Forse proprio quando si annaspa nel buio più totale, impauriti da ciò che potrebbe accadere anche solo pochi istanti dopo, si può generare una forza speciale capace di trovare una luce, un appiglio, una speranza. Si potrebbe riassumere così l’attuale situazione politica e sociale della Grecia, chiamata al voto dopo la mancata elezione del Presidente della Repubblica. E il grande favorito è Alexis Tsipras, portavoce di Syriza, il partito della sinistra radicale che non è mai riuscita a salire al governo dal dopoguerra ad oggi.

Un immagine del comizio di Tsipras presso Heraklion, nell'isola di Creta.
Un’immagine del comizio di Tsipras presso Heraklion, nell’isola di Creta.

Gli ultimi sondaggi sono tutti a favore di Tsipras, che si presenta così all’appuntamento con la storia con obiettivi e programmi ben chiari: portare un vento di cambiamento, che spazzi via definitivamente i terribili anni di austerità che hanno affossato la popolazione greca. La disastrosa politica dei precedenti governi e l’intervento della Troika hanno contribuito al crollo dell’occupazione, al taglio degli stipendi e delle pensioni e ad una condizione sociale terrificante: basti pensare che più del 60% dei greci si curano attraverso cliniche gratuite gestite da volontari perché non hanno più alcuna assicurazione sanitaria a causa della disoccupazione e che un bambino nato da due genitori disoccupati può essere vaccinato esclusivamente dietro pagamento.

Tsipras Syriza

Il debito pubblico è alle stelle, e la morsa dell’Europa sta soffocando la Grecia. Ed è proprio da qui che Tsipras ha intenzione di cominciare la sua battaglia dopo aver ottenuto una larga maggioranza alle elezioni. E poi ci sono i rapporti burrascosi con la Germania. A tal proposito Tsipras ha dichiarato: “Incontrare prioritariamente Angela Merkel? E’ solo una dei 28 leader europei. Il negoziato avrà luogo nel campo europeo, non sarà una partita di calcio allo stadio olimpico di Berlino”. Parole chiare e forti, di chi non ha paura di competere con i potenti, e proprio alla Germania bisognerebbe ricordare in merito al debito pubblico, che al momento della riunificazione, il debito già negoziato nel 1953 anzichè essere saldato, svanì di colpo. Un boccone amarissimo da ingoiare per i greci, che cercarono di opporsi strenuamente ma inutilmente ad una clamorosa ingiustizia. Ad oggi la situazione si è praticamente capovolta.

Uno degli slogan più utilizzati nella campagna elettorale di Tsipras
Uno degli slogan più utilizzati nella campagna elettorale di Tsipras

Il leader di Syriza non ha alcuna intenzione di abbandonare la zona Euro ma di riformare l’Unione Europea attraverso una politica diversa, dando più forza alla democrazia e abbandonando definitivamente l’austerità che secondo Tsipras ha indebolito la moneta unica e ha provocato disuguaglianza. Ha già affermato che non rispetterà i patti stipulati da precedenti governi con l’UE che è subito scattata in piedi per paura di ripercussioni che potrebbero esserci in tutto il continente.

Una parte della folla presente all'ultimo comizio ateniese di Tsipras
Una parte della folla presente all’ultimo comizio ateniese di Tsipras

Tsipras e la Grecia, un legame che ad oggi appare necessario. Ma forse anche per tutta l’Europa che aspetta il vento del cambiamento che pare stia cominciando a spirare nella culla della civiltà e della democrazia. Ha quarant’anni, è nato ad Atene quattro giorni dopo la caduta della Dittatura dei Colonnelli che ha attanagliato la Grecia per sette lunghissimi anni e ora si presenta per cambiare la storia del Paese, per garantire un governo di sinistra al popolo greco, che non aspetta altro per rimboccarsi le maniche e ripartire. Mettendo definitivamente alle spalle crisi, austherity, governi inutili e sistemi corrotti.