Sono tante le indicazioni che ci ha fornito il “Digital in 2016”: il report di We Are Social che, come ogni anno, ci fornisce un quadro ben dettagliato di quello che è lo scenario del digitale a livello globale. Il documento prodotto dalla nota agenzia di comunicazione, che da sempre strizza l’occhio al mondo dei social media e a come questo possa influire sul marketing, è composto da ben 537 slide in cui si parla di internet, di smartphone, di social network e di come questi strumenti si siano diffusi nel mondo. Tutto condito da dati e numeri molto interessanti.
Il mondo digitale
Lo spaccato del “digital” mondiale è molto indicativo di quanto internet sia ormai entrato nel quotidiano. Su una popolazione globale di circa 7,4 miliardi di persone, circa 3,4 miliardi utilizzano internet. Praticamente poco meno della metà della popolazione mondiale utilizza internet e di questi ben 2,3 miliardi ha degli account attivi sui social network.
Particolarmente importante è anche il numero delle persone che hanno un cellulare: circa 3,8 miliardi di persone hanno un dispositivo mobile, con una percentuale di penetrazione del 51%, e di questi, quasi 2 miliardi (1,968) sono utenti attivi sui social network tramite i loro telefoni.
Dati che segnano tutti un trend positivo rispetto all’anno precedente: 10% di crescita per internet e gli utenti social da desktop; un incremento del 4% di persone con un cellulare e ben il 17% in più di utenti “mobili” che utilizzano i social network da quel dispositivo.
A livello di singole aree del globo, il Digital in ha evidenziato come gli incrementi maggiori di connessioni internet da telefono cellulare si riscontrano nell’ Asia dell’Est, con la Cina a farla da padrona, con il 22%; in Asia del Sud (India in primis) con un incremento del 18% e infine in Africa con il 13%. Simili incrementi si riscontrano anche nel numero dei singoli accessi ad internet (non da mobile) Asia dell’Est 25%, Asia meridionale 14% e Africa, ma stranamente anche Europa occidentale, con il 10%.
La percentuale media della penetrazione di internet è del 46% (numero di accessi ad internet rapportato alla popolazione mondiale), questa è invece la situazione per le singole aree del mondo.

È evidente come le percentuali maggiori si abbiano in Europa e negli Stati Uniti ma i paesi emergenti come Cina e Brasile stanno facendo da traino alle aree dell’Asia Orientale e del Sudamerica. Andando nello specifico delle singole nazioni (tralasciando gli Stati con pochi abitanti) la maggiore penetrazione di internet si ha nei paesi dell’Europa del Nord come Islanda, Norvegia, Danimarca. Nelle prime 10 posizioni ci sono ben 8 nazioni europee: Bermuda e Emirati Arabi completano la top ten.

Uno dei dati sicuramente più interessanti del Digital in 2016 è quello relativo a come la gente accede ad internet. Se lo strumento più utilizzato è ancora il computer (portatile o fisso) con il 56% di pagine web visitate, con i cellulari si scende al 39%, ma l’aspetto da sottolineare è come la percentuale del traffico da mobile sia aumentata del 21% rispetto all’anno precedente a fronte di un decremento del 9% del traffico da PC. I cellulari stanno pian piano superando i computer per l’utilizzo quotidiano di internet e questo dato non fa che confermarlo.
Il mondo social
Un analisi del mondo digitale non può certamente prescindere dai social media, oggi divenuti strumento sempre più essenziale per la quotidianità delle persone e quindi sempre più appetibile per le aziende che intendono fare pubblicità su di essi.

Il social network più utilizzato è Facebook con 1,6 miliardi di account attivi. Il social di Zuckerberg fa il vuoto dietro di sé ed è seguito da un altro social di casa Facebook come WhatsApp, con 900 milioni di utenti, e da QQ, il social di instant messaging cinese. Ecco le altre posizioni.

La nazione con il numero più alto di ore al giorno, in media, trascorso sui social network sono le Filippine con 3,7 ore, seguite dal Brasile con 3,3. Le nazioni che, invece, dedicano il loro tempo ad altro sono: la Germania con poco più di un’ora trascorsa sui social, la Corea del Sud con lo stesso numero di ore e infine il Giappone con solo 30 minuti.
Anche per Facebook si assiste alla tendenza, vista precedentemente, che evidenzia un incremento di accessi da dispositivo mobile di addirittura dell’83% rispetto all’anno precedente.
Italia
Ma in Italia che succede? In Italia su una popolazione di 59,8 milioni di persone 37,67 milioni hanno accesso a internet, i cellulari sono 80,29 milioni e 28 sono i milioni di persone che sono attive sui social network.
La popolazione adulta italiana possiede: per il 95% telefoni cellulari, per il 62% smartphone, il 65% computer (laptop o desktop) e il 21% possiede tablet.
Gli italiani spendono in questo modo il loro tempo: per 4 ore al giorno usano internet davanti ad un computer, per 2 ore e 5 minuti navigano in internet da cellulare, per 1 ora e 57 utilizzano i social network e per 2 ore e 25 minuti sono davanti alla televisione.
Il social network più diffuso si conferma Facebook anche in Italia (33%), seguito da WhatsApp e Messenger (la chat sempre di Facebook). Interessante il dato di Google+ che è al quarto posto per utenti con il 14%.
La fascia di età più numerosa di iscritti a Facebook è quella compresa tra i 20 e i 29 anni con il 26% di iscritti (sui 28 milioni italiani), mentre la fascia più bassa è quella degli over 60 con solo l’8% di iscritti. Sono gli uomini ad essere in numero maggiore sulla piattaforma di Zuckerberg con il 54%.
Avere tutte queste informazioni ci aiuta a capire come ormai internet grazie ai cellulari sia un mondo raggiungibile da tutti. La crescita della penetrazione di internet in regioni del mondo come l’Africa, l’India o la Cina è da imputarsi soprattutto alla diffusione dei cellulari che ha cambiato e ampliato il modo di connettersi delle persone. Dare la possibilità di connettersi a più persone però, se da un lato può avere un aspetto meramente filantropico, dall’altro consente alle aziende di capire quelle che sono le esigenze di quella parte di mondo che ancora non hanno raggiunto e organizzarsi per conquistare sempre più ampie fette di mercato. L’idea “umanistica” del Signor Facebook di investire in droni solari per far connettere l’Africa è senza dubbio apprezzabile ma siamo sicuri che lo scopo sia solo quello?