Per i fan l’attesa è stata spasmodica e non poteva essere altrimenti dopo le conferme arrivate in estate riguardanti un nuovo album dei Pink Floyd. Uscito da poche settimane, “The Endless River” ha già venduto diverse copie ed è stabilmente nelle classifiche di tutto il mondo. Il disco racchiude registrazioni effettuate dal gruppo tra il 1993 e il 1994 (anno di pubblicazione dell’ultimo disco The Division Bell, ultimo prima di questa nuova uscita) dal chitarrista David Gilmour, il tastierista Richard Wright (deceduto nel 2008) e il batterista Nick Mason.

L’album è interamente strumentale eccetto l’ultima canzone Louder Than Words, uscita per promuovere il nuovo lavoro. Per chi volesse ascoltarlo conoscendo i “vecchi” Pink Floyd è bene che sappia che non ci troverà mai una nuova Wish You Were Here, Comfortably Numb o Another Brick In The Wall ma una una dimensione nuova, riconducibile per lo più agli ultimi dischi prodotti dal gruppo londinese. Bisognerebbe ascoltarlo tutto d’un fiato per gustarlo al meglio e lasciarsi travolgere dal senso di leggerezza e dolcezza provocato dalle tastiere di Wright esaltate in modo magnifico dallo stile di Gilmour, ancora una volta impeccabile e capace di sfoderare assoli lunghi quanto meravigliosi, svelando note che fanno oscillare tra la realtà e il sogno.

La prima traccia “Things Left Unsaid” ha un titolo evocante sul silenzio discografico che ha caratterizzato il gruppo fondato da Syd Barrett a metà degli anni sessanta. Dopo vent’anni i Pink Floyd sono tornati e più convinti che mai. Sebbene, come già detto, si tratti di un disco prettamente strumentale, non ci sono momenti pesanti o situazioni ripetitive. Il fiume senza fine richiamato nel titolo dell’album vuole ripercorrere il percorso della band seppur in maniera non proprio ordinata: dalla sperimentazione e lunghe suite eseguite a Pompei, passando per il rock più accentuato di Animals o The Wall per terminare rimembrando le dolci atmosfere rievocate nelle opere più recenti dell’era post-Waters.

Se avete voglia di viaggiare con i Pink Floyd lungo questo fiume interminabile non vi resta che procurarvi il disco, chiudere gli occhi, ascoltarlo in cuffia (scelta consigliatissima) e lasciarvi trasportare. Anche se fisicamente rimarrete nella vostra stanza, la vostra mente sarà impegnata in un viaggio negli angoli più reconditi della vostra anima.