A Torino ne hanno visti di campioni vestire la maglia bianconera, ogni tifoso juventino ricorderà ancora la classe di Platini, il genio di Zidane, o il talento di Del Piero. Tutto questo ora sembrano averlo ritrovato in un giovane francese, classe 93′ e con un destino già scritto. Stiamo parlando di Paul Pogba, forse il miglior giovane del mondo, capace nonostante il suo metro ed 88 cm di unire insieme eleganza, tecnica e potenza. La storia di Paul Pogba ha inizio nella periferia di Parigi, a Roissy-en-Brie, un piccolo paese dormitorio dove abitava insieme alla sua famiglia. Ha inizio qui, e soprattutto in un campetto di cemento delimitato da quattro palazzoni di periferia, la sua favola. Paul lo osservava costantemente dalla finestra del dodicesimo piano in cui viveva con la famiglia, e da dove scappava appena poteva, per raggiungerlo insieme ai due fratelli gemelli. A volte rimaneva lì, da solo, a calciare il pallone per ore aspettando che arrivasse qualche amico con cui giocare, perchè i telefonini non li avevano. Negli occhi le giocate del suo idolo indiscusso: Ronaldinho. Nella cartella per andare a scuola, oltre ai libri e alla merenda portava con se sempre un pallone, per essere sicuro di giocare durante la ricreazione. Insomma il calcio per lui è sempre stato una vera ossessione, il pallone non glielo potevi levare, proprio come oggi, quando gioca sul campo dello Juventus Stadium.
Pogba inizia a giocare nel Roissy-en-Brie a sei anni, fino a quando non viene acquistato dal Torcy e subito dopo dal Le Havre alla tenera età di 14 anni. Alla società francese ci rimase per tre anni, quando nel 2009 un certo Sir Alex Ferguson lo vuole alla sua corte, al Manchester United. Un affare complicato, perchè il Le Havre accusa gli inglesi di irregolarità nella trattativa, che poi si concluderà pacificamente con un compenso in favore dei francesi. Tra il 2009 e il 2012 gioca tra le giovanili dei red devils collezionando però solo tre presenze in prima squadra. Troppo poco per uno come Paul, che sa che emergere in mezzo a tutti i campioni che lo circondano non sarà facile. La Juventus mette gli occhi sul gioiellino francese prima di tutti, e gli fa firmare un contratto a giugno 2012 acquistandolo a parametro zero. Un oggetto misterioso all’inizio, i tifosi juventini ancora non sapevano di avere in squadra uno dei giocatori più forti del mondo.
L’occasione di mettersi in mostra arriva con l’infortunio di Marchisio, e Pogba non la spreca. Tempo qualche mese e Antonio Conte non potrà più fare a meno di lui, e cambierà modulo pur di farlo giocare titolare. Tante magie, tanti goal, assist e giocate sopraffine, Pogba incanta e tutti i maggiori club del mondo sono pronti a far follie per poterlo avere. Uno fra tutti, il PSG, ma chi lo conosce bene è pronto a scommettere che difficilmente andrà lì. Paul fin da piccolo infatti tifava Marsiglia, e la sua rivalità verso il Psg è sempre stata molto forte. Ma si parla di cifre esorbitanti, e nel calcio non si può mai esser certi, per ora però la Juventus non ha nessuna intenzione di privarsene, ed a rispedito tutte le offerte al mittente.
Pogba è uno di quelli a cui la vita ha chiesto di crescere in fretta, dalle Banlieue francesi al calcio europeo, legge libri sull’Islam, va pazzo per i film di Mel Gibson ed è sensibile ai problemi dell’Africa e della “sua” Guinea, la patria della famiglia Pogba, quella da cui i suoi genitori emigrarono prima che lui nascesse. Paul non ha mai dimenticato la sua origine, e nemmeno quel campetto di periferia dove passava le ore a prendere a calci un pallone. Non ha dimenticato tutto questo e non ha dimenticato nemmeno l’US Roissy, la sua prima squadra, che ogni anno finanzia e quando può va a trovare. Sembra di raccontare la storia di un calciatore nel pieno della sua carriera, in realtà questa è solo la favola di un ragazzo di 21 anni col destino già scritto, nato con il pallone incollato ai piedi, che ora non gli può levare più nessuno.