Tra i volti più affascinanti del cinema indipendente italiano c’è Esther Elisha. Bellezza esotica che si accompagna ad una bravura recitativa che cresce di film in film e che rende questa giovane attrice tra i talenti italiani su cui puntare in futuro. Non è un caso che sia stata premiata, appena tre anni fa, con il Golden Graal come astro nascente del cinema italiano. Un riconoscimento che Esther sta consolidando con scelte professionali anche coraggiose, perché come ci rivela in questa intervista: “il coraggio è un ingrediente essenziale per chi ha a che fare con l’arte”. Per lei forse lo è ancora di più, che per metà bresciana e per metà del Benin, in passato si è dovuta scontrare nell’assegnazione dei ruoli coi clichè sul suo aspetto. Lanciata da Guido Lombardi nel pluripremiato La Bàs (sulla strage di immigrati avvenuta a Castel Volturno nel 2008), l’attrice sarà la protagonista del nuovo film di Stefano Incerti, Neve, in sala dal prossimo 11 dicembre. Il suo è un personaggio forte e dalla personalità complessa. La storia è quella di due vite con le spalle al muro, due solitudini che sullo sfondo di un paesaggio imbiancato si incontrano e riscrivono il loro destino. Il Giornale Digitale l’ha intervistata per conoscerla meglio e per farci raccontare l’emozione di far parte di questo film.
Cominciamo parlando di Neve, il film di Stefano Incerti che sarà in sala dall’11 dicembre. Ci parli del progetto e del personaggio che interpreti?
Neve è un film che racconta l’incontro fortuito di due personaggi, delle loro solitudini e disperazioni ed il loro viaggio insieme che li cambierà loro malgrado e per sempre. Norah è una donna disperata e caparbia che vive alla giornata, che quando vede all’orizzonte un’occasione per ricominciare la coglie senza preoccuparsi di chi subirà le conseguenze delle sue azioni ma è anche una donna in grado di cambiare, di imparare dalla generosità di Donato.

Che cosa ti ha colpito nella sceneggiatura?
Ho trovato che fosse un racconto poetico della solitudine.
Il tuo è un personaggio complesso, in fuga da un passato ingiusto e difficile, come ti sei preparata ad affrontarlo?
Ho guardato tutti i film di Stefano che non avevo visto e riguardato quelli che già conoscevo. Poi è stato prezioso il lavoro che abbiamo fatto sulla sceneggiatura, prima di iniziare a girare, con Roberto De Francesco, che tra le altre cose ci ha permesso di stabilire un rapporto di fiducia importante per girare un film del genere. Sono passati due anni dalle riprese e non ricordo tutto il processo di preparazione del ruolo, ma sono certa di aver rivisto dei film con Mads Mikkelsen, che è un attore che ha spesso interpretato personaggi misteriosi in un modo sorprendente.

Avete girato in tre settimane e in situazioni ambientali anche piuttosto difficili. Che esperienza è stata lavorare su questo set, tenendo conto anche tempi molto ristretti che immagino abbiano reso il ritmo serrato?
È stato difficile, una grossa sfida che mi ha messa alla prova e davanti ai miei limiti, potendoli vedere in maniera chiara, ho capito molte cose di me, è stata un’esperienza preziosa sia da un punto di vista professionale che umano.
Oltre Neve, in quali altri progetti ti vedremo protagonista prossimamente?
Pizza e Datteri di Fariborz Kamkari, una commedia con Giuseppe Battiston, Assani Shapi e Mehdi Meshkar e poi a teatro in Good People, per la regia di Roberto Andò con Michela Cescon che è anche produttrice del progetto.
Parliamo di te. Come e quando hai deciso di fare l’attrice?
Da bambina, quando ho capito di non saper cantare abbastanza bene per diventare una rockstar ho deciso che sarei diventata attrice! L’essere umano è la mia più grande curiosità e recitare permette di esplorarne le dinamiche.
Tra i ruoli che hai affrontato finora nella tua carriera quale senti ti abbia segnato maggiormente?
Suad di Là-bas. Sono molto affezionata al film ed all’esperienza che ha rappresentato per tutti noi che abbiamo partecipato al progetto, è un ruolo che mi ha dato molte soddisfazioni e regalato delle belle occasioni e poi sicuramente anche Norah di Neve.

Hai studiato e avuto esperienze di lavoro anche all’estero, hai mai pensato di lasciare l’Italia e proseguire la tua strada altrove?
È stato importante tornare in Italia per fare un percorso nel mio paese, ora ho voglia e mi sento davvero pronta per guardare nuovamente anche oltre i confini della penisola, ma continuare a lavorare in Italia per me è fondamentale.
Nel tuo lavoro dovrai per forza confrontarti con il colore del tuo incarnato. Rispetto a quando hai iniziato e ti assegnavano più ruoli da “straniera”, hai la percezione che qualcosa sia cambiato oggi?
Lentamente rispetto alla realtà, ma si, le cose stanno cambiando, capitano più ruoli che cercano di sfuggire ai chichés.

Come donna e come attrice c’è un modello a cui fai riferimento?
Come attrice, una su tutte, Maryl Streep. Come donna sono tantissime le persone che stimo, uomini e donne, ma cerco di essere io il mio punto di riferimento, anche perché credo che ognuno di noi veda la realtà ed attraversi la vita in modo estremamente diverso.
Cosa ti auguri per il tuo futuro professionale?
Mi auguro di crescere come attrice, di continuare a mettermi alla prova, di partecipare a progetti molto diversi fra loro e di coltivare sempre il coraggio, che è un ingrediente essenziale per chi ha a che fare con l’arte.
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