Maurizio Crozza non è quello che per antonomasia si potrebbe definire un comico; un comico diverte, crea risate, talvolta se bravo spinge alla riflessione, ma lui non è questo, o perlomeno non solo. Potrebbe essere definito allora come un abile imitatore, un istrione capace di catturare i vizi e i difetti di personaggi famosi rendendoli divertenti per il pubblico, ma non è nemmeno questo. Crozza è un mix di entrambe le cose, e forse qualcosa di più. Sarebbe inutile, se non enciclopedico, ripercorrere le fasi della sua carriera, che potrebbero benissimo essere uno spunto interessante, a partire dalla gavetta, la scuola comica ligure, le apparizioni in televisione e la maturazione complessiva che ha acquisito in tanti anni, piuttosto vorrei invece approfondire il “fenomeno” Crozza com’è oggi.
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La capacità di influenzare la politica ( e i politici )
La forza di Crozza potrebbe essere riassunta in una domanda: in quanti notavano le metafore di Bersani prima che Crozza iniziasse ad utilizzarle nei suoi sketch? Sembrerebbe, anzi è un dato di fatto, che l’ex Segretario del Pd abbia enfatizzato questo suo modo di parlare vedendo che alla gente piaceva l’estremizzazione che ne faceva il suo alter ego.
C’è chi dice che quell’imitazione abbia portato consensi e simpatie a Bersani, chi invece al contrario ritiene che lo abbia trasformato in una maschera carnevalesca facendogli perdere autorevolezza: poco importa, già il solo fatto che un’imitazione abbia creato questo trambusto vuol dire che è stata un successo. O ancora in quanti in questo periodo riescono a trattenere le risate quando porta nel suo spettacolo del venerdì un Renzi– Bugs Bunny, eterno Peter Pan, e abile affabulatore che trasforma la noia della politica in divertimento?
Non è importante chi sia l’imitato, settimana dopo settimana enfatizza i tic e le abitudini dei politici a tal punto da farli entrare nell’immaginario collettivo come se si stesse assistendo ad un vero tg e davanti allo schermo ci fossero i veri protagonisti della politica.
L’essere “super partes”
Crozza è chiaramente un uomo di sinistra; lo dice la sua storia, lo dicono le sue origini, lo racconta anche lui tramite alcune imitazioni quasi autobiografiche ( quella di Guccini ad esempio ), ma ha il potere di riuscire a far ridere trasversalmente spettatori di ogni colore politico, così come di far arrabbiare allo stesso modo politici di ogni schieramento.
Negli anni i vari Luttazzi, Guzzanti e co. hanno basato la loro comicità sull’antiberlusconismo, riuscendo anche a catturare un consenso piuttosto ampio, e una fascia di spettatori considerevole. Ma ci si chiedeva quale sarebbe stato il loro futuro artistico una volta che l’ormai ex Cavaliere non fosse stato più al centro dell’attenzione politica. Berlusconi c’è ancora, ma non è Premier, e sta al di fuori del Parlamento; continua di certo a far parlare di sé, ma non è più quello di un tempo, e sarà un caso ma molti di quei comici sono scomparsi. D’altronde quando basi i tuoi monologhi sulla presa in giro di un determinato personaggio, e la gente ti apprezza per quello, il tuo destino è indissolubilmente legato alle sue sorti politiche. Questo vale anche per i giornalisti, Santoro non è più Santoro da quando Berlusconi non è più Berlusconi.
Quando il martedì sera attorno alle 21:15 parte la “copertina” di Crozza a Ballarò, in partenza lo spettatore sa che in quel quarto d’ora condenserà i fatti più importanti della settimana senza rinunciare a prendere di mira i politici presenti in studio. C’è chi riesce a stare al gioco e sorride, chi invece è un po’ meno autoironico, ma lui continua dritto per la sua strada, senza poter essere etichettato, senza unire il suo destino alle fortune o sfortune di nessuno.
http://www.youtube.com/watch?v=pBK1r215JNo
Il creare personaggi
Razzi fino a non molto tempo fa era conosciuto come uno dei tanti politici trasformisti della Seconda Repubblica; deputato Idv che salva il Governo di Centro- Destra e oggi milita come Senatore nelle fila di Forza Italia. Un giorno immortalato di nascosto da delle telecamere incappa in un fuorionda, Crozza non si lascia scappare l’occasione e da allora Razzi è un divo.
Non è facile ripetersi di settimana in settimana proponendo lo stesso personaggio, senza fare annoiare e trovando nuove battute, ed in questo sta la genialità di Crozza, nel creare una maschera autonoma, che sembra vivere a prescindere dal personaggio imitato. Non importa se una settimana Razzi non appare sui telegiornali, o se Formigoni non è più il Presidente della Regione Lombardia; è riuscito a rendere il loro modo di fare familiare e al tempo stesso divertente, così che il pubblico già si possa aspettare da una determinata imitazione un determinato stile, ma non possa mai prevedere su cosa sarà centrato lo sketch.
I personaggi che ha interpretato in questi anni sono ormai innumerevoli, ed ognuno ha riscosso un successo quasi inaspettato. Non si sa se la sua preparazione sia maniacale ( come probabile ) o se riesca in maniera innata a catturare l’anima di chi imita, ma ci riesce, e molto bene.
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Che piaccia o no, Crozza è l’ultimo grande superstite della satira politica in tv, una tradizione nobile che sta scomparendo e che solo grazie a lui è ancora sul piccolo schermo.
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