Oggi vogliamo parlare di una storia un pò particolare, una di quelle difficili da raccontare per la paura di non essere all’altezza per farlo. Una storia, o forse una favola. Si, perchè gli elementi sembrano esserci tutti per poterla chiamare così. Ma partiamo da oggi, è lunedì e siamo al bar a prendere un caffè, mentre leggiamo il nostro giornale sportivo preferito. Un buon pallonaro non si ferma mai alle notizie della sua squadra del cuore. Un occhio ai cugini tanto odiati, alla squadra rivale, alle notizie di mercato, poi alla classifica e alla prossima giornata. Continuiamo a sfogliare finchè non si arriva alle pagine dedicate alla Serie B. Molti se ne avvedono, girano largo, ma oggi c’è qualcosa di particolare su cui il loro occhio cade, e alcuni potrebbero ingenuamente rovesciare il caffè sul giornale. Ad oggi la squadra al comando del campionato di Serie B è il Carpi, e i punti di distacco dal Frosinone secondo classificato, sono ben sei. Una vera e propria sorpresa per chi invece si aspettava di vedere in cima, le più blasonate Bologna, Bari o Catania, distaccate rispettivamente di 8, 14, e 16 punti.
Una favola perchè adesso, dopo 18 giornate e un rullino di marcia impressionante, il Carpi sogna la Serie A. Carpi, una cittadina di 70.000 abitanti, situata in provincia di Modena, con uno stadio, il Sandro Cabassi, che può ospitare fino ad un massimo di 4164 persone, e una società con una lunga tradizione che però la Serie A non l’ha mai vista, e in Serie B c’è arrivata solo la scorsa stagione. Ma andiamo con ordine, perchè prima di arrivare a due anni fa ne è passata di acqua sotto i ponti. Il Carpi nasce nel 1909, fondata da uno studente, Adolfo Fanconi, e per oltre 100 anni i biancorossi hanno fatto pianta stabile nei campionati di calcio minore. Basti pensare che nella stagione 2009/2010 gli emiliani partecipavano al campionato di Serie D.
I “Falconi” arrivano per la prima volta a sfiorare la Serie B solo nella stagione 1996/1997, quando sulla panchina degli emiliani sedeva Luigi De Canio. Di quella squadra faceva parte anche un certo Marco Materazzi, che però lasciò la squadra per ritornare al Perugia già a gennaio, dopo aver collezionato 18 presenze e ben 7 goal. Nonostante la partenza del centrale campione del Mondo, il Carpi riesce comunque a qualificarsi ai play-off. Si gioca nel campo neutro di Ferrara, una partita unica valida per la Serie B. Di fronte c’è il Monza di Abbiati, Asta e Milanetto. Al Carpi basta il pareggio visto il miglior piazzamento in classifica, ma la partita finisce 3-2 per i brianzoli che spediscono il Carpi all’inferno.
Gli anni successivi infatti saranno tremendi per i “Falconi”, che finiscono nel giro di due anni nel baratro della Serie D, con il conseguente fallimento della società, che dovrà ripartire dall’Eccellenza. In quegli anni il Carpi assume l’attuale denominazione di Football Club Carpi 1909. Un anno di Eccellenza, poi molti di Serie D. La svolta arriva solo nella stagione 2008/2009, quando il Carpi nel giro di due stagioni si ritrova in Prima divisione, con l’obiettivo conclamato della Serie B. E in effetti il Carpi arriva ai play-off aggiudicandosi la semifinale con il Sorrento. Quindici anni dopo l’ultima volta, tra la Serie B e i biancorossi rimane l’ultimo ostacolo, la Pro Vercelli. Dopo lo 0-0 in Piemonte, il Carpi dovrebbe giocare al Cabassi, il quale però risulta inagibile. Ancora una volta campo neutro, si gioca al Braglia di Modena, per quello che sembra essere un Deja vù dei tempi lontani.
Ed infatti la storia si ripete, finisce 3-1 per i piemontesi, altra beffa per gli emiliani che accarezzano soltanto il sogno Serie B. Non sanno ancora però, che la stagione successiva sarà quella della gloria. Per la seconda volta consecutiva gli emiliani raggiungono i play-off. In finale però c’è il Lecce di Chevanton, Giacomazzi, Jeda e Bogliacino. Giocatori che hanno visto la Serie A, e a cui la Serie B va stretta, figuriamoci la Serie C. All’andata però il Carpi vince al Cabassi con il goal di Kabine. Uno a zero, ma il ritorno in Puglia sembra ostico. Parte infatti subito in salita al Via del Mare di Lecce, perchè dopo due minuti Bogliacino porta in vantaggio i giallorossi. Al 73esimo minuto però, viene assegnato un calcio di punizione al Carpi. Sul pallone il marcatore dell’andata, Kabine, il quale spara un destro secco che non lascia scampo a Benassi. È il goal dell’1-1, quello che deciderà la partita. Kabine diventerà l’eroe di un’intera città, due partite gli sono bastate per scrivere la storia, e nessuno a Carpi potrà dimenticarlo. La Serie B non è più un sogno ora è realtà.
Nella storica prima stagione nella seconda serie, il Carpi otterrà una salvezza tranquilla sotto la guida di Stefano Vecchi prima e Giuseppe Pillon poi. E arriviamo finalmente ad oggi, al nostro caffè rovesciato sul giornale che ora saremo costretti a ricomprare, perchè la pagina della Serie B ancora non l’abbiamo letta come si deve. Sotto la guida del nuovo tecnico Fabrizio Castori, il Carpi si trova lì, in cima alla Serie B, con qualche vertigine, ma tanta voglia di stupire e sognare ancora. 18 partite, 10 vittorie, 6 pareggi e solamente 2 sconfitte. Miglior attacco del campionato con 32 reti, e i tempi passati nelle categorie minori sembrano solo un brutto lontano ricordo. Una storia che ricorda tanto quella di un’altra squadra emiliana in provincia di Modena: il Sassuolo di Eusebio Di Francesco, che ora è alla seconda stagione consecutiva in Serie A. Chissà che anche il Carpi non possa vivere lo stesso sogno, anche se, nel bene o nel male, il suo sogno il Carpi lo sta già vivendo.