La Corea del Nord è soprannominata ‘il regno eremita‘ ed è uno dei Paesi più inaccessibili al mondo, soprattutto per i giornalisti. Avere contatti con chi lo governa è pressoché impossibile.
La reputazione del suo dittatore, Kim Jong-un, non è certo una ottima pubblicità per il resto del mondo: li vengono sterminate intere famiglie, la gente muore di fame e i diritti della persona sono compressi all’inverosimile. Amnesty International ha infatti definito in più occasioni i cittadini della Corea del Nord come una delle popolazioni maggiormente maltrattate del mondo, naturalmente per le severe restrizioni alla libertà economica e politica a cui risultano soggetti.
Qualche tempo fa il regime d Pyongyang divenne popolare per le singolari dichiarazioni del suo despota, un curioso ometto del 1983 che dal 2013 minaccia a fasi alterne attacchi nucleari contro la Corea del Sud e le basi americane. Se in principio certe uscite creavano timori, specie nella pubblica opinione, oggi siamo tutti decisamente abituati alle dichiarazioni ad effetto del simpatico dittatore.
Per fortuna questa volta la notizia riguarda questioni ben più nobili di guerre e conflitti nucleari; un funzionario della Central News Agency ha dichiarato infatti che la Corea sia in possesso di un innovativo medicinale in grado di debellare una serie di malattie letali per l’uomo e per le quali la scienza non ha ancora trovato una cura definitiva.
Kumdang-2 è un medicamento basato su una serie di ingredienti naturali come il ginseng, già noto in oriente per le sue proprietà benefiche e curative. Secondo le dichiarazioni la Corea del Nord avrebbe quindi sviluppato un innovativo farmaco miracoloso per curare Aids, Ebola, Cancro, Sars e Mers. L’annuncio dell’agenzia di stato nordcoreana è stato naturalmente accolto con un moderato scetticismo dalla comunità medica internazionale, viste le strampalate dichiarazioni rese in passato su argomenti di pari importanza.
La preziosa scoperta, come si legge su The Independent, si baserebbe su una nuova tipologia di farmaco creato con il ginseng e un mix di sostanze che rimangono al momento top secret.
Jon Sung Hun, uno dei padri fondatori del progetto, ha affermato che il preparato sia stato già sperimentato in Africa su soggetti affetti da virus Hiv; a quanto emerge ciascun paziente avrebbe mostrato miglioramenti almeno del 56%, mentre ci sarebbe stato chi addirittura sia guarito completamente dalla patologia.
Hun ha infatti dichiarato che:
Virus come la Sars, Ebola o la Mers sono strettamente collegate al sistema immunitario e possono essere agevolmente trattate con la somministrazione di Kumdang-2, che è un valido immuno-attivatore.’
Sempre secondo quanto afferma  l’agenzia di stato nordcoreana, la creazione del farmaco risalirebbe al 1996; pare che esso sia stato già utilizzato come trattamento per l’epidemia di influenza aviaria tra il 2006 e il 2013. Il numero ‘2’, che figura nella dicitura del farmaco, rappresenterebbe infatti una versione riaggiornata della cura.
Sviluppato alla Pugang Pharmaceutical Company e presentato con lo slogan ‘Ogni individuo ha il diritto di essere sano‘, il Kumdang-2 rappresenterebbe il futuro della medicina mondiale, ancora oggi incapace di fornire cure risolutive per le malattie legate al funzionamento del sistema immunitario.
L’annuncio arriva in un momento molto delicato per la Corea del Sud, la quale sta attualmente affrontando una grave epidemia di Mers, malattia simile alla Sars, che ha fatto già 24 vittime e ben 166 nuovi casi confermati da Seul.
Il focolaio sarebbe quindi quello attualmente più esteso e preoccupante, fatta eccezione per l’Arabia Saudita.
Ciò che risulta sospetto è la insolita tempistica con cui l’annuncio è stato dato: pare infatti che i casi di Mers riscontrati siano stati il frutto di sperimentazioni da laboratorio.
L’annuncio avrebbe pertanto una duplice valenza: diplomatica, per ribadire la propria superiorità rispetto ai paesi confinanti, e politica, per sviare l’attenzione dalla pesante ondata di siccità che sta stravolgendo il paese e creando un forte malcontento sociale. Si calcola infatti che la mancanza d’acqua abbia reso secche ed inutilizzabili almeno il 30% delle risaie del paese, dato preoccupante se si pensa alla eventualità di una emergenza cibo.
Per quel che riguarda l’emergenza sanitaria è risaputo che la Corea del Nord abbia in più occasioni adottato provvedimenti radicali per proteggersi dalle patologie virali; nel 2014, infatti, ha imposto un divieto di entrata di 4 mesi ai turisti stranieri a causa della preoccupazione per la diffusione dell’Ebola.
Pyongyang ha recentemente rafforzato le misure cautelari e promesso interventi incisivi e inflessibili presso l’aeroporto internazionale e ai valichi di frontiera. Nonostante ciò pare che invece nel paese la popolazione continui a fare i conti con tubercolosi e infezioni respiratorie che, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono tra le più frequenti cause di decesso.
[Fonte Cover: www.repubblica.it]