Il colpo d’occhio all’entrata di Cinecittà World non tradisce le attese: due enormi braccia aperte e le fauci spalancate del dio Moloch accolgono i visitatori del primo parco tematico in Italia dedicato al mondo di celluloide. Non poteva che essere Le notti di Cabiria, il primo kolossal tricolore, anno 1914, la prima tappa di un colossale viaggio ludico ed esperienziale destinato a trasportarci fino alle radici più profonde di un sogno. Un sogno chiamato cinema. Non a caso l’ingresso reale è una riproduzione fedele della porta di accesso alla vera Cinecittà, sulla via Tuscolana. Luogo sacro, fabbrica di illusioni e sogni a cui si ispira il grande parco tematico costruito sulla Via Pontina, in quell’area dove, negli anni ’60, Dino De Laurentiis cullò il sogno di una seconda “Hollywood sul Tevere”. E varcando l’ingresso si ha questa sensazione. Quella di ritrovarsi in un mondo parallelo dove respirare a pieni polmoni tutta la magia della settima arte.

Ovunque, in ogni angolo, citazioni e riferimenti ai più grandi capolavori del grande schermo italiano e statunitense, reinterpretati dal genio indiscusso di Dante Ferretti, tre volte Premio Oscar, che ha curato le scenografie fino al più piccolo dettaglio. Superate le fauci di Moloch, ci si immerge nelle atmosfere dei ruggenti anni ’20 che ci ricordano tanto Gangs of New York ma anche C’era una volta in America; dalla fine di Cinecittà Street si può arrivare ovunque, attraversando decenni di storia del cinema: dalle rovine di Aktium, l’Antica Roma che omaggia il genere peplum di Antonio e Cleopatra , Ben Hur e Spartacus, alla giungla tropicale a metà tra i romanzi di Salgari e le avventure di Lara Croft, su cui svetta in tutta la sua maestosità il dio-elefante Erawan, con la sua micidiale drop tower in caduta libera da 60 metri; più avanti c’è Altai, grande astronave “rollercoaster” che fa tanto Star Trek e Star Wars. E poi Ennio’s Creek, villaggio di pistoleri, un omaggio agli Spaghetti Western di Leone con tanto di cimitero, ufficio dello sceriffo e saloon, impreziosito da una colonna sonora firmata da Ennio Morricone.
![[Credit Photo: Eric Vandeville]](https://www.ilgiornaledigitale.it/wp-content/uploads/2014/07/igd_2b16a44bb65751bb0ebe5d8b42644bc4.jpg)
La creatività di due talentuosi Premi Oscar come Ferretti e Morricone, sommata alle più moderne e adrenaliniche attrazioni ludiche: è questo il binomio su cui punta Cinecittà World, ambiziosa scommessa artistica e imprenditoriale che ha aperto ufficialmente i battenti il 24 luglio. Venti attrazioni studiate per il divertimento di grandi e piccini, otto set cinematografici, 4 teatri per spettacoli permanenti e temporanei, bar, negozi, ristoranti tematizzati e una grande area dedicata all’ecologia e all’ambiente, distribuiti su venticinque ettari destinati, negli anni, ad estendersi fino a misurarne 150. Il parco show è costato 250 milioni di euro (che saranno 500 a lavori conclusi). Un investimento 100% privato che ha visto scendere in campo la IEG – Italian Entertainment Group (di cui sono soci Luigi Abete, Diego e Andrea Della Valle, Aurelio e Luigi De Laurentiis, e la famiglia Haggiag) e Generali Properties. Il progetto nato concettualmente nel 2003 ha richiesto dieci anni per concretizzarsi e rientra in un ben più ampio restyling che riguarderà in futuro anche gli stessi studios di Via Tuscolana. La ricaduta occupazionale diretta e indiretta è di 1000 persone, che a regime diventeranno 2500. Con oltre 260 giorni di apertura annua prevista, Cinecittà World si colloca come uno dei parchi con la stagione d’apertura più lunga d’Europa, circostanza che potrebbe concretizzare le previsioni per il 2015 che stimano l’arrivo di oltre 1.500.000 visitatori per un fatturato pari a 55 milioni di euro.

Nell’immaginario collettivo i grandi theme park dedicati al cinema sono geograficamente localizzati negli Stati: basti pensare agli Universal Studios, a Disneyworld e al Wizarding World of Harry Potter di Orlando. Questa convinzione però è destinata a ad essere sovvertita perché dalla Cina al Brasile, passando per il Giappone e la Malesia, i parchi a tema di ispirazione hollywoodiana stanno praticamente spopolando in tutto il mondo. Sulla scia del successo di Orlando, la Hogwarts targata Warner Bros arriverà ad Osaka entro la fine del 2014; la Fox ha concesso in licenza i suoi personaggi per parchi a tema che apriranno in Cina, Brasile e Malesia dove, nel 2016, è prevista l’apertura di un parco show con attrazioni ispirate ai franchise più famosi dello studio, tra cui “Rio”, “L’era Glaciale” e “Una notte al museo”, mentre la Dreamworks progetta, a Mosca e San Pietroburgo, il lancio di attrazioni che richiamino “Shrek”, “Madagascar” e “How to Train Your Dragon”. Per l’estate del 2015 si attende The Hunger Games: The Exhibition, una mostra itinerante con costumi e oggetti di scena della saga campione di incassi. E chissà che la Lionsgate non possa trasformare il tour in un’attrazione permanenti come un parco a tema. Infine, la stessa Disney, leader indiscussa del settore, sta costruendo a Shangai il suo primo luna park in Cina. Se nei mercati emergenti gli Studios hanno intravisto maggiore potenziale di crescita, anche l’Europa non è da meno. Nel vecchio continente Cinecittà World è solo l’ultima opportunità di un business che conta tra le sue file, oltre che l’esperienza ventennale di Disneyland Paris, anche il Movie Park Germany di Bottrop e il più recente Harry Potter Studios Tour, non un vero e proprio parco a tema ma un itinerario da Londra agli studi Warner Bros di Leavesden sulle tracce sul maghetto occhialuto.
[Credit Photo Cover: Eric Vandeville]