Il derby della Capitale, ieri è stato capace di offrire spettacolo e una partita da cardiopalma per i tifosi. Chi si aspettava un derby noioso, con le due squadre sulla difensiva paurose di farsi male a vicenda, si sbagliava di grosso e ha dovuto ricredersi. Roma-Lazio ieri è stato uno dei derby più affascinanti degli ultimi anni, e questo soprattutto grazie a due giocatori, quelli che ad oggi tutti si aspetterebbero in panchina, pronti a subentrare negli ultimi minuti a gara in corso, per rispolverare qualche giocata dal cilindro come negli anni passati. E invece loro il derby lo hanno vissuto da protagonisti come sempre, e non provate a chiamarli vecchi, bolliti o finiti, potrebbero arrabbiarsi seriamente. Stiamo parlando di Stefano Mauri e Francesco Totti, i capitani delle due sponde opposte del Tevere. Il primo classe 80′ ha 35 anni appena compiuti, il secondo invece ne ha addirittura 38 ed è pronto a compierne 39 quest’anno.

Due goal per Totti, il secondo peraltro bellissimo con un’acrobazia al volo, che gli permettono di diventare il miglior marcatore in campionato della storia dei derby, oltre ad essere ormai da tempo il calciatore ad averne giocati di più, ben 35. Due goal importantissimi anche per come si era messa la partita, con la Lazio in vantaggio di due reti allo scadere della prima frazione di gioco. Un goal e un assist invece per il capitano biancoceleste Mauri, capace con i suoi inserimenti di mettere in difficoltà ogni difesa, e che ancora non smette di stupire. Con questo goal supera il record di reti stagionali segnate mai con la maglia della Lazio in campionato. Ben 7 per il centrocampista lombardo, che non aveva mai superato le sei. E non siamo nemmeno a metà campionato.

Si dice che il vino invecchiando migliori, e i due giocatori delle società romane ne sono l’esempio più limpido. Fondamentali entrambi nel gioco della loro squadra, trovano di diritto un posto nell’ undici titolare ormai da sempre, nonostante i tanti giocatori che potrebbero relegarli in panchina. Due calciatori che hanno legato la loro carriera inseparabilmente alle due squadre della Capitale, che hanno cucito sul petto quella maglia e ora non vogliono più togliersela. Stefano Mauri è alla decima stagione con la Lazio, la squadra più importante con la quale ha giocato, e che gli ha permesso di arrivare in Nazionale. Francesco Totti invece è addirittura alla 23esima, una vita spesa nella Roma, e ormai gli aggettivi si sprecano per questo campione, che forse in carriera avrebbe meritato di vincere qualcosa in più.

Due geni del calcio, la loro intelligenza tattica è qualcosa di straordinario, la visione di gioco di Totti, la capacità di inserimento di Mauri, e quel fiuto per il goal che li accomuna. Sono 296 in 725 presenze i goal in carriera del capitano giallorosso, numeri impressionanti, 84 in 505 gare quelli del laziale, non male come bottino per un centrocampista. Ad uscire dal campo ieri, sono stati Nainggolan, Florenzi, Iturbe, Djordjevic, Felipe Anderson e De Vrij, tutti giocatori giovani o nella fase migliore della loro carriera, ma non loro due, che hanno calcato il campo per 90 minuti trascinando le proprie squadre, in una partita a così alto dispendio di energie fisiche e mentali. Guai a farli uscire, e non azzardatevi a dirgli di nuovo che son vecchi, potrebbero rispondere ancora a suon di goal e grandi prestazioni.