Le immagini di guerriglia e risse non appartengono allo sport. Chissà quante volte ci siamo sentiti dire questa frase da politici o da opinionisti, qualificati o meno nell’ambito delle diverse trasmissioni sportive che hanno invaso il palinsesto televisivo.
L’ipocrisia di uno Stato dove tutto sembra possibile e legale è rappresentata dall’ultimo raccapricciante caso di violenza dove purtroppo Ciro Esposito ha trovato la morte. A Roma, lo scorso 3 maggio, prima della finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli, Ciro è stato sparato. L’agonia è durata oltre un’ora e mezza, tra speranze e delicate operazioni chirurgiche molto rischiose. Alla fine non ce l’ha fatta, Ciro ci ha lasciato. Una mamma straordinaria per il suo coraggio e per la sua straordinaria umanità, ha perso un figlio solo perché quest’ultimo voleva assistere ad uno spettacolo di sport, ad una semplice partita di calcio.
Ricordiamo tutti le ore che hanno seguito quegli incidenti: tutti volevano rifondare il calcio, il mondo delle tifoserie e allontanare i violenti dagli stadi. Ma chi ha pagato per le negligenze che hanno causato quel tragico evento? Il prefetto di Roma e gli organizzatori hanno permesso dapprima che non si facesse nulla per evitare gli scontri e dopo hanno dato il via libera affinchè si giocasse la partita in un clima surreale. Questo è il paese di coloro che si indignano per due giorni e poi si girano dall’altra parte, come se nulla fosse successo. Già dopo una settimana, del caso degli incidenti, non si parlava più.
Colpa di una Lega che bada più ai soldi provenienti dalle pay-tv piuttosto che ripopolare gli stadi attraverso iniziative che possano favorire un accesso meno burocratico di famiglie e bambini allo stadio. Le poltrone sono rimaste a chi le aveva anche in quella sera di maggio, nessuno ha minimamente pensato di avere delle colpe.
Ma le colpe sono anche dei mass media, responsabili di ingigantire un caso dopo poche ore e insabbiarlo tranquillamente, come se nulla fosse successo, anche soli tre giorni dopo. Dove sono le istituzioni che dovrebbero intervenire? Sicuramente il prossimo campionato comincerà nelle stesse condizioni in cui è terminato quello precedente. Non sarà cambiato nulla, Ciro Esposito è morto invano. Ma quante altre madri dovranno perdere i sorrisi dei propri figli per insulse partite di calcio?