“Date amore alla gente, non soltanto i vostri ‘mi piace’. Ho 422 amici eppure sono solo”. Inizia così la video-poesia dal titolo “Look up” dello scrittore e regista londinese Gary Turk. Ha raggiunto quota 45 milioni di clic in pochissimo tempo e il conteggio è destinato a salire.
“Alzate lo sguardo dal vostro smartphone e godetevi le persone e le cose che vi circondano”. Cita così il video. Uno dei messaggi più (anti)conformisti della storia. Ma uno dei più veri.
Un invito a spegnere i telefoni, chiudere le applicazioni e attivare la modalità “aereo”, cancellare la cronologia e fare “log out”. Spegnere tutto, vivere la vita.
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La realtà non è solo quella dei pixel, degli html e dei debug; quella dei “mi piace”, dei “like” e dei “followers” – che poi, ogni social è diverso: nomi, format, design. Tutto diverso. Solo per confonderci ancora di più. Pin, password, foto profilo, bio, link, posizione geografica. Vuoi anche la mia partita iva?.
La realtà, quella vera, è fatta di occhi e mani che si incrociano, di sorrisi, a volte timidi e imbarazzati, che si nascondono dietro un gelato in centro, un “ciao”, distratto, con la mano, mentre si è di corsa per prendere l’ultimo tram disponibile. La realtà, quella vera, è fatta di appuntamenti, incontri – anche quelli sbagliati, purtroppo – causali e non, di date e di scadenze, anniversari, ricordi, impegni. È fatta di carta, monete, scarpe e vestiti, macchina e parcheggi introvabili, tramonti e brutto tempo d’estate, o il weekend.
Vi siete mai chiesti come sarebbe il mondo senza i social network?
Oltre i display touch c’è un’intera vita ancora tutta da esplorare.
“Amici” virtuali che valgono meno di zero: a parte nome e cognome, foto e tag, non sappiamo più niente di loro. Che fine ha fatto la realtà? Ricordi che diventano ormai flebili pezzi di un puzzle sempre più astratto, momenti che vanno di corsa, fast (food) anche nella vita di tutti i giorni; relazioni virtuali e impercettibili che non sono nulla. Svaniscono come neve al sole, esanimi sull’asfalto mentre tutto intorno muore, e la vita dà spazio al bianco candore di cadaveri invernali.
E se vivessimo la nostra vita senza cellulari, pc e social network? E se la realtà fosse solo di sguardi veri, occhi dentro occhi; di sorrisi e abbracci, di sofferenze, pianti, aiuti. Tutto gratis, senza neanche un costo. Senza l’ansia da notifica, i messaggi istantanei e la chat che non va, perché la connessione, oggi, è un po’ lenta. Senza che il 3G ci condizioni l’esistenza – “No, qui non va bene, non prende internet”.
Vi siete mai chiesti come sarebbe il mondo senza i social network?