Duccio Forzano, genovese, classe 1960. Dopo una gavetta fatta di molti mestieri, oltre a quello del film maker e realizzatore, viene notato da Claudio Baglioni, negli anni novanta, per aver diretto un videoclip per la sua ex moglie.
Baglioni lo ha voluto fortemente come regista dei suoi videoclip, e successivamente gli affida la direzione televisiva dei suoi concerti. Contemporaneamente lavora per Mediaset, in programmi come Verissimo e Real TV – Eroi per caso. Nel 2000 dirige il primo show di Giorgio Panariello, Ultimo Valzer di Fabio Fazio, le quattro edizioni di Stasera pago io di Fiorello, poi torna in Mediaset con Paolo Bonolis e di nuovo in Rai con Gianni Morandi e Vincenzo Salemme.
Forzano nella sua carriera ha anche abbracciato il mondo del cinema nel 2003, dirigendo 23, una commedia comica con i Ditelo Voi. Si dedica anche saltuariamente a seminari universitari di regia televisiva. Dal 2005 cura la regia del programma di Rai 3 Che tempo che fa con Fazio, di Vieni via con me su Rai 3 nel 2010 e di Quello che (non) ho su La7 nel 2012.
Inoltre, ha curato la regia delle ultime 4 edizioni dell’importante evento televisivo e nazionale del Festival di Sanremo. Inoltre, ha ideato ultimamente un’esposizione multimediale, dedicata a “I Promessi Sposi“, famoso romanzo del Manzoni, nell’ambito di “Milano cuore d’Europa“, un’iniziativa legata al semestre di presidenza dell’Ue.
Abbiamo raggiunto telefonicamente Duccio Forzano, che ci ha parlato dei suoi successi e della tv di oggi.
Se dovesse utilizzare 3 aggettivi per descrivere se stesso, quali sceglierebbe?
Passionale, pignolo e amante dell’estetica.
A quale programma che ha fatto è più affezionato?
Non ci sono programmi a cui mi affeziono, mai. Quello che è fatto, è fatto, anche perché nel momento in cui li rivedo, ho la voglia di togliere o aggiungere qualcosa.
Che cosa cambierebbe della tv italiana?
Questa è una domanda a cui è difficile rispondere. Cosa cambierei? Cambierei tutto e non cambierei niente. Mi piacerebbe avere degli interlocutori, che non parlino solo di budget, ma che parlino anche di idee.
Che cosa le piace guardare in tv?
Io guardo tutto, in assoluto, perché in tutti i programmi c’è sempre qualcosa da imparare, nel bene e nel male, qualcosa che ti può stimolare oppure da non fare assolutamente. In tutti e due i casi, c’è sempre un’acquisizione utile di informazioni.
Qual è il segreto del successo del programma “Che tempo che fa”?
Bè, il successo è Fabio Fazio, fondamentalmente, perché è lui il personaggio, l’autore, il conduttore, che ha le idee. Inoltre, altro aspetto vincente, è la sua capacità di circondarsi di collaboratori validi, a cui lascia anche lo spazio per esprimersi. L’insieme di tutto fa si che il programma diventi un successo.
Lei ha curato la regia delle ultime 4 edizioni di Sanremo e sappiamo che guarderà l’edizione 2015 da spettatore. Che spettacolo si aspetta di vedere e che consigli darebbe al suo successore?
Non ho tanti consigli da dare ai miei colleghi. Lo guarderò e spero tanto che Carlo Conti, persona che reputo molto intelligente e professionale, mi faccia venir voglia di rimanere incollato allo schermo a vedere lo spettacolo. Poi, la difficoltà di Sanremo è la difficile pressione che si deve sopportare durante la settimana del Festival, ma anche i ritmi e i tempi delle prove, che sono sempre piuttosto limitati e tutto questo mette, ovviamente, sia il conduttore sia tutti i suoi collaboratori, sotto una pressione molto forte.
Progetti per il futuro?
Per il momento nulla, a parte un progetto con Claudio Baglioni, che è ancora in fase di costruzione. Per il resto, lavoro a piccoli progetti, che scrivo con il mio team, web series, piuttosto che serie tv.
credits: www.duccioforzano.com