Il mondo si è finalmente accorto della esistenza delle donne in sovrappeso, ovvero di quella considerevole fetta di popolazione femminile lontana dalla taglia 38/40, divenuta ormai sinonimo di bellezza.
Se ‘grasso’ era considerato out e fuori dai canoni della moda, come spesso gli abiti di haute couture confermano disponendo di taglie fino alla 44, oggi qualcosa si sta muovendo per riconoscere i diritti delle donne curvy.
Navigando nel web ci si accorge che l’argomento sia più caldo di quanto si immagini, con veri e propri movimenti e siti web specifici dedicati alla questione.
C’è chi parla di battaglia per i diritti e chi ne fa addirittura una tendenza: ma è possibile rendere i chili di troppo una moda?
Con il passare degli anni siamo stati abituati a considerare ‘belle’ situazioni fisiche estreme ed inarrivabili: le top model presentano canoni estetici di dubbia verità, calzando taglie piccolissime rispetto a persone comunemente magre, o comunque di corporatura normale.
Si è passati dalla taglia 42 alla 38, in alcuni casi addirittura alla 36; ne ‘Il diavolo veste Prada’ la questione viene spiegata in pochissime battute: durante una discussione sulla misura delle modelle viene riportato alla povera Anne Hathaway che la 36 è divenuta la nuova 38 e la 38 la nuova 40 e, quando l’attrice afferma di calzare la 42, le viene risposto che essa altro non è che la nuova 56.
Le modelle in quel film, come nella vita reale, non mangiano praticamente nulla e sembrano, come sempre nel film si afferma, ‘curarsi il cancro’.
E non diciamoci sciocchezze invocando costituzioni genetiche e corpi resistenti ai lipidi: si può essere naturalmente magri mangiando junk food, ma per essere una 36 devi mettere un catenaccio alle fauci.
Purtroppo la percezione di corpi magrissimi come belli e desiderabili è un residuo degli anni ’90, degenerato poi, irreversibilmente, nel periodo più recente.
Tutte le donne sognano di avere un corpo come le modelle di Victoria’s Secret, ma quante di loro sarebbero disposte a sacrificare appetito e felicità per indossare piume e lustrini? Poche per fortuna.
Ma come sempre accade nel secolo incoerente in cui viviamo è impossibile trovare le mezze misure: se sui giornali non c’è altro che una massa di scheletri con i capelli più folti della Sirenetta, dall’altro lato c’è chi invoca la naturalezza del ‘grasso’ nel flebile tentatvo di renderlo una tendenza.
Ma essere XXL può mai divenire una moda? Perché non si riesce a trovare una linea di condotta che sia nel mezzo tra due situazioni estreme e di dubbia salubrità?
Questa nuova e fragile tendenza a idolatrare le donne Plus altro non è che l’ennesima trovata pubblicitaria per spacciare per sano ciò che sano non è.
Se per anni abbiamo criticato le super top senza forme e senza fame perché dovremmo adesso legittimare situazioni fisiche altrettanto pericolose per la salute?
Se non mangiare arreca gravi danni al fisico, ingozzarsi o lasciarsi andare risulterebbe una strada saggia e percorribile?
Vanity Fair parla del movimento Curvy come un mezzo di rivincita delle persone in sovrappeso, allegando la foto di donne visibilmente grasse ma comunque molto belle e avvenenti.
Analizzandole nel particolare anche loro sono ritoccate con Photoshop non emergendo, dall’immagine, nessuno di quei buchetti tanto odiati dalle femmine e nessuna traccia di buccia d’arancia. Ma come è possibile che creature sopra la 50 non abbiano la cellulite? Come si può credere a una frottola anche più ipocrita di una donna quasi anoressica con gli addominali orribilmente in rilievo?
Insomma, a quanto pare, siamo messi maluccio: combattere l’ipocrisia con altrettanta ipocrisia a chi può servire?
Non certo alle donne curvy, le quali si sentirebbero comunque lontane da certe immagini finte e lontane dalla realtà di una persona oversize.
Trovare una misura giusta, nella vita come in una comune sartoria, è impresa assai ardua e complessa.
Sono tante le frasi fatte e i luoghi comuni che spesso vengono tirati in ballo per fuggire dalla complessità della questione.
La verità è che la folle corsa verso una magrezza innaturale è pericolosa quanto un inno alla obesità.
Le donne curvy spesso sono in sovrappeso per salute oltre che per scelta: essere tagliati fuori dalla moda o denigrati nella vita quotidiana è un atto di crudeltà estrema, di per se sordo rispetto alla grande varietà di persone, forme e modi di vivere che il mondo ci offre.
Ma fare del grasso un manifesto di cui vantarsi è un comportamento pericoloso e preoccupante, da prendere con cautela e da valutare esattamente come uno scatto pubblicitario di alta moda: una bellissima menzogna.
[Fonte: www.leggo.it]