Lunedì 2 Marzo 2015, è il giorno dello scontro tra le prime due della classe. Roma e Juventus infatti si affronteranno questa sera alle ore 20.45, allo stadio Olimpico di Roma. Tutti gli appassionati di calcio lo sanno. Roma-Juventus non è una partita come le altre, a prescindere dalla posizione in campionato delle due squadre nel corso degli anni, giallorossi e bianconeri non si sono mai amati. Ad oggi, con la sfida scudetto ancora matematicamente aperta, la rivalità è ancor più accesa. La Roma deve vincere se vuole tentare di tener vive le residue speranze scudetto. Il 3-2 allo Juventus Stadium dell’andata, che ha scatenato polemiche di cui ancora oggi si parla, è una ferita aperta che non riesce a rimarginarsi, soprattutto per i giallorossi, che non hanno digerito l’arbitraggio di Rocchi, finito ingiustamente ed in modo esagerato nella bufera mediatica creata dalle proteste post-partita. Questa volta toccherà ad Orsato, visto l’infortunio di Nicola Rizzoli, ancora alle prese con il risentimento muscolare al polpaccio destro, procuratosi durante il primo tempo di Genoa-Fiorentina.
Da questa sera, dal fischio d’inizio non ci sarà più spazio per le polemiche, almeno per 90 minuti. La parola passerà al campo nella speranza che possa essere spettacolo dentro e fuori. Sportività è quello che tutti chiedono, ma questa partita negli anni ci ha abituato purtroppo ad altri scenari. Dai tempi di Falcao e Platini, fino a quelli più recenti di Totti e Del Piero, Roma-Juventus ha sempre regalato emozioni da cardiopalma. Ma quelli erano altri tempi per il nostro calcio, ancora riconosciuto come uno dei migliori al mondo se non il migliore. Giorni felici in cui Maradona trascinava il Napoli, Zico viveva una delle sue stagioni migliori, dove Paolo Rossi si raccoglieva felice nel suo “Pablito”, e l’eleganza di Falcao e Platini valeva da sola il prezzo del biglietto.
Dopo le polemiche, dovrebbe parlare soltanto il pallone, ed è questa la magia e la salvezza dello sport che più amiamo. In realtà però le cose non sono andate sempre così, e allora ecco che tornano alla mente vecchi ricordi, la storia di un romanzo denso di critiche che ha inizio in quel maggio del 1981, con il goal annullato a Turone che avrebbe regalato alla Roma lo scudetto, visto e rivisto migliaia di volte e diventato uno dei momenti storici del nostro calcio. E poi ancora quando nella stagione 1994/1995, Aldair, che allora vestiva la maglia giallorossa, alle prese con una rimessa laterale, andò addosso al guardalinee non riuscendo a servire il suo compagno e innescando invece il contropiede di Ravanelli che porterà la Juventus in vantaggio. Finì senza storie con un netto 3-0 ma quella vicenda non fu vissuta bene dalla squadra allora allenata da Carlo Mazzone.
La vendetta giallorossa arrivò nel 2004 quasi 10 anni dopo, con la Roma che si impose per 4-0 sui bianconeri. Quello che fece infiammare la partita però, non fu il risultato, ma il gesto del capitano della Roma Totti, che rivolgendosi a Tudor, lo zittiva dicendogli di “tornare a casa” dopo le quattro reti incassate. Qualche anno più tardi, nell’aprile del 2012 fu invece Lichsteiner ad “imitare Totti” dopo il 4-0 della Juventus alla Roma. Questa volta la reazione fu di Lamela, che non la prese bene, e che con un gesto da censura sputò addosso al calciatore svizzero. Insomma immagini e gesti che nel bene o nel male han segnato la pellicola di questo film calcistico, e che forse tornano alla mente ingiustamente più di tanti altri gesti tecnici, giocate e reti spettacolari. Ma sono un ultimo romantico e quindi ci spero ancora, che le polemiche possano essere messe a tacere, e che domani sui giornali non si parlerà di Orsato e dei suoi assistenti o di brutti gesti in campo, ma delle serpentine di Tevez, degli inserimenti di Vidal, delle galoppate di Gervinho, del cucchiaio di Totti e delle parate miracolose di Buffon e De Sanctis, come una volta… sognando Platini e Falcao.