Lo sport universitario in Italia è una fucina di talenti. È in particolare nell’atletica, la Regina degli sport, che i Centro Universitari Sportivi ottengono risultati di rilievo sia sul piano numerico di partecipazione sia tecnico in termini di prestazioni e risultati.
È il caso del Cus Urbino e della sua atleta Elena Schintu: promessa classe ’93 di origini sarde, ha iniziato il suo percorso accademico in uno degli atenei più antichi d’Italia: l’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo“. Urbino, capoluogo di provincia nelle Marche, che rappresenta l’esempio più fervido del connubio vincente tra sport e studio, grazie al team di tecnici del Cus Urbino che segue giorno per giorno gli studenti che vogliono cimentarsi anche con l’attività sportiva.
Studentessa universitaria a Urbino. Quale facoltà frequenti e come mai hai scelto la “Carlo Bo”?
Frequento il secondo anno della facoltà di Scienze motorie a Urbino. Ho sempre sentito parlare di Urbino come città universitaria, una delle migliori in Italia proprio per la facoltà di Scienze Motorie; questo è uno dei motivi che mi ha spinto ad allontanarmi così tanto da casa.
Quando hai iniziato a praticare atletica?
Ho iniziato a praticare atletica al primo anno di università, il mio sport era sempre stato il basket che ho praticato per 10 anni.
Ti trovi bene a Urbino? Pensi che sia la città-campus adatta per conciliare studio e sport ad alti livelli?
Decisamente sì. È una piccola cittadina, a mio avviso con poche distrazioni, motivo per cui riesco a conciliare in modo ottimale lo studio con ciò che amo di più, lo sport.

Chi è il tuo allenatore e quali gare state preparando?
Il mio allenatore è Marco Gervasi. Al momento stiamo preparando i campionati di cross regionali, a cui seguiranno, spero, gli italiani a Fiuggi.
Quanti allenamenti settimanali prevede il tuo programma? In questo periodo su quali aspetti si sta focalizzando la preparazione?
Il mio programma prevede allenamenti sette giorni su sette. In questo periodo sto facendo tanti chilometri sia di fondo che di potenza aerobica, includendo sedute specifiche di potenziamento.
La vittoria ai Campionati di Società di corsa campestre ha confermato le tue potenzialità nei cross. Quale specialità ti si addice di più?
Non so ancora quale specialità mi si addica di più. È soltanto il secondo anno che pratico atletica, e il mio primo vero anno fatto con un impegno importante volto a cercare di raggiungere obiettivi. Valuteremo meglio dopo la stagione outdoor.

Cosa significa per te correre?
Mi è sempre piaciuto correre, ma da quando ho iniziato a fare atletica e ad allenarmi seriamente ho capito che la corsa è molto di più di un semplice modo per mantenersi in forma. Correre per me è diventata una passione, una cosa di cui non riesco più a fare a meno. Ci vuole tanta motivazione e forza di volontà e soprattutto determinazione. Richiede tanto impegno e sacrifici, ma è solo così che si ottengono le migliori soddisfazioni.
Sei tesserata con il Cus Urbino. Quanto è importante avere alle spalle una società e una squadra dalle basi solide, anche in uno sport individuale, come l’atletica?
Devo dire che posso ritenermi fortunata. Faccio parte di una squadra eccezionale, prima di parlare di semplici compagni di squadra posso parlare di amici con la A maiuscola, sui quali so di poter contare sempre. Durante gli allenamenti ci facciamo forza a vicenda, anche quando la stanchezza ha il sopravvento. Lo stesso avviene durante una gara. È importante sapere che gli altri credono e hanno fiducia in te. Questo conta tanto, soprattutto in uno sport individuale.
In futuro, da laureata in Scienze Motorie, ti piacerebbe diventare allenatrice e continuare la carriera da atleta al tempo stesso?
Certamente. Data la facoltà che sto percorrendo lo sport non potrà di certo essere lontano dal mio lavoro futuro. Uno dei miei obiettivi è sicuramente quello di riuscire a essere un’atleta/allenatrice e mi impegnerò per far in modo che questo accada.
Dalla tua esperienza urbinate e guardando in generale anche al panorama italiano, pensi che nel nostro Paese sia possibile fare sport universitario in strutture adeguate? Quanto siamo lontani dalla cultura dei college angloamericani?
Purtroppo non sono mai stata in America o in Inghilterra, dunque non ho vissuto direttamente l’esperienza dei college, ma da ciò che so credo che in Italia ci sia ancora tanto da lavorare in termini di sport universitario , anche solo per fare un semplice paragone.