CreMa, pseudonimo di Matteo Creatini, è un giovane rapper toscano alla mano e carismatico, che si diverte con le rime senza le quali non riesce a vivere e sulle quali marcia come il migliore dei soldati; il flow scorre nelle sue vene rendendolo un vero artista, uno di quelli che sulle strumentali ci scrive le poesie, ed è inoltre uno dei migliori freestyler italiani della nuova generazione. In attesa dell’uscita del suo ultimo disco Matteo- che ha anche preso la parte del protagonista nel film di Duccio Chiarini “Short Skin – I dolori del giovane Edo“- ci offre la sua CreMa di alta qualità in quest’intervista esclusiva.

Presentati ai nostri lettori.

Sono un qualsiasi 19enne liceale bocciato che passa le giornate all’insegna della monotonia, principale caratteristica del piccolo paesino che si affaccia sulla costa livornese in cui vivo.

Come e quando è nata la tua passione per il rap?

Ho iniziato a suonare circa cinque anni fa come chitarrista in una band, nella quale ricoprivo anche il ruolo di cantante. Col senno di poi mi sono reso conto di essere scarso come cantante e ancor di più come chitarrista, così ho deciso di sfruttare la mia parlantina iniziando a “chiacchierare” sulle basi. Da lì ho cominciato a rappare, creando il progetto CreMa che continuo a portare avanti.

[Credits photo: Federico Frantini]
[Credits photo: Federico Frantini]
Cosa provi nel verificare il prodotto della tua creatività nell’immediato, durante un freestyle? È più o meno soddisfacente di un brano sentito e studiato?

A quest’ultima domanda rispondo no, meno: è proprio questo il motivo per cui ho smesso di fare contest freestyle. Ora mi dedico ai freestyle live, perché a mio parere l’esibizione dal vivo è la massima espressione della musica, in quanto ti permette di confrontarti subito con chi hai davanti, facendo percepire quel che fai direttamente e capendo, di conseguenza, se stai riuscendo o meno a suscitare un qualsiasi tipo di emozione in chi ti sta ascoltando. Il freestyle è figo, concedimi il termine. Lo è perché improvvisi e puoi captare le sensazioni che una rima può provocare in un contesto che in quell’istante tutti vedono, capendo se stai facendo una cosa apprezzata oppure no. Però preferisco scriverle le canzoni. Penso ci sia più gusto nel cercare un contesto attraverso la scrittura di un brano, anziché il freestyle.

A breve uscirà il tuo nuovo disco “Musica X Molti”. Cos’hai in serbo per noi?

Vi aspetta davvero un bel disco. È la sintesi di un anno passato a preparare l’esame di maturità, segregato tra i banchi di scuola e le pile di libri da studiare, in cui emerge la mia incapacità di fuggire per poter realizzare tutto quel che avrei voluto fare durante quest’ultimo anno. Sono felice perché, anche se non fisicamente, con le rime sono giunto in tutta Italia e oltre, dato che ho rappato su produzioni di bravissimi ragazzi sparsi per il nostro Stivale: Lecce, Milano, Pontedera, Bologna e addirittura fino in Spagna, a Madrid.
Nel disco c’è tanta collaborazione a livello di produzione e ciò mi rende orgoglioso. Oltre al rapporto lavorativo, legato prettamente alla realizzazione del nuovo disco, ho instaurato un rapporto umano molto bello e forte con tutti i miei collaboratori, cosa che renderà Musica X Molti un disco ancora più sentito.

http://www.youtube.com/watch?list=PLE2Q86Vo3IIe01Mvnuj5Ul9lvOmdI4WFD&v=ZN3GhXAoS48

A cosa pensi e a cosa speri ti porterà un genere come il rap?

Non saprei, da questo punto di vista non mi faccio molti pronostici. Mi basta rappare, conoscere persone e star bene, nella speranza che tutto questo continui a lungo. Punto a farne un lavoro, certo, a poterci vivere e a togliermi qualche soddisfazione musicale: collaborare con ottimi artisti e sentire la mia musica in posti grossi, con impianti decisamente più potenti. Questo sì.

Saluti i nostri lettori con un freestyle?

Addirittura un freestyle mi chiedi?
Il Giornale Digitale ti serve per digitare
quando faccio questi incastri puoi solamente ammirare.
No scherzo, per il mio beat non è il momento per farlo sul tempo
lo faccio in un momento e poi mi scordo, memento.

Non so nemmeno io che cosa ho detto, ma è proprio l’improvvisazione il bello del freestyle.

Grazie a CreMa, da Il Giornale Digitale.

[Credits Cover: Lilia Carlone]