Il suo stile inimitabile, alla ricerca del buono e della tradizione dei sapori, lo ha portato a diventare uno dei personaggi più acclamati del panorama gastronomico, facendolo approdare quasi subito in radio e in tv, e permettendogli di riempire la sua bacheca di tantissimi riconoscimenti, quali: il Premio Internazionale alla Cultura “La Cypraea” nel 2004, il Premio alla letteratura gastronomica “Maria Gallaccio” nel 2006, e la Stella della Ristorazione nel 2008. Lui è Fabio Campoli, Chef di fama internazionale che pone il suo marchio di qualità su gran parte del buon cibo e noto volto televisivo, che ha da poco concluso l’ennesima trasmissione portando a casa un notevole numero d’ascolti e che ricorderete, sicuramente, in programmi come Uno Mattina e Cucina da Campioni.
Lo Chef, nonostante la sua agenda sia piena di impegni, ha gentilmente rilasciato quest’intervista a Il Giornale Digitale.
Sei entrato nel mondo della televisione da ormai più di 15 anni, presentando un tipo di cucina decisamente innovativa. Come è stata la tua prima volta sul piccolo schermo?
Era il 1998 quando per la prima volta sono approdato sugli schermi televisivi della Rai e, a quel tempo, ero abituato a cucinare nella maniera più tradizionale, quella che possiamo definire il “dietro le quinte” di un ristorante. Devo ammettere che i primi tempi è stato decisamente strano imparare a gestire delle quinte diverse, fattore che al tempo stesso mi è risultato da subito estremamente interessante, coinvolgente e congeniale, a tal punto che, rendendomi conto del mio istrionismo in qualità di chef, quello della televisione si è trasformato in uno dei mezzi che ha ispirato quel che, nel 2006, è stato il mio cambio di rotta lavorativo. Ormai, infatti, sono quasi dieci anni che porto avanti, insieme ai miei soci, il Circolo dei Buongustai, che si propone come vera agenzia di servizi aziendali, della consulenza in ambito di ristorazione e management, della ricerca e sviluppo di prodotti innovativi e, inoltre, della creazione di spettacolari eventi su misura per ogni nostro cliente. Il Circolo dei Buongustai è così diventato il mio fine, che nella sua filosofia “intorno alle cose buone“, racchiude tutte le nuove frontiere e i veri nuovi mestieri che uno chef di larghe vedute e ancor più vasta fantasia può voler scegliere di abbracciare.
![[Credits photo: Stefano Mileto]](https://www.ilgiornaledigitale.it/wp-content/uploads/2015/05/igd_0b48745bb8153fc750bd0b776c9e580b.jpg)
Qual è la differenza tra il cucinare in casa propria e il farlo davanti a una telecamera, con la consapevolezza di essere seguito da migliaia di telespettatori?
Per me questa differenza non è esclusivamente duplice. Mi capita, infatti, di cucinare in situazioni molto differenti tra loro: a casa mia, per gli amici, all’interno di un ristorante, per una consulenza, per partecipare ad uno show cooking, in pubblico, o ancora per le telecamere. Tante sono le situazioni differenti che sono stato chiamato ad affrontare come Chef Controcorrente, ma sono esse stesse che hanno contribuito man mano a far crescere una certa assonanza tra le mie attività, anche nell’opinione pubblica. Ad ogni modo, trovo che cucinare sia ogni volta una nuova emozione, che si tratti di un pasto dedicato ai propri familiari o agli affezionati telespettatori. Ciò che conta è metterci sempre sia la testa che il cuore.
Hai recentemente cucinato per due nazioni, la Scozia e l’Italia, per presentare al Primo Ministro scozzese l’Expo di Milano. Ci racconti quest’esperienza?
Certo, con piacere. Lo scorso 27 febbraio siamo stati ospiti del Glasgow Science Center, una struttura scozzese moderna e all’avanguardia, dove abbiamo avuto l’onore di incontrare Nicola Sturgeon, appunto il Primo Ministro scozzese. Inoltre, abbiamo goduto dell’opportunità di preparare un evento a tavola dedicato a ben 400 invitati. Nel concepire il menù per la serata ho cercato di coniugare i gusti italiani con quelli locali, e non avrei potuto chiedere soddisfazione più grande se non quella di ricevere, a cena finita, i complimenti degli invitati, ciascuno per una pietanza diversa. Questo per me è sempre una grande gioia, quella di aver saputo soddisfare quanto più possibile i gusti di ogni singolo presente. Ad ogni modo, la serata è stata qualcosa di indimenticabile, grazie alla grande accoglienza e all’entusiasmo degli scozzesi.
![[Credits photo: Alice TV]](https://www.ilgiornaledigitale.it/wp-content/uploads/2015/05/igd_8580aef41b19cea843e5f947f14340d6.jpg)
Come ci si sente ad essere uno Chef di fama internazionale, tanto da aver fondato un marchio importante quale Il Circolo Dei Buongustai, e ad essere riconosciuto per le strade?
La verità è che non mi sento propriamente appartenente alla categoria degli chef, ma preferisco definirmi un cuoco buongustaio. Ho sviluppato una professione lontana dall’avere un ristorante tradizionale e possiedo, infatti, una cucina che identifico un vero e proprio laboratorio creativo. Nel corso degli anni, inoltre, ho collaborato con università, docenti, relatori di convegni, e il mio stesso staff si è trasformato da brigata di brillanti studenti degli istituti alberghieri a giovani laureati con conoscenze e doti nel marketing, comunicazione, redazione, informatica, e tutto ciò di cui un vero e proprio ufficio come quello del Circolo dei Buongustai può avere bisogno. Perché nel nostro Circolo la cucina non è un fine, ma un mezzo per conoscere e comunicare la cultura dei popoli, per trasmettere messaggi e fare informazione pubblica, per ideare progetti ed eventi. Nel corso della mia esperienza, credo che la mia forza professionale sia stata proprio insita nel non puntare solo ed esclusivamente sulla comunicazione della ricetta, ma su tutto quel che può ruotare attorno ad essa. Ed è proprio questo che oggi mi rende felice di essere riconosciuto in giro, il fatto che la gente, nel parlarmi, ricorda sempre tanti particolari delle mie ricette, che vanno oltre la semplice preparazione e si arricchiscono sempre più di contenuti e di scambi di idee e di storie con i miei fan.
Hai da poco concluso la prima edizione di “Magie in cucina”, su Alice TV. Quando ti rivedremo in televisione?
“Magie in cucina” è stato un programma ricco di contenuti, che mi sono davvero divertito a ideare e soprattutto a girare, dal quale abbiamo ricevuto ottimi risultati di audience , che speriamo vivamente di replicare con il nuovo programma “Expo è servito”, dove sarò nuovamente in prima serata su Alice TV accanto a Francesca Barberini per esaltare i prodotti italiani ad EXPO 2015. Dunque, non mi resta che invitarvi a restare sintonizzati sul canale 221 del digitale terrestre per tante interessanti novità.
Oltre a Chef sei anche un ottimo scrittore ed hai pubblicato, infatti, sette libri. Ce ne nascondi un altro in cantiere?
Amo la scrittura perché mi permette non solo di ricordare, ma soprattutto di trasmettere, sempre sospinto dal desiderio di emozionarmi ed emozionare attraverso la cucina e i suoi innumerevoli ingredienti. Tutti i miei libri sono ricchi delle mie tecniche culinarie e spunti gastronomici, che ho amato al punto da dedicare loro pubblicazioni uniche, come quelle sul peperoncino e sul bergamotto, prodotti d’eccellenza italiani dei quali sono fiero ambasciatore da lunghi anni. L’ottavo libro? Certo che ci sarà, e penso che sarà proprio il caso di dedicarlo finalmente alle mie ricette televisive che in tanti ricercano.
Grazie a Fabio Campoli, da Il Giornale Digitale.
[Cover per gentile concessione di: Sara Albano]