Il derby d’Italia. La partita che i tifosi di entrambi le squadre aspettano di più. Quella per cui si cerchia in rosso la data al momento dell’uscita dei calendari sul finire di Luglio, quando si pensa al campionato che sarà. E a battere i rivali di sempre. Inter-Juventus è una di quelle partite che seppur non sia un derby vero e proprio ci assomiglia per rivalità, storia, intensità e voglia di vincere. La partita che nell’ottica dei tifosi può addirittura salvare una stagione. E dopo calciopoli, con lo scudetto ritirato alla Juve ma assegnato all’Inter a tavolino e tutte le polemiche che ne sono derivate, vincere il derby d’Italia vale un po’ di più.
Quest’anno capita alla terzultima. In pieno Maggio. E quando uscirono i calendari nel cerchiare in rosso la data i tifosi avranno probabilmente pensato ad una partita diversa da quella che poi nei fatti sarà oggi pomeriggio. Ma in Estate nessuno avrebbe pensato ad un Inter già fuori da tutti i giochi, costretta a sperare in un eventuale ripescaggio in Europa League per poter giocare in Europa l’anno prossimo, e ad una Juventus già sicura dello scudetto da qualche giornata e con il pensiero alle prossime due finali da giocare. Due finali che potrebbero significare Triplete. Un ricordo dolce tra i tifosi interisti, che riuscirono nell’impresa appena 5 anni fa nella storica stagione 2009-2010.
Allegri in conferenza stampa annuncia di non voler portare a Milano Buffon, Evra, Vidal, Pirlo e Tevez. L’ossatura di una squadra che appena 3 giorni fa ha eliminato dalla Champions il Real Madrid di Cristiano Ronaldo e che probabilmente sarà anche un po’ appagata. E poi mercoledì c’è la finale di Coppa Italia, nella quale la Juve si gioca il secondo trofeo stagionale, dopo aver vinto il campionato e perso la Supercoppa ai rigori contro il Napoli di Benitez. E quindi largo al turn-over. Andando a delineare uno scenario che non avremmo mai pensato qualche mese fa, quando ci eravamo illusi che Juventus-Inter alla terzultima potesse essere addirittura uno scontro diretto per lo scudetto. O quando comunque avevamo immaginato uno scontro tra due squadre in corsa per un obiettivo diverso, ma ancora in corsa. E invece no. Da una parte l’esaltazione di una stagione perfetta, dall’altro l’incubo di un campionato che non ha avuto dal cambio di tecnico la scossa prevista ed è praticamente finito con largo anticipo. Si presentano così oggi, nell’anticipo delle 18.00, Inter e Juventus alla Scala del calcio.
E si giocheranno una partita che qualche tempo fa valeva tanto. Oggi vale solo per l’orgoglio. Una partita che però negli ultimi 10 anni non è mai stata decisiva per lo scudetto, perché le due squadre non sono mai riuscite a duellare fino alla fine l’una contro l’altra, regalando ai propri tifosi emozioni da infarto, vista l’antica e sentitissima rivalità. È il capovolgimento dei ruoli. Nel 2010, appena cinque anni fa, l’Inter faceva il Triplete e viveva quelle sfide che oggi vince la Juventus, e quest’ultima faceva settima in campionato, tra cambi d’allenatore e calciatori in crisi d’identità. Oggi le cose sembrano essersi capovolte, e Allegri può permettersi di andare a giocare a Milano senza cinque titolarissimi. È anche merito suo. E il raggiungimento delle due finali e dello scudetto con largo anticipo se lo gode così. Con la tranquillità di chi ha capito che questo derby d’Italia vale poco. Ma non ditelo ai tifosi. Si arrabbierebbero.