penalizzato la tua bellezza nell’ottenere una parte?
No perché ho una personalità più entrante della bellezza. La mia personalità viene prima.
Fuori dal set Chiara che donna è?
Così come mi senti: appassionata, testarda, positiva, empatica, comunicativa, allegra. Anche pesante se una roba non mi piace. Sono molto schietta e diretta.
La svolta di Chiara, nell’arte e nella vita, deve ancora avvenire?
Mi auguro di sì. Mi ricordo sempre un’intervista che fece Madonna negli anni ’80 dove le si chiedeva ‘What do you want?‘ e lei rispondeva ‘I want more!‘. Anche io voglio di più.