Apprezzatissima in ogni ruolo da lei interpretato la romana Daniela Virgilio, classe 1983, esordisce in ambito cinematografico nel 2006, nella parte femminile de Il bosco fuori. L’anno seguente, Daniela Virgilio si diploma al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma e, nel 2008, raggiunge l’apice del successo quando le viene affidata in “Romanzo Criminale – La serie” la parte di Patrizia: prostituta sentimentalmente legata al Dandi, uno dei boss della banda della Magliana. La bravura della Virgilio l’ha fatta arrivare lontano e, infatti, dall’inizio della sua carriera ad oggi le sono stati riconosciuti diversi premi come, ad esempio, quello di Miglior Attrice al ventesimo Fano International Film Festival– nel 2008- per il mediometraggio “So che è un uomo“.
Recentemente, è tornata sul grande schermo recitando nell’ultimo film di Fabrizio Biggio e Francesco Mandelli, meglio conosciuti come I Soliti Idioti. Il film, dal titolo La Solita Commedia – Inferno, descrive un mondo appunto infernale dalla realtà ironizzata, ed è ricco di simpatici sketch al limite del surreale. E, proprio a proposito di questo, Daniela Virgilio ha cortesemente rilasciato quest’intervista a Il Giornale Digitale, dove ci racconta non solo il suo lavoro sul set con Biggio e Mandelli, ma anche i cliché dai quali vorrebbe liberarsi e i suoi progetti futuri.

[Credits photo: Mag Series]
[Credits photo: Mag Series]
Hai preso parte all’ultimo film di Biggio e Mandelli, La solita Commedia – Inferno. Come ti sei preparata per interpretare i vari ruoli che ti hanno assegnato e in quale ti rispecchi di più?

Il lavoro sui diversi ruoli è stato, più che altro, quello di differenziarli quanto più possibile: nel film, infatti, indosso cinque diverse parrucche e mi sono divertita a parlare più dialetti, come il siciliano- grazie alle direttive di Tea Falco- e il bergamasco.
Il personaggio da me interpretato che preferisco, perché mi diverte, è indubbiamente la ragazza del perfettino. Hai presente la scena in cui dovrebbe portarsi a letto Fabry e, invece, si mette a stirare, lavare e pulire? Nel girarla ridevo così tanto, che mi si è spostata la parrucca. Forse però quello in cui mi rispecchio di più è il primo: la fidanzata dei bambinoni, e non aggiungo altro.

Come è stato lavorare con Biggio e Mandelli, giovani tanto amati quanto criticati?

Prima di conoscerli onestamente ero un po’ scettica, ma poi mi sono innamorata. Sono lucidi e geniali e, inoltre, sul set vige il rispetto reciproco e una grande tranquillità, caratteristiche che hanno reso questo film una delle esperienze lavorative più belle che ho avuto finora.

Nel film regna il caos, un mondo che è un vero e proprio inferno. E tu, fuori dal set, questo mondo come lo vedi?

Io vedo il caos, vedo l’ipocrisia, la corsa per fregare il prossimo, la mancanza di coraggio e l’ignoranza. Vedo tutto questo ogni giorno, ma sono talmente innamorata della vita e della specie umana, che proprio non riesco a non essere positiva. Una mia amica ha detto «l’uomo ha il dovere di emanciparsi da se stesso», e io sono completamente d’accordo.

[Per gentile concessione di: Lorella Di Carlo]
[Per gentile concessione di: Lorella Di Carlo]
La commedia è incentrata su uno solo dei tre canti, l’inferno. Puoi svelarci se ci saranno dei sequel?

Lo spero vivamente.

Agli occhi del pubblico, nonostante i tuoi vari ruoli, vieni ormai identificata principalmente come Patrizia. È stato difficile uscire da questo cliché?

Beh, in realtà non ne sono ancora uscita del tutto. Negli anni seguenti alle serie di Romanzo Criminale, ho dovuto rifiutare diversi ruoli proprio perché li vedevo troppo simili a quello di Patrizia. Voglio essere sfidata perché posso assicurarvi, e chi mi conosce lo sa, che sono totalmente diversa da lei.

Che progetti hai per il tuo futuro? Ti vedremo di nuovo sul grande schermo?

Certo che mi vedrete ancora sul grande schermo. Stavolta il mio personaggio sarà molto umano e sfaccettato, non vi svelo altro.

Grazie a Daniela Virgilio da Il Giornale Digitale.

[Credits Cover: Alessandro Pizzi]